A tutti quelli che vedono Beppe Grillo solo come un ex comico, urlatore da piazza, esaltato, fascista, comunista e chi più ne ha più ne metta, vi invitiamo a leggere i punti salienti del suo programma, visibili sul sito del MoVimento 5 Stelle, e che qui pubblichiamo per dare un quadro completo di quello che potrebbe essere lo scenario futuro dell'Italia. A voi le considerazioni.
STATO E CITTADINI
• Abolizione delle province (proposta in questi giorni dal Presidente della Sicilia, Rosario Crocetta n.d.r);
• Accorpamento dei Comuni sotto i 5.000 abitanti;
• Abolizione del Lodo Alfano (spuntato con una V che sta per obiettivo raggiunto n.d.r.);
• Insegnamento della Costituzione ed esame obbligatorio per ogni rappresentante pubblico;
• Riduzione a due mandati per i parlamentari e per qualunque altra carica pubblica;
• Eliminazione di ogni privilegio particolare per i parlamentari, tra questi il diritto alla pensione
dopo due anni e mezzo;
• Divieto per i parlamentari di esercitare un’altra professione durante il mandato;
• Stipendio parlamentare allineato alla media degli stipendi nazionali;
• Divieto di cumulo delle cariche per i parlamentari (esempio: sindaco e deputato);
• Non eleggibilità a cariche pubbliche per i cittadini condannati;
• Partecipazione diretta a ogni incontro pubblico da parte dei cittadini via web,
come già avviene per Camera e Senato;
• Abolizione delle Authority e contemporanea introduzione di una vera class action;
• Referendum sia abrogativi che propositivi senza quorum;
• Obbligatorietà della discussione parlamentare e del voto nominale per le leggi di iniziativa
popolare;
• Approvazione di ogni legge subordinata alla effettiva copertura finanziaria;
• Leggi rese pubbliche on line almeno tre mesi prima delle loro approvazione per ricevere i
commenti dei cittadini.
• Applicazione immediata della normativa, già prevista dalla legge 10/91 e prescritta dalla
direttiva europea 76/93, sulla certificazione energetica degli edifici;
• Riduzione di almeno il 10 per cento in cinque anni dei consumi energetici del patrimonio
edilizio degli enti pubblici, con sanzioni finanziare per gli inadempienti;
• Agevolazioni sulle anticipazioni bancarie e semplificazioni normative per i contratti di
ristrutturazioni energetiche col metodo esco (energy service company), ovvero effettuate a
spese di chi le realizza e ripagate dal risparmio economico che se ne ricava;
• Elaborazione di una normativa sul pagamento a consumo dell’energia termica nei condomini,
come previsto dalla direttiva europea 76/93, già applicata da altri Paesi europei;
• Potenziamento e riduzione dell’impatto ambientale delle centrali termoelettriche esistenti;
• Incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica con tecnologie che utilizzano le fonti
fossili nei modi più efficienti, come la co-generazione diffusa di energia elettrica e calore;
• Estensione della possibilità di riversare in rete e di vendere l’energia elettrica anche agli impianti
di micro-cogenerazione di taglia inferiore ai 20 kW;
• Incentivazione della produzione distribuita di energia elettrica estendendo a tutte le fonti
rinnovabili e alla micro-cogenerazione diffusa la normativa del conto energia, vincolandola ai kW
riversati in rete nelle ore di punta ed escludendo i chilowattora prodotti nelle ore vuote;
• Applicazione rigorosa della normativa prevista dai decreti sui certificati di efficienza energetica,
anche in considerazione dell’incentivazione alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili
che essi comportano;
• Eliminazione degli incentivi previsti dal CIP6 alla combustione dei rifiuti in base al loro
inserimento, privo di fondamento tecnico-scientifico, tra le fonti rinnovabili;
• Legalizzazione e incentivazione della produzione di biocombustibili, vincolando all’incremento
della sostanza organica nei suoli le produzioni agricole finalizzate a ciò;
• Incentivazione della produzione distribuita di energia termica con fonti rinnovabili;
• Incentivazione della produzione di biogas dalla fermentazione anaerobica dei rifiuti organici.
• Cittadinanza digitale per nascita, accesso alla rete gratuito per ogni cittadino italiano;
• Eliminazione dei contributi pubblici per il finanziamento delle testate giornalistiche;
• Nessun canale televisivo con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da
alcun soggetto privato, l’azionariato deve essere diffuso con proprietà massima del 10%;
• Le frequenze televisive vanno assegnate attraverso un’asta pubblica ogni cinque anni;
• Abolizione della legge del governo D’Alema che richiede un contributo dell’uno per cento sui
ricavi agli assegnatari di frequenze televisive;
• Nessun quotidiano con copertura nazionale può essere posseduto a maggioranza da alcun
soggetto privato, l’azionariato diffuso con proprietà massima del 10%;
• Abolizione dell’Ordine dei giornalisti;
• Vendita ad azionariato diffuso, con proprietà massima del 10%, di due canali televisivi pubblici;
• Un solo canale televisivo pubblico, senza pubblicità, informativo e culturale,indipendente dai
partiti;
• Abolizione della legge Gasparri;
• Copertura completa dell’ADSL a livello di territorio nazionale;
• Statalizzazione della dorsale telefonica, con il suo riacquisto a prezzo di costo da Telecom Italia,
e l’impegno da parte dello Stato di fornire gli stessi servizi a prezzi competitivi ad ogni operatore
telefonico;
• Introduzione dei ripetitori Wimax per l’accesso mobile e diffuso alla Rete;
• Eliminazione del canone telefonico per l’allacciamento alla rete fissa;
• Allineamento immediato delle tariffe di connessione a Internet e telefoniche a quelle europee;
• Tetto nazionale massimo del 5% per le società di raccolta pubblicitaria facenti capo a un singolo
soggetto economico privato;
• Riduzione del tempo di decorrenza della proprietà intellettuale a 20 anni;
• Abolizione della legge Urbani sul copyright;
• Divieto della partecipazione azionaria da parte delle banche e di enti pubblici o para pubblici a
società editoriali;
• Depenalizzazione della querela per diffamazione e riconoscimento al querelato dello stesso
importo richiesto in caso di non luogo a procedere (importo depositato presso il tribunale in
anticipo in via cautelare all’atto della querela);
• Abolizione della legge Pisanu sulla limitazione all’accesso wi fi (anche questo spuntato come obiettivo raggiunto n.d.r.).
ECONOMIA
• Introduzione della class action;
• Abolizione delle scatole cinesi in Borsa;
• Abolizione di cariche multiple da parte di consiglieri di amministrazione nei consigli di società
quotate;
• Introduzione di strutture di reale rappresentanza dei piccoli azionisti nelle società quotate;
• Abolizione della legge Biagi;
• Impedire lo smantellamento delle industrie alimentari e manifatturiere con un prevalente
mercato interno;
• Vietare gli incroci azionari tra sistema bancario e sistema industriale;
• Introdurre la responsabilità degli istituti finanziari sui prodotti proposti con una
compartecipazione alle eventuali perdite;
• Impedire ai consiglieri di amministrazione di ricoprire alcuna altra carica nella stessa società se
questa si è resa responsabile di gravi reati;
• Impedire l’acquisto prevalente a debito di una società (es. Telecom Italia);
• Introduzione di un tetto per gli stipendi del management delle aziende quotate in Borsa e delle
aziende con partecipazione rilevante o maggioritaria dello Stato;
• Abolizione delle stock option;
• Abolizione dei monopoli di fatto, in particolare Telecom Italia, Autostrade, ENI, ENEL, Mediaset,
Ferrovie dello Stato;
• Allineamento delle tariffe di energia, connettività, telefonia, elettricità, trasporti agli altri Paesi
europei;
• Riduzione del debito pubblico con forti interventi sui costi dello Stato con il taglio degli sprechi e
con l’introduzione di nuove tecnologie per consentire al cittadino l’accesso alle informazioni e ai
servizi senza bisogno di intermediari;
• Vietare la nomina di persone condannate in via definitiva come amministratori in aziende aventi come azionista lo Stato o quotate in Borsa;
• Favorire le produzioni locali;
• Sostenere le società no profit;
• Sussidio di disoccupazione garantito;
• Disincentivi alle aziende che generano un danno sociale (es.distributori di acqua in bottiglia).
TRASPORTI
• Disincentivo dell’uso dei mezzi privati motorizzati nelle aree urbane;
• Sviluppo di reti di piste ciclabili protette estese a tutta l’area urbana ed extra urbana;
• Istituzione di spazi condominiali per il parcheggio delle biciclette;
• Istituzione dei parcheggi per le biciclette nelle aree urbane;
• Introduzione di una forte tassazione per l’ingresso nei centri storici di automobili private con un
solo occupante a bordo;
• Potenziamento dei mezzi pubblici a uso collettivo e dei mezzi pubblici a uso individuale (car
sharing) con motori elettrici alimentati da reti;
• Blocco immediato del Ponte sullo Stretto di Messina (spuntato con una V che sta per obiettivo raggiunto n.d.r.);
• Blocco immediato della Tav in Val di Susa;
• Proibizione di costruzione di nuovi parcheggi nelle aree urbane;
• Sviluppo delle tratte ferroviarie legate al pendolarismo,
• Copertura dell’intero Paese con la banda larga;
• Incentivazione per le imprese che utilizzano il telelavoro;
• Sistema di collegamenti efficienti tra diverse forme di trasporto pubblici;
• Incentivazione di strutture di accoglienza per uffici dislocati sul territorio collegati a Internet;
• Incentivazione dei mercati locali con produzioni provenienti dal territorio;
• Corsie riservate per i mezzi pubblici nelle aree urbane;
• Piano di mobilità per i disabili obbligatorio a livello comunale.
SALUTE
• Garantire l’accesso alle prestazioni essenziali del Servizio Sanitario Nazionale universale e
gratuito;
• Ticket proporzionali al reddito per le prestazioni non essenziali;
• Monitorare e correggere gli effetti della devolution sulla equità d’accesso alla Sanità;
• Promuovere l’uso di farmaci generici e fuori brevetto, equivalenti e meno costosi rispetto ai
farmaci di marca;
• Prescrizione medica dei principi attivi invece delle marche delle singole specialità;
• Programma di educazione sanitaria indipendente pubblico e permanente sul corretto uso dei
farmaci, sui loro rischi e benefici;
• Politica sanitaria nazionale di tipo culturale per promuovere stili di vita salutari e scelte di consumo
consapevoli per sviluppare l’autogestione della salute e l’automedicazione semplice;
• Informare sulla prevenzione primaria (alimentazione sana, attività fisica, astensione dal fumo) e
sui limiti della prevenzione secondaria (screening, diagnosi precoce, medicina predittiva),
ridimensionandone la portata, perché spesso risponde a logiche commerciali;
• Sistema di misurazione della qualità degli interventi negli ospedali (tassi di successo, mortalità,
volume dei casi trattati ecc.) di pubblico dominio;
• Proibire gli incentivi economici agli informatori “SCIENTIFICI” sulle vendite dei farmaci;
• Separare le carriere dei medici pubblici e privati, non consentire a un medico che lavora in
strutture pubbliche di Operare nel privato;
• Incentivazione della permanenza dei medici nel pubblico, legandola al merito con tetti massimi
alle tariffe richieste in sede privata;
• Criteri di trasparenza e di merito nella promozione dei primari;
• Liste di attesa pubbliche e on line;
• Istituzione di centri unici di prenotazione on line;
• Convenzioni con le strutture private rese pubbliche e on line;
• Investire sui consultori familiari;
• Limitare l’influenza dei direttori generali nelle ASL e negli ospedali attraverso la reintroduzione
dei consigli di amministrazione;
• Allineare l’Italia agli altri Paesi europei e alle direttive dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità (OMS) nella lotta al dolore. In particolare per l’uso degli oppiacei (morfina e
simili);
• Possibilità dell’8 per mille alla ricerca medico-scientifica
• Finanziare la ricerca indipendente attingendo ai fondi destinati alla ricerca militare
• Promuovere e finanziare ricerche sugli effetti sulla salute, in particolare legate
alle disuguaglianze sociali e all’inquinamento ambientale dando priorità ai ricercatori indipendenti
• Promuovere la ricerca sulle malattie rare e spesare le cure all’estero in assenza di strutture
nazionali
• Introdurre, sulla base delle raccomandazioni dell’OMS, a livello di Governo centrale e regionale,
la valutazione dell’impatto sanitario delle politiche pubbliche, in particolare per i settori dei
trasporti, dell’urbanistica, dell’ambiente, del lavoro e dell’educazione;
• Eliminazione degli inceneritori;
• Introduzione del reato di strage per danni sensibili e diffusi causati dalle politiche locali e
nazionali che comportano malattie e decessi nei cittadini nei confronti degli amministratori
pubblici (ministri, presidenti di Regione, sindaci, assessori).
ISTRUZIONE
• Abolizione della legge Gelmini;
• Diffusione obbligatoria di Internet nelle scuole con l’accesso per gli studenti;
• Graduale abolizione dei libri di scuola stampati, e quindi la loro gratuità, con l’accessibilità via
Internet in formato digitale;
• Insegnamento obbligatorio della lingua inglese dall’asilo;
• Abolizione del valore legale dei titoli di studio;
• Risorse finanziarie dello Stato erogate solo alla scuola pubblica;
• Valutazione dei docenti universitari da parte degli studenti;
• Insegnamento gratuito della lingua italiana per gli stranieri (obbligatorio in caso di richiesta di
cittadinanza);
• Accesso pubblico via Internet alle lezioni universitarie;
• Investimenti nella ricerca universitaria;
• Insegnamento a distanza via Internet;
• Integrazione Università/Aziende;
• Sviluppo strutture di accoglienza degli studenti.
riusciremo davvero ad avere tutto questo?
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