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PONTE SULLO STRETTO - I CANTIERI TOGLIERANNO L'ACQUA A MESSINA

NOTA DEL COMITATO "VOGLIAMO L'ACQUA DAL RUBINETTO"  Probabilmente la Stretto di Messina spa riteneva di avere chiuso la vicend...

NOTA DEL COMITATO "VOGLIAMO L'ACQUA DAL RUBINETTO" 




Probabilmente la Stretto di Messina spa riteneva di avere chiuso la vicenda del consumo idrico dei cantieri del ponte con le rassicuranti dichiarazioni rilasciate dai propri tecnici in Commissione ponte dove non è stata contestata da alcuna/o l’affermazione della società che "i cantieri del ponte sullo Stretto di Messina non incideranno sul fabbisogno idrico della città. Al contrario, produrranno un surplus sia in fase di realizzazione dell’opera che a lavori completati".


La replica della Stretto di Messina spa alle nostre recenti dichiarazioni in occasione dell’iniziativa del 4 Luglio scorso a Casa Cariddi a Torrefaro conferma invece, ed anzi aumenta i nostri timori, sul devastante impatto dei cantieri del ponte anche sul fabbisogno idrico cittadino.

Andiamo per ordine ed iniziamo dalle nostre informazioni non smentite dalla Stretto di Messina spa:

1) i cantieri del ponte bevono oltre 5 milioni di litri d’acqua al giorno;

2) i tre pozzi individuati per fornire acqua ai cantieri fanno parte del piano d'ambito della provincia di Messina;

3) la gran parte (53%) dell'acqua di Messina si perde strada facendo.

Ciò che puntualizza la Stretto di Messina è inoltre che:

1)  “il fabbisogno idrico della città di Messina è pari a 1050 litri al secondo. Il fabbisogno dei cantieri è pari a 67 litri al secondo (ovvero il 6% del consumo della città)”;

2)  “i nuovi campi pozzi approvvigioneranno la città di 160 litri al secondo, quindi molto più del fabbisogno dei cantieri. L’eccedenza, ovvero 93 litri al secondo, già in sede di esecuzione dei lavori, rimarrà a disposizione della città";

3) "l’esecuzione (dei lavori) del piano d’ambito...era prevista in un arco temporale decennale mentre, grazie all’avvio delle opere anticipate previste nel progetto della realizzazione del ponte, sarà traguardata in pochi mesi";

4) "sono previsti interventi di efficientamento della esistente rete di distribuzione, in accordo con l’amministrazione comunale, al fine di ridurre le perdite lungo le condutture".

Le cose non stanno come dice la Stretto di Messina in quanto:

1) il fabbisogno idrico, o meglio il consumo idrico di Messina, dev'essere diviso per due viste le perdite delle tubazioni, per cui la disponibilità idrica per la città è di circa 500 l/s, che si riduce ulteriormente nei periodi di siccità (la scorsa estate di circa il 30%). Il fabbisogno dei cantieri del ponte è invece fisso a 67 l/s, che corrisponderebbe dunque non al 6% del consumo cittadino, ma al 15/20%;

2) considerata la perdita del 53% dell'acqua erogata in città, ammesso che dai pozzi si possano emungere 160 l/s (nel progetto si parla anche di almeno 100 l/s), ne arriverebbero solo circa 75 l/s che in caso di siccità si ridurrebbero ulteriormente, per cui tutta l'acqua attinta dai pozzi e forse anche di più verrebbe assorbita dai cantieri del ponte;

3) l'arco decennale riguarda tutte le opere  del piano d'ambito, non la realizzazione dei lavori dei tre pozzi e/o della nuova tubazione fino a Torrefaro, che la Stretto di Messina dichiara che realizzerebbe in pochi mesi per le necessità del ponte e non si capisce perché non potrebbero essere realizzate negli stessi tempi per le necessità della cittadinanza;

4) quali, dove, quando, che importi, quale riduzione delle perdite prevedono i presunti interventi di efficientamento della rete esistente di distribuzione in collaborazione con l'amministrazione comunale? Attualmente i lavori in corso sulla rete terziaria prevedono la riduzione di solo l'8% delle perdite dopo tre anni di lavori. Quanti anni ci vorrebbero per ridurre le perdite sotto il 30%?

Concludendo ci sembra che ancora una volta è necessario il lavoro di contro-informazione del Comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto!” per smentire le fake istituzionali e sollevare dubbi, con dati alla mano, su quanto si sta cercando di fare, ovvero garantire l'acqua H24 ai cantieri del ponte e non alle/ai messinesi, che già oggi devono subire il razionamento dell'acqua e temere ulteriori riduzioni nel caso malaugurato in cui i cantieri del ponte dovessero aprirsi.

L'acqua delle/dei messinesi non si tocca! Continueremo la nostra lotta!

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