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SOLIDARIETA' A LILIANA SEGRE PER GLI INSULTI RICEVUTI SUI SOCIAL DOPO IL VACCINO. LA PROCURA INDAGA


Contro la senatrice a vita e sopravvissuta ad Auschwitz, Liliana Segre “testimonial” della Regione Lombardia della campagna di vaccinazione per gli over 80, sui social sono state pubblicate minacce e frasi shock, molte con riferimenti antisemiti.


Gli agenti della Polizia postale, coordinati da Alberto Nobili a capo del pool antiterrorismo della procura di Milano, indagano con l’ipotesi di reato di minacce aggravate dalla discriminazione e dall’odio razziale. 


Solidarietà è arrivata dal mondo politico e delle istituzioni.  


“Una vita che è un esempio per tutti. Anche nei gesti più semplici. Grazie a Liliana Segre”, ha scritto i ministro della Salute, Roberto Speranza, omaggiando la senatrice a vita. 


Per Silvia Roggiani, segretaria metropolitana del Pd milanese, gli insulti a Liliana Segre sono “parole inaudite, ignobili e irripetibili” e rappresentano “un segnale allarmante dell'intolleranza e dell'ignoranza che purtroppo serpeggia sui social". 


Condanna è arrivata anche da Mariastella Gelmini, neoministra per gli Affari regionali: “L'ignoranza e il fanatismo vanno condannati con determinazione, i violenti denunciati e isolati”. 


“Non voglio commentare l’odio di questi piccoli uomini e donne, di questi mentecatti. Voglio solo esprimere tutta la solidarietà alla Senatrice Segre per gli attacchi ignobili ricevuti. Cara Senatrice Segre, Lei è una donna con un coraggio fuori dal comune, ha vissuto il vero orrore e sono certo che nei confronti di questa gentaglia potrà provare solo commiserazione”, ha scritto il deputato M5s Stefano Buffagni. 


Il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, ha personalmente manifestato solidarietà e vicinanza alla senatrice a vita Liliana Segre dopo il nuovo e inaccettabile attacco che ha subito sulla rete, contraddistinto da una pericolosissima miscela di odio, violenza e razzismo. La responsabile del Viminale ha anche ricordato che la polizia postale è quotidianamente impegnata nell’opera di contrasto dei reati commessi utilizzando il web.






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