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FRAMMENTI DI PIPPO DONATO NEI RACCONTI DI GIULIO


Dopo 29 settembre, scritto insieme a Paola Contessa, torna Giulio Dagnino nell'ultima fatica letteraria di Pippo Donato il cui titolo è per l'appunto I Racconti di Giulio, sottotitolo Frammenti. 

Poichè sono proprio frammenti di vita quelli che l'autore ci dona attraverso 14 racconti, dove ripercorre alcuni momenti salienti della sua esistenza, come il divorzio, la morte del padre e il matrimonio della figlia. La paura di fallire e la voglia di rimettersi in gioco sono il leitmotiv del volume edito da Di Nicolò.

Gradevole e interessante, il libro si dipana su varie storie e incontri, come quello con il figlio del grande attore Angelo Musco con il quale Giulio Dagnino, alter ego di Pippo Donato, può finalmente parlare della sua Sicilia, non senza un velo di malinconia per la sua terra.

Pippo Donato nel suo testo ci descrive uno spaccato del quotidiano di single di Giulio, dove emergono figure di uomini e donne che non si arrendono al tempo che passa e hanno ancora voglia di piacere e di piacersi. Sarebbe un diritto sacrosanto di ogni essere umano avere la possibilità di rilanciare i dadi a qualsiasi età ma, è la tristezza con cui descrive questi personaggi, che lascia un senso di amarezza per quella sconfinata solitudine che affligge ogni individuo. 

Giulio, peraltro, dopo un matrimonio fallito, si ritrova da solo e senza alcuna intenzione di condividere le sue notti con nessuna tranne che con Lei, la sua amata e odiata insonnia, che lo costringe a guardare in faccia la realtà in tutto il suo cinismo. Persino assistere, inconsapevolmente, ad un tradimento dal balcone di casa, lo porta a scorgere tutto lo squallore che permea certi rapporti, che nulla hanno a che vedere con l'amore. In tanti anni di vita coniugale Giulio è sempre stato fedele. 

Cosicché, mentre durante il giorno riesce a soffocare il suo male di vivere, impegnando mente e corpo in varie attività, tale disagio riemerge nel cuore della notte affollandogli la testa di pensieri. Tutto questo avviene sullo sfondo di una Milano iperattiva che stride con la terra natia dello scrittore dove soffia lo Scirocco. Un vento caldo proveniente dal Sahara che induce ad una sorta di indolenza ben descritta da Camilleri.

E proprio da siffatto dualismo meteoropatico si traccia il carattere di Giulio, scisso tra un dolce far niente e la voglia di iniziare nuove avventure, amorose o lavorative, che gli possono dare il giusto stimolo per un sano cambiamento. In tutto questo tourbillon l'unica certezza di Giulio è la figlia Adele, la vera indiscussa donna della sua vita. 

Giulio è un uomo che, per paura di farsi travolgere dalle emozioni, si fa condizionare dalla mente e in tutte le sue scelte fa prevalere l'emisfero sinistro. Egli è talmente cerebrale che, persino prima di un incontro, si chiede cosa proverà da quella esperienza, descrivendo turbamenti o eccitazioni vere o presunte. Ed è grazie al suo modo di essere, un po' cinico e un po' disincantato, che riesce a non farsi coinvolgere in una storia con una spogliarellista, fidanzata di un suo amico. Eticamente la rifiuta per il senso di amicizia, ma anche per il senso di dovere nei confronti della figlia. In realtà perché è conscio che quella donna "pericolosissima" potrebbe minare la sua tranquillità e portargli solo problemi.

Fumatore senza sosta, in ogni capitolo appare la sigaretta, il cui odore ha impregnato anche la copia del libro che l'autore mi ha donato, finché, nel penultimo capitolo, si riscatta con la famosa granita caffè con panna e brioche, descritta con dovizia di particolari tali da far togliere l'amaro della nicotina in bocca, lasciando un gusto dolce di Sicilia.


Antonella Di Pietro


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