Una grande attrice, un'icona del teatro e del cinema, una donna autoironica e profondamente umana Adriana Asti, grande attrice di teatro...
Una grande attrice, un'icona del teatro e del cinema, una donna autoironica e profondamente umana
Adriana Asti, grande attrice di teatro e cinema è morta nel sonno a Roma, aveva 94 anni. Nella sua lunga carriera ha lavorato con i più grandi registi, da Giorgio Strehler a Luchino Visconti, da Bernardo Bertolucci, a Pier Paolo Pasolini, a Luca Ronconi. I funerali si terranno sabato 1 agosto, alle ore 11, nella Chiesa degli Artisti in Piazza del Popolo a Roma.
Nata a Milano nel 1931, Adriana Asti, nome d'arte di Adelaide Aste, è stata una delle interpreti più raffinate e coraggiose del teatro e del cinema italiano. A teatro ha affrontato Beckett, Pinter, Pirandello con intensità poetica, mentre al cinema europeo ha unito profondità e presenza magnetica, lasciando un’eredità artistica autentica. Ha girato quasi 60 film: l'ultimo è stato "Nome di donna" di Marco Tullio Giordana, che l'aveva già diretta in "La meglio gioventù".
“Con la scomparsa di Adriana Asti, l’Italia perde una delle sue interpreti più intense e raffinate. Attrice di grande sensibilità, ha saputo attraversare con eleganza e profondità il teatro, il cinema e la letteratura, collaborando con i maestri del Novecento e del nuovo millennio. La sua voce, lo sguardo e la sua presenza scenica resteranno nel patrimonio della nostra cultura come esempio luminoso di dedizione all’arte. A nome mio e del Ministero della Cultura esprimo il più sentito cordoglio”, lo ha affermato il Ministro della Cultura, Alessandro Giuli.
Il Presidente, il Direttore Generale, la Responsabile dell’Archivio Storico, il Consiglio di amministrazione e La Biennale di Venezia tutta, ricordano la figura della grande attrice teatrale e cinematografica Adriana Asti, sensibile e originale interprete a Venezia con importanti spettacoli e film dagli anni ’50, al Festival Internazionale del Teatro con regie di Gianfranco De Bosio e Luigi Squarzina, e dal 1961 alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica con Accattone, film d’esordio di Pier Paolo Pasolini, amico dell’attrice.
In particolare, Adriana Asti ha partecipato al Festival Internazionale del Teatro nel 1954 con Anche le donne hanno perso la guerra di Curzio Malaparte, regia di Guido Salvini, nel 1955 con La scala di Pier Maria Rosso di San Secondo, regia di Luigi Squarzina e nel 1961 con La cameriera brillante di Carlo Goldoni, regia di Gianfranco De Bosio. Nel 2008, alla Biennale Teatro diretta da Maurizio Scaparro, ha interpretato il film L’ultimo pulcinella di Maurizio Scaparro, con Massimo Ranieri.
Alla Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica, è apparsa nel capolavoro di Luchino Visconti Rocco e i suoi fratelli (1960), chiamata dal grande regista con cui aveva ottenuto i primi successi a teatro. Ma soprattutto nel 1961 ha interpretato il ruolo di Amore nel capolavoro Accattone, film d’esordio dell’amico Pier Paolo Pasolini. In seguito, fra i diversi titoli, ha accompagnato al Lido nel 1989 Il prete bello di Carlo Mazzacurati e più di recente, nel 2014, il film Pasolini di Abel Ferrara.
Per rendere omaggio ad Adriana Asti, Rai Cultura le dedica un doppio appuntamento, in onda domani, venerdì 1° agosto. Si comincia alle 18.50 su Rai Storia con la riproposizione del confronto tra Silvana Pampanini e Adriana Asti a “Match” del 1978, con Alberto Arbasino. Le due hanno solo otto anni di differenza, ma fanno parte di mondi completamente differenti. Arbasino le presenta infatti come "la diva e l'antidiva": la prima è la Pampanini, una delle "maggiorate fisiche" del cinema italiano degli anni Cinquanta, che incarna un certo "star-system" di matrice hollywoodiana, lontana dai set cinematografici da qualche anno; la seconda, Adriana Asti, è esponente del cinema intellettuale degli anni Sessanta-Settanta, ed è musa di Bertolucci e di Visconti (a teatro). Le due attrici si confrontano vivacemente sul concetto di divismo e antidivismo e la Asti parla anche dei registi con i quali ha lavorato, delle ragioni per le quali ha recitato scene di nudo e dei valori in cui crede.
Alle 23.05 su Rai 5, invece, Adriana Asti racconta se stessa nello Speciale “In scena” con la regia di Barbara Pozzoni: dall’infanzia in una famiglia benestante della Milano degli anni ’30 agli esordi, ancora diciassettenne, in una compagnia di giro. Subito dopo iniziano i grandi incontri: Strehler e Visconti i suoi maestri negli anni ’50, e la psicanalisi con Cesare Musatti. Poi il successo, la relazione con Bernardo Bertolucci, l’amicizia con Pasolini e Moravia, i grandi film, le collaborazioni col gotha del teatro e della cultura mondiale: Pinter, Bob Wilson, Susan Sontag, Luca Ronconi, insieme al quale recita negli anni ’50, quando lui era ancora solo un giovanissimo attore. Insieme - Adriana e Luca - appaiono in un documento raro, uno dei tanti preziosi materiali di repertorio che costellano lo Speciale. Passione del presente e nostalgia del futuro di una donna che incanta per la sua leggerezza, per la sua intelligenza e per l’incontenibile simpatia. Intorno alle sue parole e al suo volto, raccontano il proprio rapporto con lei personaggi come Marco Tullio Giordana, Andrée Ruth Shammah, Corrado Augias, Cochi Ponzoni, Luigi Lo Cascio, Antonello Dose, Marco Presta. E Giorgio Ferrara, suo marito, il compagno di una vita.
Nessun commento