A causa di guasti alla rete idrica e interventi di riparazione effettuati dall'AMAM, alcune zone di Messina stanno subendo interruzioni ...
A causa di guasti alla rete idrica e interventi di riparazione effettuati dall'AMAM, alcune zone di Messina stanno subendo interruzioni o riduzioni nell'erogazione dell'acqua quasi ogni giorno, con conseguente disagio per i cittadini che patiscono una situazione che si protrae da anni senza alcuna, finora, soluzione definitiva che consenta loro di poter usufruire di un bene primario. Secondo Paolo Alibrandi, che presiede l'Azienda Meridionale Acque Messina, questa estate 2025 è stata migliore dell'anno precedente perchè "ha piovuto di più" e questo ha permesso di riempire il serbatoio Montesanto (foto sopra). Tuttavia, ammette che l'emergenza idrica non è finita. Sulla base di queste e altre dichiarazioni rilasciate da Alibrandi, il Comitato "Vogliamo l'acqua dal rubinetto" interviene con una nota di seguito pubblicata.
"La gestione dell’acqua a Messina è “normalmente” in emergenza - Siamo lieti che la città di Messina non abbia sofferto la siccità dello scorso anno e ribadiamo il nostro sostegno alla gestione pubblica dell’acqua, ma le dichiarazioni del presidente di AMAM Alibrandi rese note oggi dagli organi d’informazione ci lasciano perplessi e preoccupati.
Il presidente Alibrandi dichiara infatti che:
1) È stata evitata la crisi idrica estiva grazie all’aumento delle piogge;
2) Sono stati individuati tre pozzi d’acqua (scuola Giampilieri, villa De Pasquale ed ex ospedale militare) su cui si sta intervenendo in accordo con ASP;
3) Sono stati individuati altri tre pozzi (via del Fante, Rodia e tra Gesso e Salice)
Tradotto significa che bisogna ringraziare Dio pluvio se questa estate c’è più acqua a Messina e che nonostante le varie dichiarazioni ad oggi non è stata immessa in rete acqua da nuove fonti visto che l’acqua dei 6 pozzi, di cui parla Alibrandi, non è stata ancora utilizzata e non si sa neanche quando verrà utilizzata.
A ciò si aggiungono altre ambigue dichiarazioni in merito ai lavori finanziati con il PNRR per ridurre le perdite d’acqua: “Il risultato finale atteso è una riduzione del 15% delle perdite” dichiara Alibrandi, ma in realtà i lavori in corso, secondo quanto si legge nel POA (Piano operativo annuale) approvato nel settembre 2024 dal consiglio d’amministrazione di AMAM “potrebbero comportare per il prossimo triennio la riduzione di perdite idriche sull’indicatore M1a del 15% e di quelle totali dall’attuale 53% al 45% a livello complessivo”, ciò significa che anche a conclusione dei lavori, previsti nel marzo 2026 la riduzione delle perdite totali (indicatore M1b di ARERA e non M1a che riguarda le perdite lineari) raggiungerebbe al massimo un valore del 45% che sarebbe sempre superiore alla media nazionale che è intorno al 42% (dati ISTAT).
Ci sembra pertanto di potere concludere che ancora una volta la poca trasparenza nei dati forniti da AMAM nasconda le oggettive difficoltà gestionali del servizio idrico cittadino come testimoniano le varie interruzioni, perdite e razionamenti quotidiani in città che evidenziano uno stato permanente di crisi idrica anche senza siccità.
Sarebbe dunque il caso che finalmente venga detta tutta la verità sulla questione acqua a Messina, che vengano pubblicati tutti i dati sulla qualità dell’acqua erogata per quartiere (i dati pubblicati sono parziali e solo relativi alla fonte), sugli orari di erogazione (la pagina internet di AMAM al riguardo è vuota), sui lavori programmati per migliorare l’intero servizio idrico integrato della città…e che Dio pluvio ce la mandi sempre buona!"
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