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PIER PAOLO PASOLINI. NON MI LASCIO COMMUOVERE DALLE FOTOGRAFIE

© Archivio Sandro Becchetti

A ridosso del centenario della sua nascita (Bologna, 5 marzo 1922) la mostra di Palazzo Ducale vuole riportare l’attenzione sulla figura di Pier Paolo Pasolini e le sue principali esperienze personali, culturali e professionali attraverso il mezzo della fotografia. Pasolini è stato infatti uno dei personaggi pubblici più fotografati del suo tempo, e molti di questi scatti sono divenuti ormai immagini iconiche del poeta.


Pier Paolo Pasolini è stato probabilmente l’intellettuale più scomodo, acuto e controverso del secondo Novecento italiano. Scrittore, opinionista, giornalista e regista, ha dispiegato il suo pensiero in una moltitudine di opere e documenti e il suo lascito intellettuale lo rende una delle figure cardine del dibattito culturale nazionale e internazionale del secondo dopoguerra. Il percorso espositivo intende far conoscere e approfondire la conoscenza della sua vita e della sua esperienza professionale: una iniziativa culturale che nasce dalla volontà di continuare ad alimentare, soprattutto nelle giovani generazioni, un confronto con il lascito intellettuale di Pasolini, pur nella consapevolezza dell’immenso lavoro di ricerca presente ed associato ad ogni ambito del suo impegno. La selezione di fotografie proposta in mostra permette di costruire un vero e proprio percorso nelle principali esperienze che hanno caratterizzato il lavoro e la vita del poeta. Articolato in sezioni dedicate ognuna a uno specifico tema, come la città di Roma, i ragazzi delle borgate romane, il concetto di corpo, l’esperienza del cinema e altre ancora, il percorso non segue una scansione cronologica o una scala di priorità: invita piuttosto il visitatore a lasciarsi ispirare dal pensiero e dalle parole di questo intellettuale immenso.


La scelta del mezzo fotografico per esplorare l’opera e il pensiero di Pasolini non è casuale. La sua relazione con il mezzo fotografico è stata ambivalente. Se da una parte scriveva “niente come fare un film costringe a guardare le cose”, il suo rapporto con le immagini immobili era differente come testimoniano le sue parole: “alle fotografie è sufficiente dare una occhiata. Non le osservo mai più di un istante. In un istante vedo tutto”. Il volto di Pasolini diventa così “la mappa” per leggere il suo lavoro, la sua personalità, il suo pensiero e le sue scelte. Metaforicamente la sua pelle, immortalata dal mezzo fotografico, diventa così spazio privilegiato per comprendere, con vicinanza, il percorso professionale di quell’inafferrabile uomo chiamato Pier Paolo Pasolini, spiegano i curatori della selezione fotografica.


La mostra "Pier Paolo Pasolini. Non mi lascio commuovere dalle fotografie" si potrà visitare nella Loggia degli Abati del Palazzo Ducale di Genova fino al 13 marzo 2022 dal lunedì al venerdì, ore 14-19; sabato, domenica, e festivi ore 10-19.


La mostra è promossa e organizzata da Suazes, in collaborazione con Palazzo Ducale Fondazione per la Cultura e del Centro Studi Pier Paolo Pasolini di Casarsa della Delezia. A cura di Roberto Carnero e Marco Minuz.


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