TRA CIELO E STORIA VOLARE SULL'ARTE Dal 16 al 20 luglio una mongolfiera colorata si alzerà in volo vincolato, ovvero con il pallone anco...
TRA CIELO E STORIA VOLARE SULL'ARTE
Dal 16 al 20 luglio una mongolfiera colorata si alzerà in volo vincolato, ovvero con il pallone ancorato a terra, sul Parco archeologico di Segesta. Un'esperienza del tutto inedita che i visitatori potranno vivere dalle 19.30 alle 22, per una durata di dieci minuti, in gruppi di massimo 5 passeggeri per volta, bambini inclusi, oltre al pilota. Si raggiungerà un’altezza massima di 15/20 metri. Nell'occasione, sarà aperta in questa stessa fascia oraria anche l'area del tempio dorico con biglietto ridotto.
«Un modo nuovo e coinvolgente di vivere il parco, un’esperienza immersiva – dice l’assessore ai Beni culturali e all'identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato – che unisce il fascino della vista serale alla suggestione di una prospettiva diversa, regalando ai visitatori uno sguardo unico sul sito, sospeso tra cielo e storia».
Tuttavia, nel 409 a.C. la città viene conquistata dai Cartaginesi e con buona probabilità il mancato completamento del Tempio Dorico è proprio da imputare a questo episodio. Nel 307 a.C. la città viene distrutta dal tiranno siracusano Agatocle, e rifondata col nome di Diceopoli. Nel Corso della Prima Guerra Punica, riabilitato l’antico nome, la comunità si schiera con Roma e in virtù della comune discendenza troiana ottiene l’esenzione dai tributi: ripianificata urbanisticamente, Segesta assume un impianto scenografico similare a quello delle grandi città d’Asia Minore. A cavallo tra I sec. a.C. ed il secolo successivo, il settore difensivo nell’area di Porta di Valle cade in disuso e sui suoi ruderi viene innalzato un frantoio: le difese arretrano, e si attestano sui settori nord e ovest mediante mura di cinta che terminano con gli accessi fortificati di Porta Teatro e Porta Bastione.
L’acropoli Nord è un’area densa di storia. Presso la terrazza superiore dell’agorà è localizzato il bouleuterion cittadino. È possibile datare il teatro al II sec. a.C.: oltre a sorgere in un punto molto scenografico, lungo il lato occidentale la struttura ingloba una grotta che è sede di una fonte sacra, già al centro di particolari culti in epoca preistorica. L’edificio poteva accogliere fino a 4000. La frequentazione del contesto continua anche dopo le incursioni vandale. Nel XIII secolo in quest’area si struttura un palazzo coevo al vicino castello, innalzato nei pressi del teatro: questa fase di frequentazione del sito viene messa in relazione alla presenza di genti arabe.
Sempre nel XIII secolo viene a strutturarsi anche il “castello”, abitazione fortificata con cortile in cima all’acropoli afferente però ad una occupazione da parte di genti di credo cristiano: le evidenze relative agli elementi arabi sembrano cessare. Anche la frequentazione del castello non sembra superare la metà dello stesso secolo. Sempre tra XII e XIII secolo viene edificata una basilica funzionale all’abitato: nei pressi viene ricavato anche un cimitero cristiano che reimpiega precedenti abitazioni, afferenti alla frequentazione araba. Nel 1442 la comunità cristiana di Calatafimi finanzia la costruzione della cappella rurale a navata unica di San Leone, edificata sui ruderi della precedente basilica e abbandonata appena tre secoli dopo.
Il progetto è della società campana Volare sull’Arte, impresa sociale nata con lo scopo di promuovere siti di interesse artistico, storico, architettonico e paesaggistico, attraverso l’offerta di un “diverso punto di osservazione”. La mongolfiera è dotata di porta per l'accesso e quindi idonea anche ai passeggeri con disabilità. È consigliato un abbigliamento comodo e scarpe dalla suola piatta, inoltre non è possibile portare a bordo passeggini. I voli saranno effettuati in ottemperanza alle regole sulla sicurezza e alle direttive dell'Enac. Non si volerà in caso di vento forte e maltempo nella zona.
Per ulteriori informazioni e per l'acquisto dei biglietti è possibile consultare la pagina dedicata all'iniziativa sul sito di CoopCulture.
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