L'Agenzia internazionale di valutazione del credito Fitch Ratings, ha tagliato il rating dell’Italia da A- (buone capacità di rispettare gli obblighi finanziari) a BBB+ (minore capacità di adempire agli obblighi finanziari assunti). Fitch prevede una contrazione del Pil italiano dell’1,8% nel 2013. Il debito sarà invece vicino al 130%. E tutto questo, secondo Fitch, è dovuto al risultato delle ultime elezioni in Italia: "I risultati inconcludenti delle elezioni rendono improbabile che l'Italia possa avere un Governo stabile nelle prossime settimane. L'incertezza politica e il possibile conseguente freno alle riforme strutturali costituiscono un ulteriore shock per la già provata economia reale". E aggiunge: "La recessione in atto in Italia è una delle più profonde in Europa, la caduta inaspettata dell’occupazione e gli indicatori di fiducia persistentemente deboli aumentano il rischio di una recessione più lunga e profonda di quanto precedentemente previsto".
Per Fitch "un governo debole potrebbe essere più lento e meno in grado di rispondere agli shock economici interni o esterni" e sottolinea che vi è in atto un deterioramento "durevole" delle condizioni di finanziamento "con implicazioni negative per le condizioni finanziarie per il settore privato e la dinamica del debito pubblico". E "l’incertezza prolungata sulle politiche economiche e di bilancio" come il "rispetto del requisito costituzionale del pareggio di bilancio". L’agenzia di rating ha poi avvertito che "se la recessione sarà più profonda e lunga del previsto, il rischio che al governo possano essere richieste ulteriori iniezioni di capitale, al di là di Monte dei Paschi di Siena, non può essere scartato".