Presso la Sala ovale di Palazzo Zanca a Messina, sono stati presentati oggi in conferenza stampa i due candidati della lista "L'altra Europa con Tsipras”, Olga Nassis e Antonio Mazzeo. Due candidature di altissimo profilo per proporre un’altra Europa, con giustizia sociale e diritti per tutti. “Non siamo per la fuoriuscita dall’euro ma per una nuova Europa, lontana anni luce dalle privatizzazioni selvagge e da una crisi fatta pagare ai più deboli”, hanno dichiarato i due candidati. Un’altra visione, più solidale e comunitaria, rispetto all’Europa delle banche e dell’austerità che danneggia i più deboli e uccide lo Stato sociale. Anche a Messina è forte il sostegno per un percorso unitario e aperto della Sinistra, alle europee oggi e in Italia domani. Alla conferenza stampa sono intervenuti pure Alfredo Crupi (segretario della Federazione di Rifondazione Comunista), Daria Lucchesi (coordinatrice provinciale di Sel Messina) e Giampiero Neri (per il movimento “Cambiamo Messina dal basso”), a sostegno della lista.
“Considero la mia candidatura alle Europee – ha dichiarato in conferenza stampa Olga Nassis – un’occasione per mettersi al servizio delle nostre comunità, così annientate dalla crisi e dalle scelte fallimentari dettate dagli interessi economici dominanti, a discapito dei più deboli e del Welfare. Un’occasione per continuare il mio impegno per un’Europa solidale. Un’Europa al servizio dei cittadini, invece che un’Europa ostaggio della paura della disoccupazione, della vecchiaia e della povertà. Un'Europa dei diritti, anziché un'Europa che penalizza i poveri, a beneficio dei soliti privilegiati, e al servizio degli interessi delle banche, come ricorda Tsipras. Trovo particolarmente significativo dire questo a Messina, una città per anni dominata da una politica senza valori, come dimostrano le attuali inchieste giudiziari. La nuova esperienza di Accorinti è per noi un punto di riferimento”, ha concluso Olga Nassis.
Antonio Mazzeo, nel corso della conferenza stampa, ha ricordato la genesi della sua candidatura: “Quando, a fine 2013, numerosi intellettuali italiani hanno lanciato l’appello per una lista unitaria di Sinistra radicale “per un’altra Europa” e a sostegno della candidatura di Alexis Tsipras, leader del partito unitario greco Syriza, mi sembrò doveroso sottoscriverlo, nell’ottica di un progetto di rilancio di una soggettività collettiva di lotta anti-neoliberista, contro la guerra, antirazzista ed ecologista. Una soggettività in cui si riconoscano – nel rispetto delle reciproche differenze – i movimenti sociali che nei territori si oppongono alle grandi opere, alle devastazioni ambientali, ai processi di militarizzazioni, il sindacalismo di base, i partiti e le organizzazioni politiche della sinistra d’opposizione, singoli militanti, femministe, antimilitaristi, pacifisti, nonviolenti, ambientalisti, comunisti, libertari, etc. In seguito – ha aggiunto Antonio Mazzeo - alla vigilia della presentazione di una rosa di potenziali candidature per il collegio elettorale di Sicilia e Sardegna, un gruppo di compagne e compagni provenienti da differenti esperienze politiche della Sinistra e da comitati e associazioni locali, mi ha chiesto una disponibilità di massima a sostenere, in prima persona, questo progetto. Credo in questo progetto e, prima di accettare la candidatura, ho chiesto che lo sforzo per una lista fosse condiviso, unitario, pluralista, senza personalismi o candidati di bandiera contrapposti, onde non ripetere le fallimentari esperienze elettorali delle regionali 2012 e delle elezioni nazionali del 2013. Si è trattata di una scelta sofferta dal punto di vista personale. Non ho certo un bel rapporto con le elezioni, ma a differenza del passato, adesso che le agibilità politiche-democratiche sono messe a repentaglio dal clima di colpo di stato permanente e i signori delle guerre e della finanza condizionano ogni aspetto della vita, della politica, della società e dell’economia italiana e internazionale, ho sentito il dovere di esserci”.
“Credo in questo progetto e, prima di accettare la candidatura, ho chiesto che lo sforzo per una lista fosse condiviso, unitario, pluralista, senza personalismi o candidati di bandiera contrapposti, onde non ripetere le fallimentari esperienze elettorali delle regionali 2012 e delle elezioni nazionali del 2013”, ha affermato a sua volta Antonio Mazzeo, il quale sente la necessità, nella contesa elettorale, di “mostrare l’unità di un sogno, di un programma, di una speranza di cambiamento, ripercorrendo, possibilmente, le modalità e i contenuti radicali della straordinaria esperienza che a Messina ha visto il successo di una lista “costruita dal basso”, l’elezione del pacifista Renato Accorinti a sindaco e, come consiglieri comunali e di circoscrizione, alcuni dei protagonisti della campagna di opposizione al Ponte sullo Stretto e ai crimini della globalizzazione”.
Olga Nassis ha origini greche. La famiglia paterna durante la dittatura dei colonnelli subì arresti e deportazioni. È dottoranda di ricerca in antropologia culturale presso l’Università di Messina, dove ha conseguito la laurea in Scienze politiche. Ha fatto parte di gruppi di studio alle Università Pantios di Atene, Stony Brook di New York e Central State Connecticut (politiche per le minoranze). Ha un Master in Internazionalizzazione. Parla quattro lingue europee. Ha lavorato in programmi di cooperazione europea e nella gestione di progetti in ambito culturale e di politiche per l’integrazione (PA e Terzo Settore). Ha lavorato nel Programma nazionale di Protezione dei Minori Stranieri non Accompagnati. È attiva nell’associazionismo (Donne Libere) e in campagne per i diritti civili e contro la discriminazione di genere. È socia fondatrice della ‘Comunità ellenica dello Stretto’. Dal 2012 vive tra la Grecia e l’Italia, milita in SEL e in Syriza, partito con il quale ha collaborato per le elezioni parlamentari greche di maggio e giugno 2012 in Epiro.
Antonio Mazzeo è peace-researcher e giornalista impegnato nei temi della pace, della militarizzazione, dell’ambiente, dei diritti umani, della lotta alle criminalità mafiose. Insegnante di educazione fisica, per anni è stato impegnato nella cooperazione internazionale, lavorando in progetti in ex Yugoslavia, Albania, Colombia, Cuba, Centroamerica, Brasile e Uruguay. Ha ricevuto il “Premio G. Bassani – Italia Nostra 2010″ per il giornalismo e nel 2013 il secondo premio nazionale “Gruppo Zuccherificio” di Ravenna per il giornalismo di inchiesta. Ha pubblicato alcuni saggi sui conflitti nell’area mediterranea, sulla violazione dei diritti umani, sulla criminalità organizzata e la militarizzazione del territorio. Negli anni ’90, con il libro “Le mani sull’Università”, raccontò come la criminalità organizzata si fosse radicata nell’Università di Messina, controllandone attività e soprattutto denaro, gestito in larga parte dalle ‘ndrine calabresi. Tra i volumi pubblicati di recente, che riguardano direttamente le inchieste realizzate durante l’esperienza di cooperazione internazionale, “Colombia l’ultimo inganno” (2001). Con Antonello Mangano ha pubblicato nel 2006 “Il Mostro sullo Stretto. Sette ottimi motivi per non costruire il Ponte” (Edizioni Punto L, Ragusa). Nel 2010 esce “I Padrini del Ponte” (Edizioni Alegre, Roma), libro di sintesi sulla vicenda speculativa del Ponte sullo Stretto, basato su una meticolosa documentazione che privilegia le fonti giudiziarie, fornendo una sistematizzazione di innumerevoli denunce e indagini sugli interessi criminali che sono venuti a crearsi attorno alla grande opera. Nel 2013 ha pubblicato un saggio nella raccolta “Il Ponte sullo Stretto nell’economia del debito” (Sicilia Punto L, Ragusa). Parte delle sue inchieste sull’installazione del Muos, il nuovo sistema di telecomunicazioni satellitari della Marina militare Usa nel cuore della riserva naturale della Sughereta, a Niscemi (Caltanisetta), sono state raccolte nel libro “Un Eco MUOStro a Niscemi. L’arma perfetta per i conflitti del XXI secolo” (Sicilia Punto L, Ragusa), edito nel 2012. Nel dicembre 2013 ha pubblicato “Il MUOStro di Niscemi. Per le guerre globali del XXI secolo” (Editpress, Firenze), un saggio in cui vengono raccolti tutti i dati riguardo l’impatto ambientale del Muos e la cronistoria – fatta di omissioni e connivenze – che ha portato al rilascio delle autorizzazioni da parte dello Stato Italiano e della Regione Siciliana, con un capitolo dedicato, inoltre, alle infiltrazioni mafiose nei cantieri del Muos.