Lancio del satellite Muos 3 in Sicilia. Gli attivisti No Muos: "Ancora una volta, con il lancio del satellite, assistiamo a un ulteriore atto di disprezzo da parte degli Usa per i cittadini siciliani e per le istituzioni italiane".
E' partito alle 2:04 italiane (20:04 locali) del 21 gennaio 2015 da Cape Canaveral Air Force, in Florida, con un razzo Atlas V 551 della United Launch Alliance, il terzo dei cinque satelliti di telecomunicazioni della costellazione Muos della Marina Militare Usa e della Nasa, chiamato Muos 3, del peso di ben 7.5 tonnellate, che renderà operative le tre antenne paraboliche installate a Niscemi in Sicilia.
Il primo satellite è entrato in orbita nel febbraio 2012, il secondo nel luglio 2013 e stanotte il terzo che avrebbe dovuto partire nel 2014 ma che, invece, è stato lanciato a gennaio 2015. Mentre, il lancio del Muos 4 è previsto ad agosto 2015 ed il quinto e ultimo satellite dovrebbe andare in orbita nel luglio 2016.
Il Muos è un sistema tattico a banda stretta di nuova generazione di comunicazioni via satellite progettato per migliorare significativamente le comunicazioni terrestri per le forze Usa in movimento e in tutto il mondo. Una volta in orbita, infatti, il satellite Muos 3, apre un'antenna radio di ben 14 metri in diametro che copre con la banda larga un terzo del pianeta.
Il satellite Muos 3 |
Il primo satellite è entrato in orbita nel febbraio 2012, il secondo nel luglio 2013 e stanotte il terzo che avrebbe dovuto partire nel 2014 ma che, invece, è stato lanciato a gennaio 2015. Mentre, il lancio del Muos 4 è previsto ad agosto 2015 ed il quinto e ultimo satellite dovrebbe andare in orbita nel luglio 2016.
Lancio del razzo |
Il Muos è un sistema tattico a banda stretta di nuova generazione di comunicazioni via satellite progettato per migliorare significativamente le comunicazioni terrestri per le forze Usa in movimento e in tutto il mondo. Una volta in orbita, infatti, il satellite Muos 3, apre un'antenna radio di ben 14 metri in diametro che copre con la banda larga un terzo del pianeta.
Costituita nel dicembre 2006, la United Launch Alliance (ULA) è una joint venture 50-50 di proprietà di Lockheed Martin e The Boeing Company. ULA riunisce due delle squadre più esperte e di successo del settore di lancio - Atlas e Delta - per fornire, servizi affidabili di lancio nello spazio di costo-efficiente per il governo degli Stati Uniti. Clienti di lancio del governo degli Stati Uniti sono il Dipartimento della Difesa, la Nasa, il National Reconnaissance Office e altre organizzazioni.
La famiglia Atlas V della Evolved di consumo Launch Vehicles (EELV) rappresenta l'impegno di ULA nei servizi di lancio per il governo statunitense. Fin dal loro debutto nel mese di agosto del 2002, i veicoli Atlas V, costruiti modularmente con elementi di volo-collaudato, hanno registrato più di 600 lanci ad oggi con il massimo del successo in varie missioni.
La scia nel cielo notturno lasciata dal razzo Atlas V 551 |
La famiglia Atlas V della Evolved di consumo Launch Vehicles (EELV) rappresenta l'impegno di ULA nei servizi di lancio per il governo statunitense. Fin dal loro debutto nel mese di agosto del 2002, i veicoli Atlas V, costruiti modularmente con elementi di volo-collaudato, hanno registrato più di 600 lanci ad oggi con il massimo del successo in varie missioni.
Intanto ieri, davanti alla base di Niscemi, si è svolta un'azione dimostrativa degli attivisti del Movimento No Muos con lanci di razzi e petardi. Il Coordinamento Regionale dei Comitati No Muos è intervenuto in merito al lancio del satellite Muos 3 con un comunicato che pubblichiamo di seguito integralmente.
"In attesa di conoscere la sentenza del Tribunale amministrativo regionale sulla legittimità delle autorizzazioni alla costruzione del Muos apprendiamo che ieri è avvenuto il lancio del terzo satellite, dei cinque previsti, della costellazione Muos.
Il progetto ha attualmente più di 5 anni di ritardi dovuti a problemi ingegneristici e all’opposizione degli attivisti No Muos. Già il 6 ottobre 2012 il cantiere fu sequestrato su richiesta del Pm di Caltagirone ma fu prontamente dissequestrato su ricorso del Ministero della Difesa, ovviamente italiano. Le autorizzazioni furono prima sospese e poi revocate dalla regione Sicilia, ma i lavori di completamento dell’opera non si sono mai veramente fermati.
Durante la revoca, infatti, furono proprio gli attivisti No Muos, mamme, studenti e cittadini di ogni parte della Sicilia a far rispettare lo stop imposto al cantiere attraverso la pratica dei blocchi stradali, pesantemente sanzionata dal prefetto Valente, lo stesso che secondo alcune mail trafugate dagli hacker di Anonymous, rassicurava il Ministero della Difesa e gli Usa sulla continuazione dei lavori nel cantiere. La “legalità”, con cui molti parlamentari e politici continuano a riempirsi la bocca, fu dunque imposta a caro prezzo, compresi arresti e denunce, da parte degli attivisti.
Ancora una volta, con il lancio del satellite, assistiamo a un ulteriore atto di disprezzo da parte degli Usa per i cittadini siciliani e per le istituzioni italiane. In attesa della sentenza del Tar, che potrebbe ribaltare la situazione giudicando illegittime le autorizzazioni e l’opera stessa, gli Stati Uniti continuano nei loro progetti di morte incuranti delle decisioni dei tribunali italiani, della volontà dei cittadini e del parere degli esperti.
Dei politici paladini della “legalità” non si vede neppure l’ombra e, nella migliore delle ipotesi, se parlano di Muos, lo fanno solo per puntare il dito contro i “cattivi” attivisti, rei di difendere la pace, la salute e il proprio territorio attraverso l’ormai consolidata pratica delle azioni dirette. Nel silenzio delle istituzioni, della politica, dei legalisti a fasi alterne, i comitati No MUOS continuano a denunciare l’asservimento dello stato italiano e delle sue emanazioni nel territorio ai progetti di guerra degli Usa. Che si mostrano incuranti degli organi amministrativi, delle manifestazioni, delle azioni di chi si oppone all’opera bellica.
Lanciamo un appello a tutti coloro hanno a cuore questa terra, la salute di chi ci vive, il diritto dei popoli a vivere in pace, a tornare nelle strade, ai cancelli, davanti i luoghi di potere per gridare ancora più forte la ferma opposizione al Muos e alle installazioni militari. Perché la “legalità” è un’arma che vale solo per I più forti, una velleità di chi intende far valere i propri interessi sui territori e sulle popolazioni.
Serve ancora ribadirlo? Il Muos non è ancora attivo, e faremo di tutto affinché non lo sia mai. Bloccarlo dipende ancora una volta da noi, dalla partecipazione in prima persona. No Muos ora e sempre. Fino alla vittoria!". Coordinamento Regionale dei Comitati No MUOS
A.D.P.