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UN ANTICO POLESIS NELL'AREA ARCHEOLOGICA DI HIMERA

Nuovo straordinario ritrovamento nell'area archeologica di Himera, nel Palermitano. L'équipe di archeologi, guidata da Elena Mango d...


Nuovo straordinario ritrovamento nell'area archeologica di Himera, nel Palermitano. L'équipe di archeologi, guidata da Elena Mango dell'Università di Berna, ha lavorato nel Piano del Tamburino, una nuova parte urbana dell’antica colonia greca nella quale sono state riportate alla luce due aree sacre. I risultati di questa campagna di scavi saranno presentati domani, 28 agosto, alle 21, nel Tempio della Vittoria, a Buonfornello.


L’équipe di dieci giovani studiosi guidati dalla professoressa Elena Mango, ma anche studenti delle Università di Berna e Friburgo, ha portato avanti la tredicesima campagna di scavo, la terza volta nel modus “cool&green”, lavorando nelle ore serali e notturne, per sfruttare il vantaggio delle temperature più salutari e l'equipaggiamento di luci ad alta potenza, alimentate a energia solare. Tra le novità è emerso un probabile antico punto di vendita (polesis) di recipienti di ceramica, che dovevano servire alle azioni rituali all’interno del santuario. Questi contenitori sono stati trovati lungo una nuova strada, anch’essa rinvenuta quest’anno, che costeggiava il lato occidentale della struttura sacra. 

«Ancora una volta - afferma l'assessore regionale ai Beni culturali, Francesco Paolo Scarpinato – Himera restituisce sorprendenti vestigia del nostro passato, testimoniando attività ricche e fiorenti e permettendo di ricostruire la storia del nostro territorio. Merito della professionalità e della tenacia di giovani archeologi che, con grande spirito di collaborazione interistituzionale, continuano a lavorare con precisione ed entusiasmo. La ricerca rappresenta un passaggio fondamentale per la tutela e la fruizione del nostro patrimonio e su di essa il governo Schifani continua a investire per ampliare l’offerta culturale».

Le indagini archeologiche sono il frutto di una duratura collaborazione tra l'Ateneo di Berna e il Parco di Himera, Solunto e Iato, diretto da Domenico Targia. La proficua sinergia ha dato anche quest’anno risultati di notevole interesse per la comprensione dell'urbanistica e della storia della colonia greca. Lo scavo ha interessato una superficie di circa 200 metri quadrati con un santuario, caratterizzato dalla presenza di quattro altari e numerose deposizioni votive (cibi e bevande, che venivano utilizzati nel corso delle cerimonie, ossa di caprovini). Qui la comunità imerese svolgeva le proprie feste, i riti e altre attività connesse con la sfera del sacro. 

Himera fu fondata nel 648 a.C. da Greci di origine mista, calcidese e dorica, provenienti da Zankle (Messina), dalla Grecia, e da un gruppo di enigmatici Myletiadi, ricordati da Tucidide come fuoriusciti per motivi politici da Siracusa. I tre fondatori della colonia furono Euclide, Simo e Sacone. La città ebbe rapido sviluppo edilizio e demografico, documentato dai grandi impianti urbanistici realizzati a partire dalla prima metà del VI sec. a.C.. Un’epigrafe rinvenuta a Samo ricorda momenti di tensione con le popolazioni sicane dell’entroterra, dissidi che probabilmente costrinsero gli Imeresi, intorno alla metà del VI sec. a.C., a chiedere aiuto a Falaride, tiranno d’Agrigento. Nel 480 a.C. si svolse sotto le mura di Himera un’epica battaglia, vinta da una coalizione di Greci di Sicilia contro i Cartaginesi; negli anni successivi la città rimase sottoposta al controllo politico di Terone, tiranno di Agrigento e sotto la sua azione ebbe luogo il ripopolamento della città con genti doriche.

Himera riacquistò presto indipendenza da Agrigento ma non venne coinvolta in episodi rilevanti della storia dell’isola. Nel 409 a.C. fu conquistata e distrutta dai Cartaginesi in un violentissimo episodio di guerra che segnerà per sempre la fine della città. Dopo pochi anni un gruppo di Imeresi parteciperà con i Cartaginesi alla fondazione di Thermai Himeraiai (Termini Imerese), nel sito delle terme non distanti dall’antica città. Tra i cittadini illustri di Himera sono annoverati il poeta lirico Stesicoro e diversi atleti vincitori di giochi Olimpici.

L’esplorazione archeologica di Himera, dopo l’identificazione del sito nel XVI sec., venne avviata tra il 1926 e il 1930 con le prime indagini alla necropoli est e con lo scavo del Tempio della Vittoria da parte di Pirro Marconi. Esplorazioni sistematiche, concentrate soprattutto sulla città alta (abitato e santuario di Athena), iniziarono nel 1963: attualmente sono aperte al pubblico l’area del Tempio della Vittoria e quella della città alta, che offrono al visitatore un panorama articolato dei principali aspetti di una realtà coloniale greca d’età arcaica e classica: edifici monumentali, assetto urbanistico e cultura abitativa.

Recentemente, inoltre, sono state avviate indagini sul Piano del Tamburino, situato a Ovest del Piano di Himera, dove sono state scoperte diverse aree sacre o zone dedicate ad attività cultuali. Estese indagini, infine, hanno interessato le necropoli, soprattutto quella occidentale dove sono state scavate oltre 13.000 sepolture, tra cui alcune delle fosse comuni destinate ai caduti nelle battaglie del 480 e del 409 a.C.

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