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DE LUCA: IL M5S HA PRONTA UNA MOZIONE PER RIMUOVERE ELVIRA AMATA

L'On. Antonio De Luca, Portavoce e Capogruppo del M5S all'ARS, interviene sulla vicenda che ha coinvolto l'assessore regionale a...


L'On. Antonio De Luca, Portavoce e Capogruppo del M5S all'ARS, interviene sulla vicenda che ha coinvolto l'assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo Elvira Amata indagata per corruzione in concorso, dichiarando che è  già pronta una mozione di censura nei suoi confronti. E chiede al Presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, di prendere una posizione.
 

"Ora basta! - tuona dalla sua Pagina Facebook l'On. Antonio De Luca - La misura è colma e la Sicilia non merita di essere governata in settori cruciali come il Turismo da chi, come Fratelli d'Italia, ha dimostrato di saper fare solo disastri. Le vicende di Cannes e See Sicily ne sono la prova lampante. Quanto sta emergendo in questi giorni dalle intercettazioni, poi, peggiora ulteriormente un quadro già disastroso. Il Presidente Schifani non può più temporeggiare: rimuova immediatamente l'assessora Amata e tolga l'assessorato al Turismo dalle mani di Fratelli d'Italia, non è più compatibile con il ruolo che ricopre. Gli scandali e le indagini a suo carico parlano chiaro: non ci sono più alibi, deve dimettersi. Se non lo farà lei, e se non lo farà il presidente Schifani - che continua a far finta di non vedere - lo faremo noi, abbiamo già pronta una mozione di censura contro l'assessora Amata e chiederemo a tutte le forze di opposizione di unirsi a noi per mettere fine a questa triste pagina di malapolitica siciliana".

"Voglio proprio vedere se in Aula la maggioranza avrà il coraggio di salvare, per un mero calcolo politico, un assessore il cui comportamento, stando a quanto emerge dai media, non sembra essere stato sempre a favore del bene collettivo. - prosegue De Luca - Le opache manovre che traspaiono dalle intercettazioni e il mancato finanziamento della serie su Biagio Conte sono solo le ultime gocce che hanno fatto traboccare un vaso già colmo da tempo. È da anni che chiediamo un'aula dedicata a questo argomento e che Schifani sottragga l'assessorato al Turismo a Fratelli d'Italia, che ne ha fatto una sorta di feudo. I "patrioti," si fa per dire, lo monopolizzano da due legislature, con ben 4 assessori che si sono alternati, sempre con risultati pessimi. È ora di dire basta: queste "fossilizzazioni" sono pericolosissime, nemiche della trasparenza e, alla lunga, producono incrostazioni burocratiche e clientelari, proprio come quelle che le notizie di questi giorni sembrano evidenziare. Presidente Schifani, si muova! Non ha più scuse. La Sicilia merita istituzioni credibili, non poltrone occupate a tutti i costi!", conclude l'On. Antonio De Luca.

Ma appena un paio di giorni fa il Presidente Renato Schifani rilasciava questa dichiarazione: "Contrariamente a quanto pubblicato da un quotidiano, non ho mai chiesto le dimissioni di Elvira Amata, né queste sono all'ordine del giorno. Sull'intera vicenda continuo a mantenere il doveroso riserbo istituzionale perché rispettoso nei confronti della magistratura ma anche dei colleghi che ricoprono autorevoli ruoli istituzionali".

Intanto, la Procura della Repubblica di Palermo ha concluso le indagini e, secondo quanto emerso, i pubblici ministeri si preparano a chiedere il rinvio a giudizio.

"Prendo atto, doverosamente e rispettosamente, dell'iniziativa adottata dalla Procura della Repubblica di Palermo e, in attesa di conoscere e leggere gli atti del fascicolo procedimentale, ribadisco la mia estraneità a qualsivoglia contegno penalmente rilevante confidando di potere, al più presto, chiarire, a chi di dovere, la mia posizione", si difende Elvira Amata.che, nonostante le richieste di dimissioni dell'opposizione, di lasciare l'incarico non ha alcuna intenzione.

In un comunicato Ansa si legge che l'indagine, in cui è coinvolta anche Marcella Cannariato, moglie del patron di Sicily By Car Tommaso Dragotto - anche lei ha ricevuto l'avviso della Finanza -, è un filone della maxi inchiesta sui contributi regionali che ha come protagonista più noto il presidente dell'Ars di Fratelli d'Italia Gaetano Galvagno, anche lui accusato di corruzione. Due gli episodi contestati alla Amata. Uno riguarda l'assegnazione di finanziamenti a una fondazione riconducibile alla Cannariato che, in cambio avrebbe assunto il nipote dell'assessora nella società che dirige, la A&C broker. Un altro filone investigativo - ancora aperto - coinvolge Giuseppe Martino, ex segretario particolare della Amata ed ex capo di gabinetto dell'assessorato.

Martino, che si è dimesso, non sapendo di essere intercettato nel 2023 avrebbe avuto uno scambio di messaggi con Cannariato, vice presidente della Fondazione Dragotto. In uno il segretario parlava di una somma di "100mila euro" aggiungendo la necessità di fare "una forma di rendicontazione". Oggetto della conversazione una manifestazione che l'imprenditrice pensava di organizzare "a Messina, Catania e Palermo". "Ho bisogno del tuo aiuto… non è che gratis l'aiuto tuo", gli diceva la donna.

"Abbiamo attivato la punta dell'iceberg ora parte tutto il resto… ci sarà grande marginalità però molta molta attenzione su tante cose" replicava lui, spiegando, successivamente, che la sua "consulenza" "non meno di 30 mila euro l'anno", spiegava, doveva essere emessa a nome di una società della figlia. "Io non mi posso prendere un incarico ufficiale - diceva - fino a quando ho il contratto con l'assessorato, lo devo fare ovviamente tramite il mio studio associato… ed avere una remunerazione da professionista". Questa tranche dell'indagine è ancora aperta probabilmente perchè Martino ha un ruolo chiave anche nella maxi inchiesta su Galvagno. Che, come Amata, non ha alcuna intenzione di dimettersi.

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