Nella conferenza stampa di oggi pomeriggio, svoltasi nella sala del Partito Democratico, il quasi vincitore Bersani è disposto a tutto pur di non dare le dimissioni, dichiarando apertamente il suo no ad una eventuale alleanza con Berlusconi e lasciando una porta aperta a Grillo. "Siamo arrivati primi" - dice il leader del Pd - "chi non riesce a garantire la governabilità al suo paese non può dire di aver vinto le elezioni. Noi non abbiamo vinto anche se siamo arrivati primi. La prima parola tocca a noi. Saremo portatori efficaci di una proposta di cambiamento. La nostra intenzione sarà di proporre alcuni punti fondamentali di cambiamento, un programma essenziale da rivolgere al Parlamento su alcuni temi: riforma della politica, nuova legge sui partiti, moralità pubblica e privata. La logica è quella di ribaltare uno schema. No a discorsi a tavolino sulle alleanze. Vediamo ciò che c’è da fare per cambiare e ciascuno si assuma le sue responsabilità".
E riguardo al Pdl: "In Parlamento ci confronteremo ma non penso che fare adesso questi accorgimenti politici corrisponda a quella domanda di cambiamento, quindi assolutamente no, la strada deve essere opposta, un’altra".
Poi, sul Movimento 5 Stelle: "E' stato un grande movimento d’opinione, alimentato dalla reazione alla crisi, e la non accettazione motivata di una ricetta basata solo sull’austerità e sul rigore. La politica è apparsa moralmente non credibile. So che fin qui hanno detto tutti a casa, ora ci sono anche loro, o vanno a casa anche loro o dicono che cosa vogliono fare per questo paese loro e dei loro figli. Grillo non è un fantasma per cui serve chiamare l’esorcista: va anzi affrontata di petto l’agenda di rinnovamento che propone il Movimento 5 Stelle. E’ un dovere morale e politico quello di interloquire con Grillo, è l’unica strada che abbiamo".
Al momento non si sa cosa ne pensa Grillo di questa proposta ma, vogliamo ricordare quello che diceva su Bersani pochi giorni fa: "Il Gargamella, credendosi Napoleone, dice dal basso del suo inconsistente valore politico che ci farà i test. Ci farà i test??? Guarda che noi siamo il MoVimento 5 Stelle, anzi, caro Gargamella, sai che ti dico? Che siamo noi a venire appositamente in Parlamento per farvi i test. Li faremo sui vostri conti, su Penati, sulle fondazioni bancarie, sui vostri patrimoni personali e vi verremo a stracciare in faccia la riforma Fornero che avete votato insieme al nano. Martedì vi sveglierete in un incubo, che durerà molto di più di quello che avete inflitto a noi per vent'anni, in combutta con il mostriciattolo esoterico.Vi siete spolpati tutto: banche, assicurazioni, fondazioni e ancora non siete contenti. Il 90% dei componenti della Fondazione della Mps è del Pd. Bersani si deve dimettere. E’ lui l’artefice di questo catafascio".
Appare quindi chiara la posizione di Grillo che chiede a gran voce le dimissioni del leader del Pd. Come finirà questa storia tanto assurda quanto patetica? Ancora non ci è dato saperlo ma una cosa è certa, navighiamo in cattive acque tra uomini e quaquaraqua, e ci viene in mente Il Giorno della Civetta di Leonardo Sciascia dove fa dire a Don Mariano questa frase:
"Io ho una certa pratica del mondo; e quella che diciamo l’umanità, e ci riempiamo la bocca a dire umanità, bella parola piena di vento, la divido in cinque categorie: gli uomini, i mezz’uomini, gli ominicchi, i (con rispetto parlando) pigliainculo e i quaquaraquà… Pochissimi gli uomini; i mezz’uomini pochi, chè mi contenterei l’umanità si fermasse ai mezz’uomini… E invece no, scende ancor più giù, agli ominicchi: che sono come i bambini che si credono grandi, scimmie che fanno le stesse mosse dei grandi…E ancora più giù: i pigliainculo, che vanno diventando un esercito… E infine i quaquaraquà: che dovrebbero vivere come le anatre nelle pozzanghere, chè la loro vita non ha più senso e più espressione di quella delle anatre… Lei, anche se mi inchioderà su queste carte come un Cristo, lei è un uomo…".
Antonella Di Pietro©
Laddove si dimostra che il PD non ha un suo chiaro programma. Sta sempre nel vago. Ma come, un leader politico, Bersani, al suo posto da tempo, invece di dire lui a Grillo cosa intende fare, si rivolge al neofita politico, anche se come si definisce lo stesso interessato Grillo di essere nelle vesti di garante, per sapere da lui cosa intende fare? Siamo all'assurdo: in sostanza, lo scolaro ehe deve dire al professore qual'è la lezione!
RispondiEliminasiamo alla frutta!
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