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LO SCRITTORE GIANRICO CAROFIGLIO TRA I VOLONTARI DEL NEO VACCINO REITHERA

È partita ieri, presso l'ospedale di Caserta, la sperimentazione del nuovo vaccino tutto italiano, che sarà prodotto dalla Reithera. Tra...


È partita ieri, presso l'ospedale di Caserta, la sperimentazione del nuovo vaccino tutto italiano, che sarà prodotto dalla Reithera. Tra i primi cinque volontari, figura anche lo scrittore ed ex parlamentare, Gianrico Carofiglio.

 

"Non mi sento un eroe" - ha dichiarato Carofiglio - "ci sono tante altre persone che fanno la stessa cosa. Ho aderito, dopo aver parlato con il mio amico dottor Paolo Maggi, responsabile dell'Unità Operativa malattie infettive dell'ospedale di Caserta. Mi ha parlato di questa sperimentazione e ho deciso di partecipare anche io".


Gianrico Carofiglio è, da ieri mattina, uno dei 900 volontari che stanno testando il vaccino italiano ReiThera e in un'intervista a Repubblica dice di non aver avuto "nessun problema". "Stamattina, quando mi sono svegliato, non nascondo di aver provato un filo di inquietudine - chiarisce - . In questi giorni mi hanno chiamato in tanti: c’era chi mi diceva, davvero? Non hai paura? Ma molti amici hanno capito che, il mio come quello di tutti gli altri volontari, è stato un gesto di fiducia nella scienza". 


“Mi hanno spiegato  - prosegue - che cercavano volontari e mi è sembrato naturale dirgli: eccomi. Voglio dimostrare di avere fiducia nella scienza. Mi piace che si tratti di scienziati e soprattutto scienziate italiane, perché la maggior parte dell’equipe è composta da donne. E di farlo, partecipando a un progetto di ricerca in un ospedale del Sud. In un periodo come questo, se parli, se ti esponi, in un mondo che vive di parole, arrivano dei momenti in cui devi dimostrare di credere in quello che dici.”


Carofiglio affronta anche il tema della sfiducia dei cittadini nei vaccini, soprattutto dopo lo stop temporaneao ad AstraZeneca. "Esistono due generi di problemi - dice -. Uno riguarda, evidentemente, chi organizza la campagna vaccinale. Ed è un problema di comunicazione. L’errore che non bisogna fare in una situazione come questa è non avere una voce unica o comunque coordinata. Il pericolo è che soggetti diversi dicano cose opposte. Il problema è sorto domenica scorsa quando, giustamente, il generale Figliuolo ha detto: 'Per non buttare le dosi, vacciniamo anche il primo che passa'. Nella stessa giornata sono arrivate rassicurazioni su AstraZeneca. Ma il giorno dopo il vaccino è stato sospeso. È evidente che tutto questo produce un effetto di disorientamento". L'invito ai cittadini è di "esercitare la loro intelligenza critica". 


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