"Ve lo ricordate? Bastava che un deputato del Movimento 5 Stelle ritardasse una restituzione volontaria per scatenare servizi su serviz...
"Ve lo ricordate? Bastava che un deputato del Movimento 5 Stelle ritardasse una restituzione volontaria per scatenare servizi su servizi: telegiornali, interviste, approfondimenti, talk show… Tutto ruotava attorno a una mancata donazione. E oggi?"
A parlare dalla sua Pagina Facebook la Senatrice del M5S e Presidente Commissione Parlamentare Vigilanza Rai Barbara Floridia che prosegue:
"Oggi che in Sicilia è esploso uno scandalo giudiziario che coinvolge esponenti di primo piano di Fratelli d’Italia, in Rai non si batte ciglio. Silenzio. È incredibile - e inaccettabile - che il servizio pubblico sembri ignorare nei suoi telegiornali sulle reti generaliste il fatto che il primo partito italiano, colonna portante della maggioranza di governo e guidato dalla Presidente del Consiglio, abbia diversi esponenti indagati in Sicilia per corruzione e peculato. Il punto non è stabilire se Galvagno, Amata e gli altri siano colpevoli: ci penserà la magistratura. Il punto è che i cittadini hanno il diritto di sapere che esiste un’inchiesta, e di cosa si occupa. E questo diritto va garantito prima di tutto dal servizio pubblico. Ma c’è di peggio. Questa vicenda dimostra quanto sia urgente che episodi simili vengano discussi nella Commissione di Vigilanza Rai. Impossibile. Perché Fratelli d’Italia e gli altri partiti di maggioranza hanno trasformato quel presidio democratico in un bunker blindato, bloccando i lavori da mesi, impedendo ogni confronto, e facendo carta straccia del pluralismo e del controllo parlamentare sul servizio pubblico. Di cosa ha paura Fratelli d’Italia? Che si parli di inchieste che toccano il cuore del partito in Sicilia? Vogliono che il servizio pubblico faccia da scudo mediatico agli scandali che li coinvolgono?"
Di seguito riportiamo l'articolo pubblicato su Repubblica Palermo a firma Gioacchino Amato.
Un silenzio assordante, quello dei telegiornali Rai sulle inchieste che coinvolgono il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno e l’assessora al Turismo, Elvira Amata. Dai primi monitoraggi ci sarebbe un unico servizio sulle inchieste, firmato da Claudio Reale del TgR Sicilia che va in onda nel Tg3 del 19 giugno, non nelle edizioni principali ma in quella delle 12 condotta da Jari Pilati. E’ il giorno nel quale Repubblica dà la notizia dell’inchiesta che coinvolge Galvagno, indagato per corruzione. Il Tg2 lo stesso giorno si limita a una notizia in breve letta dai conduttori delle edizioni delle 13 e delle 20.30. Silenzio assoluto, risulterebbe, in tutte le edizioni del Tg1, dal primo mattino alla tarda serata. Nei giorni successivi il silenzio sull’inchiesta, anche quando si allarga ad Amata, continua a regnare nelle scalette dei telegiornali pubblici con l’eccezione del TgR Sicilia che inizia ad occuparsi dell’inchiesta quasi ogni giorno.
"Abbiamo le mani legate, - afferma Barbara Floridia - probabile che qualche parlamentare farà un’interrogazione, questo è almeno ancora consentito. Io ho la commissione bloccata dalla maggioranza e questo la dice lunga. Perché non posso intervenire, guarda caso, mentre ciò che accade nel servizio pubblico è spesso legato ad accontentare o non dispiacere il primo partito della maggioranza come nel caso dell’inchiesta Galvagno. C’è un clima da “non disturbate il manovratore”, Meloni l’ha anche detto: “Non disturbate chi vuole fare”. Ma io ho intenzione di vigilare, di disturbare»”. “Faccio una riflessione non solo come presidente della Vigilanza ma come parlamentare della Repubblica e ancor di più come siciliana. Qui a Roma c’è una battaglia della maggioranza per buttare fuori dalla commissione Antimafia due personalità come Scarpinato e De Raho mentre si fa di tutto per tenere dentro le istituzioni siciliane degli indagati per corruzione e peculato che sono di FdI”
Con una nota i componenti di Fratelli d’Italia della Commissione Parlamentare di Vigilanza sulla Rai dichiarano:
“Ha fatto bene la Rai a smentire in maniera netta le fake news, che oggi sono state rilanciate da alcuni quotidiani su un presunto ‘silenzio assordante’ riguardo l’inchiesta della magistratura, che è in corso all’Assemblea Regionale Siciliana. Non avevamo dubbi che non ci fosse alcun ‘silenzio assordante’, ennesima conferma che non esiste una TeleMeloni e che tali silenzi, piuttosto, c’erano in epoche in cui l’Azienda era occupata militarmente dalla sinistra. Quello che lascia sconcertati è che il presidente della Vigilanza Rai, Barbara Floridia, abbia dato credito alle falsità della stampa orientata a sinistra, parlando addirittura di ‘una forma di protezione sistematica verso il partito della premier’. Affermazioni gravissime che mai ci saremmo aspettati che arrivassero da chi ricopre un ruolo di garanzia quale quello del presidente della Commissione Vigilanza Rai. Peraltro, proprio alla luce del suo ruolo la Floridia prima di avventurarsi in simili azzardate dichiarazioni avrebbe potuto verificare la veridicità di tali accuse sulla base degli strumenti che ha a sua disposizione. In questo modo avrebbe evitato di gettare discredito sulla Rai e soprattutto di accordarsi e fare da megafono alla propaganda di sinistra. Dopo quanto accaduto è evidente che la Floridia è venuta meno al suo ruolo di terzietà ed equilibrio che attiene al presidente della Vigilanza Rai, accettando così di rappresentare le istanze delle opposizioni. Una situazione insostenibile su cui occorrerà aprire una riflessione”.
Risponde Barbara Floridia: "Dopo le mie dichiarazioni a Repubblica Fratelli d'Italia mi ha accusato di "mancanza di terzietà". È un'accusa che respingo con forza. Non rientra forse nei doveri di una parlamentare, tanto più se riveste il ruolo di presidente della vigilanza Rai, evidenziare storture e mancanze da parte del Servizio Pubblico? Ma, soprattutto, in che modo io come altri colleghi parlamentari potremmo farlo se la vigilanza Rai è bloccata proprio da Fratelli d'Italia e dagli altri partiti della maggioranza?".
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