Con una serie di Fotografie ai Sali d’argento e Vintage dal 1968 al 2013, in mostra fino al prossimo 20 maggio, l'esposizione descrive il percorso artistico del Maestro Giuseppe Leone.
“Crescendo, la mia voglia di allargare gli orizzonti aumentò sempre più, non avendo però la possibilità di fare viaggi lontani, la mia terra diventò il parametro d’osservazione; il mio punto focale partì da Ragusa per poi diramarsi nelle zone limitrofe, indagando su una Sicilia dai molteplici volti e che concepivo come l’ombelico del Mediterraneo: teatro del mondo.” Giuseppe Leone
Acitrezza in memoria dei Malavoglia di Giovanni Verga |
Sarà inaugurata a Messina, venerdì 29 aprile, alle ore 19, nella sede di Magika, la mostra fotografica "Sicilia. L’Isola del pensiero", titolo che prende spunto dal libro omonimo pubblicato da Giuseppe Leone che interverrà per commentare alcune pagine del volume che unisce fotografie d'autore a brani letterari e poetici di grandi e illustri scrittori che hanno percorso i suggestivi luoghi siciliani. Un excursus di immagini e parole di autori che, da Pindaro ai giorni nostri, creano un’analogia di tempo e spazio, mente e osservazione. Il fascino delle fotografie d'autore sono associate ad una tricromia che ne risalta le gradazioni di grigio, i chiari e gli scuri, le grafie dei paesaggi e le espressioni dei volti. Un libro e una mostra che coinvolgono e permettono di riscoprire la bellezza di una Sicilia, in versi e fotogrammi, da contemplare e amare. Entrambi saranno presentati, in occasione del vernissage, dal prof. Sergio Todesco e dal fotografo Alessandro Mancuso. La mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 20 maggio 2016 con i seguenti orari: lunedì˃venerdì: 9,30/20,30; sabato˃domenica: 10,00/19,00.
Copertina libro |
“Il libro e la mostra muovono un flusso di conoscenza e sentimento in cui si specchiano le tante forme in genesi del paesaggio siciliano. - commenta Federica Siciliano, che ha curato l'allestimento insieme a Emanuela Alfano - Lo sfogliare le pagine bicromatiche riporta la coscienza e la mente in un’età antica ma pur sempre immortale. Ci si addentra nella bellezza ancestrale di un territorio, la cui potenza primordiale scatena nelle anime degli scrittori, sensibili al suo fascino, poesia e prosa a mo’ di monili dorati. Questa luce, infatti, pervade lo spazio e gli inchiostri ne catturano il tempo, come se anche noi viaggiatori ci incamminassimo nella direzione viscerale uterina, restando preda della sua malìa.
Acqua e Terre, 1920-1929 |
Nelle foto del Maestro Giuseppe Leone si intravede un’essenza che unisce il divino all’umano: un’osservazione che si pone ben oltre lo stato apparente della realtà, ma che ne scorge quei barlumi di estatico stupore e tratto armonico. L’analogia romantica ed interiore delle menti pensanti, che sono giunti in quei luoghi dal fermo meditativo, permette di pervadere lo spirito di un piacevole tepore sensoriale. I pensieri dell’intelletto scorrono su ogni fotogramma, vestendo ogni dettaglio di profondità e passione. Allora ci si risveglia dall’assuefazione imposta alle masse, che non vedono e non odono, e si rigenera il principio cosmico di preservazione e difesa. Difesa di un’idea grande quanto il firmamento e piccola quanto un seme piantato su una terra assolata, dalle prossime radici vogliose di vita e dai fiduciosi rami protesi. Un’opera che ci fa rimembrare la cultura, la storia e il cambiamento, con la spinta verso una mèta che ci renda più coscienti, più coraggiosi, più vivi.”
Ragusa Ibla |
Giuseppe Leone è nato a Ragusa dove vive e lavora. Ha esordito illustrando il volume di Antonino Uccello “La civiltà del legno in Sicilia” (1972). Le sue opere hanno illustrato numerose pubblicazioni italiane e straniere, tra queste le più note sono “La Pietra vissuta” con testi di Rosario Assunto e Mario Giorgianni (1978); “La Contea di Modica” con testo di Leonardo Sciascia (1973); “L’Isola Nuda” con testo di Gesualdo Bufalino (1988); “Il Barocco in Sicilia e Sicilia Teatro del Mondo” con testi di Vincenzo Consolo (1991); “L’Isola dei Siciliani” con testi di Diego Mormorio (1995); “Storia di un’amicizia” a cura di Giuseppe Prode (2015).
Locandina Invito |
A.D.P.