Dopo l'appello lanciato dagli intellettuali su Repubblica, anche Michele Serra, si fa promotore di "Facciamolo" e spiega che rispetto all'altro, questo appello "è molto più naif perché noi non parliamo con sapienza politica, ma lo facciamo, però, in nome di quei tanti elettori, del centrosinistra e di M5S, che incontriamo in giro, al bar, nei posti qualunque, e che ora sono disorientati da questa situazione di ansia e tensione e che vorrebbero un accordo tra le due forze politiche che sono uscite vincitrici dalle elezioni". E continua: "La gente fa calcoli semplici e spera che da questa nuova realtà possano venire fuori più moralità e più legalità: nei due elettorati ci sono significativi punti di distacco, inutile nasconderlo, ma anche di sintonia, e su questo bisogna lavorare. Basta ricordare che la vittoria di Pisapia a Milano e quella sul referendum sull’acqua sono il frutto di convergenza tra sinistra e M5S, e che tra le due forze ci sono attinenze genealogiche che è importante segnalare. La lotta al cemento per me è una cosa di sinistra, ma la condivide anche Grillo. Il cammino è accidentato, certo, però può essere fatto di piccole cose e dallo spirito del buon senso, ad esempio, subito ci può essere un accordo per arrivare almeno alla sospensione dei milioni di euro di rimborsi elettorali che stanno per arrivare ai partiti". All'appello di Serra, hanno risposto anche Roberto Saviano, Roberto Benigni, don Andrea Gallo, Lorenzo Jovanotti, Ferzan Ozpetek, Fabio Fazio e altri.
Questo il testo dell'appello: "Mai, dal dopoguerra a oggi, il Parlamento italiano è stato così profondamente rinnovato dal voto popolare. Per la prima volta i giovani e le donne sono parte cospicua delle due Camere. Per la prima volta ci sono i numeri per dare corpo a un cambiamento sempre invocato, mai realizzato. Sarebbe grave e triste che questa occasione venisse tradita, soprattutto in presenza di una crisi economica e sociale gravissima. Noi chiediamo, nel nome della volontà popolare sortita dal voto del 24-25 febbraio, che questa speranza di cambiamento non venga travolta da interessi di partito, calcoli di vertice, chiusure settarie, diffidenze, personalismi. Lo chiediamo gentilmente, ma ad alta voce, senza avere alcun titolo istituzionale o politico per farlo, ma nella coscienza di interpretare il pensiero e le aspettative di una maggioranza vera, reale di italiani. Questa maggioranza, fatta di cittadine e cittadini elettori che vogliono voltare pagina dopo vent'anni di scandali, di malapolitica, di sperperi, di prepotenze, di illegalità, di discredito dell'Italia nel mondo, chiede ai suoi rappresentanti eletti in Parlamento, ai loro leader e ai loro portavoce, di impegnarsi fino allo stremo per riuscire a dare una fisionomia politica, dunque un governo di alto profilo, alle speranze di cambiamento".
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