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CHECCO ZALONE TACCIA LA CALABRIA DI OMOFOBIA


Festival di Sanremo. Sul palco del Teatro Ariston  Checco Zalone fa il suo show tra polemiche e luoghi comuni.


Inizia con la Calabria, vira sul tema Lgbtq e alla fine arriva alla condanna dell'omofobia. Zalone sceglie la modalità 'favola' per il suo incipit con una Cenerentola-Oreste trans brasiliana e Fiorenza la maga di Cosenza e poi prosegue sulle note del celebre brano di Mia Martini, 'Almeno tu nell'universo', rivisto e... scorretto, sul palco dell'Ariston come ospite d'onore di Sanremo 2022.


Parla benissimo della Calabria, per poi concludere con uno spiazzante "ne ho detto bene, così non possono offendersi questi terroni!". Quindi, inizia la fiaba con il mitico "c'era una volta" ambientata "in un calabro villaggio", alternando la lettura del testo da parte di Amadeus con i dialoghi che Zalone rende con forti accenti calabrese e 'brasileiro' dei personaggi coinvolti. Per arrivare al finale fra un vecchio professore di greco antico e una trans brasiliana, che alla fine sentenzia: "Di me si sa che io sono metà e metà, ma tu sei un coglione intero!".


"Amadeus ha insistito tanto per fare questa canzone, qualcuno si sarà offeso. Se ci sono denunce, querele, interrogazioni parlamentari... il foro di competenza non è il mio, è di Amadeus: ciao, buon licenziamento!", conclude Zalone.



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