Al Palacultura di Messina, un surreale momento in cui nella sua tomba monumental di Recoleta (Buenos Aires) Eva Peròn magicamente rinasce per un pomeriggio e dà un Thè-Tangò, nel perfetto stile parigino del '900.
Aspettando gli ospiti, Evita Peròn racconta la storia della sua vita, rievocando personaggi storici, amori, compagni, avventure, speranze tra dialoghi, canzoni e tanghi, ironici, comici, crude verità storiche, drammatiche, che segnarono la “svolta” sociale e culturale del secolo passato, e che fanno di lei una delle donne più importanti non solo del Sud America ma del Mondo. Un simbolo della lotta per i Diritti della Donna, per la difesa dei più deboli, dei poveri, degli artisti, degli operai: quella che venne definita “La Madonna dei Descamisados”. Al suo Thè Tangò troviamo il suo amico e musicista Enrique Santos Discépolo al pianoforte, Astor Piazzolla con il suo bandoneòn, il Generale Juan Peron, Agustin Magaldi, cantante di orgine italiana, che a soli 14 anni, circuendola, la portò via dal suo paese verso Buenos Aires, promettendole un futuro da attrice e Libertade Lamarque, attrice in auge della grande borghesia argentina. Il Thè Tangò finirà al levarsi della luna, tra tanghi battute e milonghe e man mano gli ospiti torneranno alle loro “fredde dimore”. Evita ritrovatasi sola, nella memoria del suo passato ripercorre la sua vita: da bimba, una figlia illegittima (la prima legge che portò oltre al voto alle donne, fu il riconoscimento della paternità per i figli illegittimi) a compañera, a donna di potere e di lotta, fino alla sua malattia, che la sconfisse a soli 33 anni. Così tra un pensiero del passato e uno sguardo al cielo del futuro scomparirà tra le note cantate di un ultimo tango nella notte eterna, sicura della sua immortalità e dell’amore dei suoi seguaci.
Il musical di prosa e musica dedicato ad Evita Peròn avrà luogo al Palacultura di Messina, sabato 16 aprile, alle ore 21. Il Tango farà da colonna sonora all'intero spettacolo che vede in scena un cast di tutto rispetto, formato da “attori-ballerini” di fama internazionale, rinomati tangueri, come l'acclamata attrice, cantante e ballerina Fatima Scialdone nel ruolo di Evita mentre Luciano Donda vestirà i panni di Juan Peròn. Con loro sul palco Eduardo Moyano (Augustin Magaldi), Laura Grandi (Libertade Lamarque), al bandoneòn Mariano Nevone (Astor Piazzolla) e al pianoforte Giovanni Von Gartner (Enrique Santos Discépolo).
L'evento è organizzato dall'Accademia Filarmonica di Messina. Testo di Fernando Pannullo da un'idea di Fatima Scialdone. Costumi Isabella Scialdone, Sartoria Marri. Consulenza musicale Elio Paoloni. Organizzazione Roberto Di Palma. Acconciature Sergio per la tua immagine Look Maker. Scarpe tango "BelliSSSima" di Franco di Trani. Ingresso per i non abbonati 20€. Prevendita al botteghino del Palacultura di Messina: Lunedì 11 Aprile ore 17-19; Martedì 12 Aprile ore 15-17; Mercoledì 13 Aprile ore 17-19; Giovedì 14 Aprile ore 15-17; Sabato 16 Aprile dalle ore 19.30.
In occasione della celebrazione dei 60 anni dalla scomparsa di Eva Peron, lo spettacolo ha debuttato in prima nazionale il 3 e 4 agosto 2012 per l’Estate Romana nella rassegna FontanonEstate al Gianicolo. Precedentemente lo spettacolo è stato presentato a Roma, al'Isola del Cinema. Organizzazione e ideazione a cura dell'Associazione Culturale TangoEventi con il Patrocinio della Ambasciata Argentina, e I.I.L..
Eva Maria Ibarguren Duarte (Los Toldos, Argentina 1919 – Buenos Aires 1952), meglio conosciuta come Evita Peròn, fu una controversa ma affascinante ed elegante donna di spettacolo e, quale sposa di Juan Domingo Peròn, first lady argentina. Quest’ultimo ruolo la rese una figura quasi mitica del cosiddetto peronismo e della storia contemporanea del suo paese, dove ancora oggi la sua memoria si custodisce con grande devozione. Evita contribuì in modo determinante alla politica del marito di carattere sociale e socialista, vicino ai suoi seguaci, i cosiddetti “descamisados” (scamiciati). Oltre a gestire in modo populistico l’immagine di Peròn, infatti, Evita, diversamente da ciò che avvenne in altri paesi dell’America latina, tenne per il governo buoni rapporti con la Chiesa cattolica, mitigò la politica di repressione verso gli avversari e fece della classe operaia il fulcro della politica peronista.
A.D.P.