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OMBRE SUL SUICIDIO DEL TITOLARE PIZZERIA A MESSINA


Sono in corso le indagini, da parte della Polizia, sulla morte di E.A., 45 anni, titolare di una nota pizzeria nel centro di Messina. Pare che l'uomo non abbia lasciato alcun biglietto o altro che possa far pensare ad un gesto così estremo come il suicidio. La salma ora si trova all'obitorio del Policlinico "G.Martino" di Messina e si attendono eventuali decisioni da parte della Magistratura per fare luce sull'accaduto. La dinamica dei fatti è stata ricostruita dalla polizia stradale che, domenica mattina, ha ricevuto la segnalazione di uno scooter ai margini della carreggiata sulla Tangenziale che porta verso Palermo. Intervenuta sul posto ha trovato il corpo sfracellato dell'uomo, sotto il Viadotto Ritiro, dopo un volo di 50 m. Nessun testimone. 
I parenti della vittima ammettono l'esistenza di problemi economici, sicuramente si era indebitato, come purtroppo capita a molti piccoli imprenditori, ma niente da far presagire quella fine che ha sconvolto, non solo la moglie ed i due figli, ma un pò tutti quelli che lo conoscevano e lo ricordano come una persona solare, pronta alla battuta e col sorriso. Non sembrava affatto depresso! Anche su Facebook gli amici sono increduli, tanto da condividere dalla sua pagina un post datato 15 marzo, due giorni prima della tragedia, che riportiamo qui e si chiedono come può, un uomo che ha deciso di mettere al primo posto la famiglia e non il lavoro, togliersi la vita una domenica mattina.

Questo l'ultimo link di E.A.:


"Leggilo, rifletti, condividi.

Figlio: "Papà, posso farti una domanda?"
Papà: "Certo, di cosa si tratta?"
Figlio: "Papà, quanti soldi guadagni in un'ora?"
Papà: "Non sono affari tuoi. Perché mi fai una domanda del genere?"
Figlio: "Volevo solo saperlo. Per favore dimmelo, quanti soldi guadagni in un'ora?"
Papà: "Se proprio lo vuoi sapere, guadagno $100 in un'ora"
Figlio: "Oh! (con la testa rivolta verso il basso), Papà, mi presteresti $50?"

Il padre si infuriò.
Papà: "La sola ragione per cui me lo hai chiesto era per chiedermi in prestito dei soldi per comprare uno stupido giocattolo o qualche altra cosa senza senso, adesso tu fili dritto per la tua stanza e vai a letto. Pensa al perché stai diventando così egoista. Io lavoro duro ogni giorno per poi ricevere questo tuo atteggiamento infantile".

Il piccolo bambino andò in silenzio nella sua stanza e chiuse la porta.
L'uomo si sedette e diventò ancora più arrabbiato pensando alla domanda del ragazzo "Come ha avuto il coraggio di farmi una domanda simile solo per avere dei soldi?".
Dopo un'ora o poco più, l'uomo si calmò, e cominciò a pensare: "Forse c'era qualcosa per cui aveva davvero bisogno di comprare con $50, non chiede dei soldi molto spesso".
L'uomo andò nella stanza del piccolo bambino e aprì la porta.

Papà: "Stai dormendo, figlio?"
Figlio: "No papà, sono sveglio".
Papà: "Stavo pensando, forse sono stato troppo duro con te prima. È stato un giorno faticoso per me oggi e mi sono scaricato su di te. Questi sono i $50 che mi hai chiesto".

Il piccolo bambino si sedette subito e cominciò a sorridere.
Figlio: "Oh, grazie papà!".
Dopo, da sotto il suo cuscino tirò via delle banconote stropicciate. L'uomo vide che il bambino aveva già dei soldi, e inizio ad infuriarsi di nuovo. Il piccolo bambino iniziò lentamente a contare i suoi soldi, e dopo guardò il padre.

Papà: "Perché vuoi altri soldi se ne hai già"?
Figlio: "Perché non ne avevo abbastanza, ma adesso si. Papà, ho $100 adesso. Posso comprare un'ora del tuo tempo? Per favore vieni prima domani. Mi piacerebbe cenare con te".
Il padre rimase impietrito. Mise le sue braccia intorno al suo bambino e lo implorò di perdonarlo.

Questo è solamente un avvertimento per ricordare a tutti voi che lavorate così duramente nella vostra vita. Non dobbiamo lasciare che il tempo ci scivoli via tra le dita senza averne speso un pò con le persone importanti della nostra vita, quelle vicino ai nostri cuori. Ti ricorderai di condividere che $100 valgono il tuo tempo con la persona che ami? Se noi morissimo domani, la società per cui lavoriamo ci potrà facilmente sostituire in qualche giorno. Ma la famiglia e gli amici che ci lasciamo dietro sentiranno la perdita per il resto delle loro vite. E inizia a pensarci, noi mettiamo tutto ciò che abbiamo sul lavoro piuttosto che sulla nostra famiglia.

Alcune cose sono più importanti.
E adesso, rifletti e condividi".

L'unica riflessione che ci viene in mente è che oggi, festa del papà, due ragazzini non potranno più riabbracciare il loro padre.


Antonella Di Pietro©

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