Sul motivo dominante del ritorno di Colapesce, inteso come ritorno alle antiche tradizioni della città, riviste ed aggiornate, per meglio proporsi come base culturale di uno slancio verso il futuro, facendo tesoro del passato e ripristinando una identità cittadina, tarpata fin’ora da una pratica ed un uso riduttivi del concetto di messinesità.
La prima pietra è stata posta. L’Associazione Colapesce "Saperi&Sapori di Sicilia", nasce sotto l’egida dell’antica Accademia Peloritana dei Pericolanti, prestigiosa istituzione universitaria della Città di Messina, dove è stato illustrato il progetto nel corso di un convegno titolato "Sapori e Saperi della Gastronomia Siciliana e, in particolare, Messinese", che si è aperto con il Saluto del prof. Girolamo Cotroneo, in rappresentanza del Consiglio Direttivo dell’Accademia.
L'iniziativa, di cui è animatrice, è stato presentata dalla professoressa Paola Radice Colace, ordinaria di Filologia Romanza, che nel suo intervento ha spiegato che la costituenda Associazione “si propone di imperniare attorno allo studio della leggenda di Colapesce, nei suoi aspetti culturali, artistici e storici la valorizzazione culturale del territorio messinese, all’interno di “un modello” di pensiero e di azione, orientati all’iniziativa sociale ed alla promozione dello sviluppo delle attività turistiche, nonché all’interesse nazionale ed internazionale verso la Città di Messina e del suo Stretto e, quindi del suo territorio". La professoressa Colace è anche presidente onoraria del CIS-Centro Internazionale Scrittori della Calabria, di cui ha portato il saluto e l’augurio della sua presidente Lorely Lucia Borruto.
Il professore Mario Bolognari, ordinario di Antropologia Culturale e Direttore del Dipartimento Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina, nella sua relazione, ha detto che "un uso dinamico delle tradizioni, come i piatti dell’antica cucina messinese, sono fatti che possono creare sviluppo ed occupazione aggiuntiva, al pari della riscoperta e divulgazione dell’immenso patrimonio di beni culturali, leggende e miti dello Stretto e della Città di Messina. Una offerta turistica quindi qualificata che deve avere fra i promotori sia le aziende private che gli Enti Locali e la Regione, in uno sforzo di coordinamento anche con l’Università che può mettere a disposizione conoscenze specialistiche e scientifiche".
Antonio Cattino Antonello Irrera e Giacomo Dugo |
Sono intervenuti poi Antonio Cattino autore del racconto "Cola ‘U Pisci - Nel Mito di Colapesce" e Antonello Irrera, regista ed autore del cortometraggio "Feedback- Colapesce - Flusso Luminoso" che hanno brevemente illustrato i loro lavori nell’ambito del progetto “Colapesce - Flusso Luminoso” che stanno portando avanti e che si propone tra l’altro, di realizzare un film lungometraggio sulla figura e sulla leggenda del mitico personaggio di Colapesce. Si è passati poi alla proiezione del cortometraggio.
Il professore Giuseppe Restifo, ordinario di Storia Moderna, ha sottolineato il ruolo che sempre di più devono assumere le istituzioni pubbliche nel portare avanti le vocazioni e le specificità culturali dei territori che amministrano, coordinando ed orientando l’iniziativa dei privati, riconoscendo alle istituzioni universitarie il compito di fare da legame conoscitivo e culturale per le iniziative di promozione del territorio. E' stato il caso dei DE.CO. (Denominazione Comunale), che ancora non decollano compiutamente.
E’ intervenuto quindi il professore Giacomo Dugo, Direttore del Dipartimento di Scienze degli Alimenti e dell’Ambiente, che ha sottolineato l’importanza delle certificazioni di qualità dei prodotti tipici come i suddetti DE.CO. o meglio ancora i Marchi D.O.C. che hanno capitolati di rilascio molto precisi che valorizzano la genuinità dei prodotti locali. Il professore Dugo è passato poi ad illustrare con l’ausilio di diapositive la storia di alcune ricette tipiche siciliane e messinesi come la ghiotta di pescestocco, la pignolata e la focaccia. Ha poi preso la parola la signora Pinella Venuti Bonanno, ottima cuoca, che ha fatto una carrellata dettagliata di alcuni piatti tipici della cucina messinese, dallo sciusceddu (che non fa più nessuno) al pitone passando alla pasta 'ncaciata, suscitando l'eccitamento delle papille gustative degli astanti e l'invidia malcelata di alcuni ristoratori presenti.
Ha concluso i lavori la professoressa Paola Radice Colace che, nella sua qualità di responsabile dello sviluppo del comitato promotore dell'Associazione Colapesce "Saperi&Sapori di Sicilia", ha rilevato la piena riuscita della riunione, ringraziando gli intervenuti tra cui il graditissimo ospite, il comandante della Guardia Costiera di Messina CV Nazzareno Laganà, e ha dato appuntamento ad una prossima scadenza, che sarà quella della costituzione ufficiale della stessa Associazione.
Antonio Cattino