Dopo il debutto al Romaeuropa Festival, due appuntamenti in cui il teatro e il caffè saranno i protagonisti dei due nuovi eventi dell'attore e drammaturgo Nicolò Sordo. La riscrittura de "La bottega del caffè" di Goldoni e il racconto di Tondelli "Posto ristoro", sarà l'avvio del laboratorio di scrittura e recitazione.
Due nuovi appuntamenti per Nicolò Sordo il 24 novembre a Mantova e 25 novembre a Verona. Dopo la vittoria del 14° Premio Riccione “Pier Vittorio Tondelli” e la grande emozione del debutto al Romaeuropa Festival, l'attore e autore veneto Nicolò Sordo si cimenta in due iniziative dedicate al teatro, al caffè: quindi Teatro Da Bar. "Affrontare la riscrittura completa del testo "La bottega del caffè" di Carlo Goldoni per raccontare la storia del caffè e della gente da bar di quegli anni è una sfida stimolante."
L'evento promosso dall'Associazione IXdeae rientra in TEATRO FUORI LUOGO: progetto nato con l’intento di diffondere teatro e cultura, dove il "far teatro" diventa un approccio che trasforma i luoghi che lo accolgono. "Nonostante la mia avversione nel rappresentare i classici gli sia ben nota, mi ha affascinato il plot e penso che possa prendere una nuova vita attraverso spettacoli site-specific nei caffè e nei bar, per portare il teatro fuori dai teatri e parlare delle origini del caffè e del gioco d'azzardo". Un reading/story-telling sul testo, un primo passo che porterà alla scrittura di un testo ex-novo insieme all'attore e regista Enrico Ferrari.
Giovedì 25 novembre a Verona Nicolò Sordo rende omaggio a Pier Vittorio Tondelli nel trentennale dalla morte e lo fa proponendo il racconto "Posto ristoro" (da "Altri libertini") come materiale di partenza per la scrittura collettiva del laboratorio di scrittura e recitazione che prende appunto il nome Teatro Da Bar condotto insieme a Enrico Ferrari. Basato sui racconti dello scrittore americano Charles Bukowski, Teatro Da Bar si cimenta con Tondelli, un autore fondamentale nel panorama italiano, per il rinnovamento sia linguistico che tematico: l'inquietudine dei ragazzi di provincia che sognavano le luci dell'Europa e dell'America. "Spesso è travisato ed erroneamente definito il Jack Kerouac italiano, - afferma Nicolò Sordo - Tondelli ha una voce e un immaginario unici e personali e storie collocate tra l'Emilia e la Germania, sull'autostrada del Brennero, che passa anche per Verona".
Due eventi intensi che sono solo dei tasselli che compongono la variegata e brillante carriera di Nicolò Sordo: "ho collaborato con tantissime persone e ho imparato qualcosa da tutti. Ho imparato molto da quelli che non si perdevano in convenevoli e non avevano paura di farsi vedere per quello che erano, anche fragili." Lui è l'autore di Camminatori della patente ubriaca, non solo vincitore del premio di drammaturgia “NdN Network” (2016), ma portato in scena in tutta Italia, con un brillante debutto al Piccolo di Milano all’interno di Tramedautore, con apprezzamenti di pubblico e critica. Lo spettacolo è stato realizzato a cura della Scuola Elementare del Teatro di Napoli con la supervisione di Davide Iodice. Come scrittore Nicolò sta portando in giro Col Angeles, un libro con lo pseudonimo Niki Neve: "un alter ego che mi sono creato per poter scrivere questi racconti, che mi riguardano forse troppo da vicino, è il mio luogo di origine, Colà, un paese di villeggiatura sul lago di Garda che d'estate è assaltato dai turisti e d'inverno è lasciato a sé stesso".
Dal teatro al cinema: sul set con Gabriele Salvatores o come autore e regista; recente è "A godsend / La pacchia" (2021), selezionato in vari festival tra cui Lift Off Global Network e Bridge Film Festival. La musica è uno degli ambienti dove Nicolò si muove agevolmente non ultima la sua collaborazione al fortunato Mother Afrika di Roberto Zanetti e sarà di prossima pubblicazione un concept che segue il filo di Col Angeles. "Sono un discreto copiatore di situazioni reali: l'80% di quello che scrivo è vero. Adoro Salinger, Gabriel Garcìa Marquez, Romain Gary e Virginie Despentes".