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SALVIAMO LA BELLEZZA DELLO STRETTO DI MESSINA - NO AL PONTE

Goletta Verde ha rilanciato giorni fa la proposta, che aveva già fatto Legambiente il 1° dicembre 2023, di candidare lo Stretto di Messina a Patrimonio dell’Umanità.


Lo Stretto di Messina diventi Patrimonio Unesco per la sua bellezza e unicità paesaggistica, geologica e geomorfologica; per il suo indubbio valore storico e mitologico, crocevia di civiltà portatrici di storie e di leggende, da Omero alla letteratura contemporanea protagonista di poemi e racconti, nonché soggetto amato da pittori, fotografi e artisti di ogni epoca; perché luogo di cultura e di fatica umana, di lavori e mestieri tradizionali e di ricerca che hanno a che fare con la sua particolarissima fauna. Per tutte queste ragioni, deve essere iscritto nella World Heritage List dell’Unesco.

La convenzione Unesco del 1972 stabilisce che beni culturali e naturali, siti in varie parti del mondo e d’importanza universale, debbano essere conservati quali Patrimonio di tutta l’Umanità. Lo Stretto di Messina deve essere tra questi. Così potremo metterlo in salvo finalmente da assurdi e fantasiosi progetti, finalizzati solo all’ulteriore sperpero di risorse pubbliche che vanno invece utilizzate per una valorizzazione reale del territorio anziché per la sua devastazione, rilanciando davvero l’area tra la Sicilia e la Calabria.

Chi persevera sulla fantomatica idea di realizzare un ponte sullo Stretto mortifica queste potenzialità e continua a trovare un propagandistico alibi per non affrontare i problemi e i limiti drammatici che tra la Sicilia e la Calabria restano immutati e irrisolti da sempre. Rammendare il territorio e il degrado urbano, agire sul dissesto idrogeologico, contrastare e prevenire gli incendi che distruggono ogni estate enormi quote di biodiversità e paesaggio, collegare con strade e ferrovie degne di questo nome le città della Calabria e della Sicilia: queste sono le vere priorità. No al Ponte sullo Stretto, un’opera inutile e dal forte impatto paesaggistico e ambientale. 

Salviamo la bellezza dello Stretto di Messina – Patrimonio dell’umanità. Questo l’appello che Goletta Verde ha inviato da Messina rilanciando la candidatura dell’area a Patrimonio dell’Umanità insieme al comitato promotore, composto oltre 200 persone tra cittadini, amministratori, uomini e donne del mondo della cultura e dell’Università, liberi professionisti, associazioni culturali e ambientali, uniti più che mai in questa mission. Primo obiettivo l’inserimento dell’area dello Stretto di Messina nella cosiddetta tentative list, la lista che depositano i governi dei paesi aderenti all’Unesco da cui attingono per avanzare la candidatura. Questo rappresenta il primo step da compiere, ma per inserire lo stretto di Messina in questa lista c’è bisogno di un atto del governo italiano che Goletta Verde e il comitato promotore oggi risollecitano di nuovo. 

Per Goletta Verde e il comitato promotore lo Stretto di Messina deve essere tra questi. Una richiesta che oggi, in occasione della tappa conclusiva di Goletta Verde in Sicilia, Legambiente e il comitato promotore chiedono a gran voce sottolineando la bellezza e unicità paesaggistica, geologica e geomorfologica dell’area e lanciando, al tempo stesso, anche un appello al Ministero dell’ambiente (MASE) e al Ministero della Cultura (MIC), a cui spetta l’ultima parola nell’iter della World Heritage List dell’Unesco, affinché ascoltino e prendano in considerazione l’istanza che arriva dai territori. Forte e deciso anche il No al Ponte sullo Stretto di Messina, su cui Goletta Verde oggi è tornata sul tema, esponendo sull’imbarcazione in navigazione lungo il tratto di costa tra Sicilia e Calabria, lo striscione “No Ponte”.  

Gianfranco Zanna, responsabile Beni Culturali di Legambiente dichiara -   "Già in passato c’è stato un tentativo di candidare lo stretto di Messina a Patrimonio dell’Umanità, ma non andò a buon fine. Noi però ci crediamo fortemente e il nostro auspicio è che si riesca ad inserire lo Stretto di Messina nella World Heritage List dell’Unesco”. 

NO AL PONTE – Un’opera inutile, dal forte impatto paesaggistico e ambientale, e dal conto salato, la cui spesa complessiva autorizzata è di 11,63 miliardi di euro, suddivisi in 9 anni. Per la 13esima volta Goletta Verde torna ad occuparsi della questione “Ponte Stretto Messina”. Il costante ritorno su questo tema testimonia, purtroppo, come l’attenzione di parte della politica del Paese sia concentrata su questa insensata opera. Per l’associazione ambientalista le opere prioritarie da realizzare sono altre a partire dal rendere più civile il trasporto su ferro nel Mezzogiorno, grande dimenticato, dove le corse dei treni regionali e l’età media dei convogli sono ancora distanti dai livelli del resto d’Italia. 

RITARDI NEL SUD ITALIA - A preoccupare è soprattutto il collegamento, lento e poco dignitoso, in Calabria e Sicilia. Oggi per andare da Trapani a Ragusa ci si impiegano 13 ore, cambiando 3 treni regionali. Un fatto vergognoso, che Legambiente denuncia da anni anche nel suo report Pendolaria, su cui occorre lavorare per migliorare il collegamento nelle e tra le due regioni. Solo per dare un dato, attualmente in Calabria il 70% dei km ferroviari è a binario unico, in Sicilia l’85%. Al tempo stesso, come ribadisce da anni l’associazione ambientalista, bisogna puntare su elettrificazione e collegamenti più veloci via terra, migliorare il trasporto via nave con l’acquisto dei traghetti Ro-Ro (Roll-on/Roll-off) e convertire le flotte attuali in traghetti elettrici. 

“Dopo il blitz dello scorso anno – commentano Roberto Scacchi, responsabile mobilità Legambiente e Tommaso Castronovo, presidente Legambiente Sicilia – torniamo nuovamente in azione per ribadire il nostro no al Ponte sullo Stretto di Messina, un’opera inutile e faraonica. Non ci stancheremo mai di ripetere che le priorità sono e devono essere altre, ossia il tema dei pendolari e del trasporto su ferro che deve essere potenziato soprattutto al Sud Italia. Dedichiamo questo blitz al ministro delle infrastrutture Matteo Salvini che continua a dimostrarsi sordo e cieco di fronte ai ritardi e alle difficoltà del Mezzogiorno e al quale chiediamo di dare risposte concrete, perché anche il Sud e le Isole hanno diritto ad avere un trasporto su ferro più veloce, frequente, puntuale e con treni nuovi. Ma al tempo stesso solcando con Goletta Verde il tratto di mare che collega Sicilia e Calabria vogliamo anche ricordare l’enorme bellezza paesaggistica di questa area che deve essere assolutamente tutelata, per questo oggi abbiamo rilanciato la candidatura dell’area a Patrimonio dell’Umanità” 

Su Facebook è nato nel 2010 il gruppo "Lo Stretto di Messina Patrimonio dell'Umanità", nelle info si legge: 

APPELLO ALL'UNESCO PER LA PROTEZIONE DELLO STRETTO DI MESSINA QUALE PATRIMONIO NATURALE E CULTURALE DELL’UMANITA’.

*UNESCO. INTERGOVERNAMENTAL COMMITEE FOR THE PROTECTION OF THE WORLD CULTURAL AND NATURAL HERITAGE.

Da molti anni l'UNESCO esercita su oltre 500 luoghi della Terra particolarmente significativi, per la vita del genere umano e per la sua storia culturale, una protezione in nome della umanità intera. Sono luoghi definiti patrimonio dell'umanità ed in nome di questa e delle popolazioni locali, che in essi vivono e si adoperano per custodirli , alle Nazioni Unite viene affidato il compito di salvaguardarne l'integrità e l'esistenza per le generazioni future e di garantirne l'equilibrata fruibilità per quelle attuali. Molti di questi luoghi insistono nel Mare Mediterraneo ed in particolare lungo le coste o all'interno della Penisola italiana. Essi sono segnati da tracce umane ed artistiche di epoche diverse o mantengono da millenni inalterata la loro fisionomia naturale. Nei confronti di trasformazioni irreversibili messe in atto dall'azione delle società moderne, che talvolta cancellano memoria, storia e paesaggi, e di fronte ai rischi di distruzione delle stesse basi ecologiche e culturali del genere umano, che progetti di sviluppo non controllati da adeguate valutazioni di impatto mettono in campo, la protezione dell'UNESCO può rivelarsi un valido sostegno a quanti - in sede locale o in qualsiasi altra parte del mondo - si oppongono a siffatte azioni. La tutela dell’UNESCO, inoltre, mette in campo risorse, umane, scientifiche e finanziarie, per il mantenimento, il restauro, la protezione e la valorizzazione dei siti iscritti nella lista del "world cultural and natural heritage".

Questo il link del gruppo https://www.facebook.com/groups/139726441186


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