Si è tenuta presso il Teatro Vittorio Emanuele, la Cerimonia di inaugurazione dell'Anno Accademico 2024/25, il 477° dalla Fondazione del...
Si è tenuta presso il Teatro Vittorio Emanuele, la Cerimonia di inaugurazione dell'Anno Accademico 2024/25, il 477° dalla Fondazione dell’Università di Messina. L'ospite d'onore è stato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella al quale è stato conferito il Dottorato Honoris Causa in “Scienze delle pubbliche amministrazioni”.
“E’ con profonda emozione e orgoglio che mi rivolgo a voi in questa giornata particolarmente solenne che segna l’apertura ufficiale dell’anno accademico 2024-2025 dell’Università degli Studi di Messina, un’istituzione che da quasi cinque secoli è faro di cultura, di sapere e di dialogo - ha detto la Rettrice Giovanna Spatari -. La cerimonia odierna non si limita a inaugurare soltanto un nuovo ciclo accademico, ma si colora di un significato storico e simbolico del tutto peculiare che intreccia passato, presente e futuro. Siamo qui riuniti, in un momento straordinario, onorati dalla presenza del Presidente della Repubblica, cui oggi verrà conferito il dottorato honoris causa in 'Scienze delle pubbliche amministrazioni'. Quest’anno, l’inaugurazione del nostro anno accademico si colloca in un contesto ancor più denso di significato, poiché ricorre il 70° anniversario della 'Conferenza di Messina'. Sotto la guida illuminata di Gaetano Martino, allora Ministro degli Affari Esteri e già Rettore di questa Università, si posero le basi di quella che noi oggi orgogliosamente chiamiamo Unione Europea, una comunità di Nazioni unite da principi di solidarietà, pace e cooperazione. Permettetemi, dunque, di rendere omaggio alla figura del prof. Martino, uno scienziato insigne, pioniere negli studi di fisiologia umana, ma soprattutto un uomo di visioni lungimiranti, che seppe trasformare una città affacciata sul Mediterraneo in un crocevia di idee e di speranze. Messina, città di confine e di dialogo, ha sempre rappresentato un luogo naturale in cui culture e civiltà diverse hanno saputo convivere e, reciprocamente, contaminarsi in maniera feconda. Questo ruolo si rinnova con forza, proprio mentre il nostro Ateneo – che vede la sua posizione consolidarsi sul territorio, con una popolazione, ad oggi, di oltre venticinquemila studenti – si impegna con determinazione a promuovere una formazione universitaria che risponda alle sfide del nostro tempo. Si è appena concluso il mio primo anno da Rettrice, nel corso del quale – pur in una congiuntura economica non più favorevole, dove la riduzione del fondo di finanziamento ordinario a favore degli Atenei statali potrebbe avere riflessi sulle future scelte programmatiche – è stato portato avanti un sinergico 'lavoro di squadra' all’interno di una comunità che si è ritrovata coesa e che ha avuto come obiettivo principale quello di garantire ai nostri studenti e alle nostre studentesse, ai docenti e al personale tecnico e amministrativo un’Università sempre più adeguata alle loro aspettative e alle specifiche esigenze di studio, di ricerca e di lavoro. Nonostante i tagli stimati, nel nostro Ateneo gli stanziamenti per il sostegno e i servizi agli studenti sono stati aumentati mentre ulteriori risorse sono state stanziate per il miglioramento di laboratori didattici, l’acquisto di più moderne attrezzature e per portare a compimento lavori di edilizia, anche residenziale, già avviati. È stata ampliata, anche in quest’ultimo anno, l’offerta formativa, con l’attivazione di nuovi corsi di laurea, alcuni dei quali in lingua inglese, e una serie di nuovi servizi, tra i quali, il prolungamento dell’orario di apertura delle biblioteche e di nuove aule studio. Un modo per consentire il più possibile di 'vivere' l’Università. Come Lei stesso, Signor Presidente, ha avuto modo di sottolineare nell’ormai lontano 1999 quando, da Vicepresidente del Consiglio dei Ministri, partecipò all’inaugurazione dell’anno accademico su invito dell’allora Magnifico Rettore prof. Gaetano Silvestri, l’Università di Messina 'ha un ruolo non chiuso in sé stesso ma propulsivo rispetto al territorio in un’area [...] cruciale e della quale questa città costituisce il perno'; e oggi, mi sia consentita un’ulteriore notazione, quest’area non è più solo quella segnata dai confini geografici dell’isola e della più vicina Calabria, ma è uno spazio più vasto, multiculturale e inclusivo come denota la crescente presenza di studenti stranieri e le altrettanto numerose attività sul fronte della internazionalizzazione che ci collocano, nel panorama globale, come un polo di attrazione privilegiato nell’area euro-mediterranea. Signor Presidente della Repubblica, Autorità, illustri ospiti, care studentesse e cari studenti - ha concluso la Rettrice - mentre celebriamo questo momento solenne, volgiamo lo sguardo al futuro con fiducia e determinazione. A voi, giovani, il compito più alto e più nobile: essere i protagonisti di questo cambiamento, animati da una conoscenza che non si limiti a cercare risposte (che non potranno mai essere definitive), ma che sappia anche porre domande; una conoscenza che si traduca in azione, solidarietà e costruzione di un mondo migliore”.
Durante la cerimonia, al Capo dello Stato è stato conferito il Dottorato honoris causa in “Scienze delle Pubbliche Amministrazioni. La laudatio è stata affidata al Presidente emerito della Corte Costituzionale e Professore Emerito di Diritto Costituzionale, prof. Gaetano Silvestri: "Aver ricevuto da parte della Rettrice l'incarico della laudatio per il conferimento del Dottorato al Presidente Mattarella mi onora doppiamente, sia per la stima e l'amicizia che ci legano che per i significativi contributi di natura scientifica, politica e giuridica che il Presidente ha dato al nostro Paese nel corso della sua carriera e dei numerosi ruoli che ha ricoperto. È stato, negli anni protagonista di vicende rilevante e fermo garante della nostra Costituzione. Ha contribuito fattivamente, tra le tante cose, all'evoluzione dell'amministrazione regionale, alle regole di controllo degli enti locali, al coordinamento dei Prefetti, a migliorare le dinamiche parlamentari nella convinzione che sia necessario, quali che siano le norme, trovare sempre un minimo terreno comune per il bene istituzionale e costituzionale. Durante il mandato da Ministro della Pubblica istruzione ha riformato alcune prassi della Scuola elementare, mentre da Ministro della Difesa ha provveduto alla riforma delle Forze Armate e fu anche abolita la leva obbligatoria nel rispetto dello spirito democratico e delle legittime e personali aspirazioni di vita dei singoli cittadini. Sono stato testimone del suo costante apporto ai lavori della Corte Costituzionale, con interventi mirati che hanno indotto a parecchie riflessioni ed anche a far cambiare spesso qualche idea. Grazie alla sua solida preparazione scientifica, giuridica, culturale ed istituzionale è un interprete fortemente efficace del ruolo di Capo dello Stato che pone al primo posto i principi costituzionali, acqua viva della società. È il primo difensore del patrimonio ricevuto da chi ha lottato per lasciarci in eredità i valori della Costituzione".
La motivazione del conferimento del Dottorato è stata enunciata dalla prof.ssa Daniela Novarese, Ordinaria di Storia delle Istituzioni Politiche e Delegata all’Archivio Storico UniMe: “Il Collegio del Dottorato di Scienze delle Pubbliche Amministrazioni del Dipartimento di Scienze Politiche e Giuridiche, Dottorato del quale mi onoro di essere Coordinatrice, ha deliberato la proposta di conferire il titolo di Dottore Honoris Causa al Presidente della Repubblica Italiana, Professore Sergio Mattarella. Una proposta che trova motivazione nel percorso personale e professionale del Presidente Mattarella, nella sua attività scientifica e nel ruolo di Giudice costituzionale, dedicati, tra l’altro, a temi quali l’evoluzione dell’amministrazione regionale siciliana, il sistema dei controlli sugli enti locali, nonché a molteplici questioni di diritto costituzionale e parlamentare. E, ancora, tenuto conto dei suoi numerosi scritti intorno all’orizzonte valoriale espresso nella Costituzione della Repubblica, con particolate riguardo ai temi della centralità della persona umana e della sua dignità, delle pari opportunità, della libertà e della giustizia, dei valori fondanti dell’Europa, che rappresentano altrettante direttrici dell’attività formativa e di ricerca del Dottorato in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni”.
La Rettrice, dopo aver invitato il Presidente Mattarella a salire sul palco, gli ha consegnato la toga accademica, il tocco, simbolo della dignità dottorale, il diploma di Dottorato di Ricerca Honoris Causa e l’anello col sigillo dell’Università, quale segno di distinzione e di appartenenza del Dottore al Collegio dei Docenti dell’Ateneo.
«Il conferimento del dottorato honoris causa al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che ha sempre legato il suo nome ai valori più alti della democrazia, rientra pienamente nello spirito della Conferenza di Messina del 1955. Quel consesso, settanta anni fa, diede il via alla nascita dell'attuale Unione europea che oggi è chiamata a guardare sempre più al Mediterraneo come bacino geografico vitale per il suo futuro. È importante che il Capo dello Stato lo abbia sottolineato nella sua lectio doctoralis di fronte alla comunità accademica di Messina, città protagonista del processo di costituzione dell'Ue e del diritto comunitario». Lo ha detto il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, a margine dell'inaugurazione dell’anno accademico 2024/2025 dell’Università di Messina, al Teatro Vittorio Emanuele.
«Il mio augurio di proseguire con impegno e merito nello studio, nella ricerca e nel lavoro - continua Schifani - va alla rettrice dell'Ateneo messinese, Giovanna Spatari, al corpo docente, al personale tecnico e amministrativo e a tutti gli studenti. La Regione Siciliana è al fianco di tutta la comunità accademica e scientifica della nostra Isola».
Erano presenti anche gli assessori regionali al Turismo, Elvira Amata, e all'Istruzione, ricerca e università, Mimmo Turano.
In apertura di Cerimonia il Coro dell’Ateneo, diretto dai Maestri Giulio e Umberto Arena, ha eseguito il Gaudeamus Igitur, l’Inno di Mameli e l’Inno Europeo.
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