La scadenza è stata fissata per oggi, 1 marzo 2013, dal Decreto legge 187/2012 e, molto probabilmente, si concluderà senza che il Governo e la Società General Contractor Eurolink siano riuscite a raggiungere l'accordo per l'atto aggiuntivo al contratto del 2005. Nel Dl 187 si diceva in sostanza che il progetto poteva andare avanti solo se il Cipe avesse valutato tecnicamente fattibile il progetto definitivo dell'opera, e solo se la Stretto di Messina Spa avesse trovato entro due anni i finanziatori. Altrimenti sarebbero stati "caducati" ex lege sia la concessione Stato-Stretto di Messina (società pubblica statale) sia il contratto con Eurolink.
Che il Ponte sullo Stretto di Messina non si sarebbe fatto si era già capito il 29 giugno 2011, quando l'Ue aveva stabilito la non priorità della sua costruzione che veniva così escluso tra le grandi opere. Anche Beppe Grillo, dopo la sua traversata nello Stretto disse ai messinesi: "Ancora si parla del ponte sullo Stretto, che serve solo a fare progetti da 600 milioni e per dare le solite tangenti alla stessa gente". Lasciando intendere la non fattibilità dell'opera.
Anche Bersani si era espresso al riguardo lo scorso febbraio: "Il Ponte sullo Stretto è una di quelle cose che porta fuori strada, fa discutere, spendere soldi per niente. Senza risultati".
Anche Bersani si era espresso al riguardo lo scorso febbraio: "Il Ponte sullo Stretto è una di quelle cose che porta fuori strada, fa discutere, spendere soldi per niente. Senza risultati".
Solo Berlusconi aveva espresso il desiderio di percorrere il ponte prima di morire, ben sapendo che si trattava solo di uno specchietto per le allodole usato nelle campagne elettorali per raccogliere consensi tra i pro-ponte.
Per quanto riguarda la Stretto di Messina Spa, sarà posta in liquidazione. Soltanto i suoi dipendenti sono costati negli ultimi 5 anni 28,8 milioni di euro, 600 milioni, invece, i soldi spesi per le progettazioni e altro.
Adesso ci saranno delle penali da pagare e questo offusca i 2,4 miliardi di Euro che arriveranno in Sicilia per potenziare la rete ferroviaria. Speriamo che non sia un'altra favola!
Per quanto riguarda la Stretto di Messina Spa, sarà posta in liquidazione. Soltanto i suoi dipendenti sono costati negli ultimi 5 anni 28,8 milioni di euro, 600 milioni, invece, i soldi spesi per le progettazioni e altro.
Adesso ci saranno delle penali da pagare e questo offusca i 2,4 miliardi di Euro che arriveranno in Sicilia per potenziare la rete ferroviaria. Speriamo che non sia un'altra favola!
Antonella Di Pietro©