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IL PONTE SULLO STRETTO DIVIDE L'ORDINE DEGLI ARCHITETTI

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota a firma dell'architetto Maurizio Rella, Presidente dell'associazione "Messina Bene Comune"


Mi si permettano una serie di considerazioni in riferimento alle dichiarazioni apparse sulla stampa dell'architetto Giuseppe Falzea, attuale Presidente dell'Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Messina. Il recente post pubblicato su Facebook dal collega Falzea non è passato inosservato, non si tratta, d’altronde, del post dell'uomo della strada che esprime la propria libera opinione, ma di quella di chi rappresenta un’intera categoria di professionisti. Per questo e per il risalto dato dalla stampa, certamente merita una valutazione circa le modalità, i termini e i contenuti che hanno, inevitabilmente, provocato non poco stupore e perplessità. 

Non stiamo parlando di un'opera pubblica qualunque, ma di un'opera di cui si parla da decenni e che è stata ripresa dal governo Meloni e dal ministro Salvini dopo vicende alterne che non è  opportuno approfondire  in questa sede. Un'opera tra le più colossali nel suo genere, mai realizzata prima in questa forma al mondo, e che per questo promette un impatto su parti vastissime di territorio sul versante calabro e siculo, sull'economia, l'ambiente, la sicurezza e la qualità della vita. Non oso soffermarmi sui tanti argomenti sopra elencati, né sulle ragioni del No al ponte che personalmente sostengo, non ritengo sia questa la sede. Ma mi pare il caso di soffermarsi sui toni da slogan estremamente semplicistici ai quali il presidente dell'ordine degli architetti della provincia di Messina si è concesso. 

Faccio parte di questa categoria, orgogliosamente, da 36 anni, l'implicazione della nostra professione è riccamente caratterizzata da una formazione da "architetti, pianificatori, pianificatori e conservatori" come da tempo giustamente viene descritto il nostro ordine. Su questi temi, storicamente, l'architetto ha espresso alta sensibilità e attenzione. Proprio per questo sbalordisce l’inopportuna, semplicistica, sommaria e propagandistica uscita pubblica del nostro presidente, che ha sostenuto- riporto di seguito fedelmente -: “Stravolge Capo Peloro? No, passa ad una distanza di oltre 1km e 600 metri da Capo Peloro. Serve? Per attirare verso l'Italia il commercio mondiale del Mediterraneo e riportare l'Italia al centro degli scambi Est-Ovest e Nord-Sud del Mondo, è indispensabile. Messina porta della Sicilia? Beh, Sicilia porta del Mediterraneo! Come dice un amico consigliere Comunale di Messina, "così, con animo sereno". 

Al di là delle rispettabili opinioni di ognuno, rispetto alle quali non entro nel merito. Ritengo invece che sia doveroso da parte di un ordine professionale quale il nostro, che l'argomento ponte sia affrontato collegialmente, senza pregiudizi ideologici, con i dovuti studi e approfondimenti tecnico-scientifici che un’opera di tale forgia richiede. Coinvolgendo e consultando anche i tanti iscritti disponibili, offrendo la propria competenza e professionalità in una apposita commissione interna. Approfitto dunque di questa occasione per invitare il presidente Falzea, nel rispetto delle opinioni personali di ognuno, a farsi parte diligente, nelle forme più opportune, a che l'ordine degli architetti si attivi con le proprie competenze - ampiamente a disposizione tra gli iscritti - allo scopo di approfondire con la dovuta professionalità, lontano da slogan propagandistici, gli aspetti tecnici legati alla realizzazione di quest'opera. Ne va del prestigio della nostra categoria professionale e della competenza che vantiamo proprio nella provincia di Messina.

Spero questo mio invito venga colto con la dovuta solerzia.

Maurizio Rella


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