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"QUADRI DI RIVOLUZIONE" VA IN SCENA NELL'AREA IRIS A GANZIRRI


L’edizione del decennale del “Cortile Teatro Festival” di Messina, organizzata dal Castello di Sancio Panza con la collaborazione di Nutrimenti Terrestri, si aprirà con lo spettacolo scritto e diretto dal drammaturgo Tino Caspanello “Quadri di una rivoluzione”.  


Lo spostamento dello spettacolo inaugurale del Cortile Teatro Festival è stato deciso in attesa del completamento delle pratiche amministrative per l’utilizzo dello spazio del Museo Regionale di Messina. “Quadri di una rivoluzione”, che andrà in scena  il 29 giugno, alle ore 21,15, nell'Area del Multisala Iris a Ganzirri, è interpretato da Cinzia Muscolino, Francesco Biolchini, Tino Calabrò e Alessio Bonaffini, Costumi di Cinzia Muscolino. Scena e regia di Tino Caspanello.


Rivoluzioni mancate, rivoluzioni violate, rivoluzioni in attesa di esplodere. Ma stiamo lottando ancora? Abbiamo ancora qualcosa per cui lottare? Avremo ancora il coraggio e la dignità per farlo? L’uomo è rivolta (Camus docet!), viviamo di rivoluzioni, piccole o grandi. Dalle prime lotte in seno alla famiglia, necessarie, passi obbligati, a quelle più grandi che ci coinvolgono in quanto parte di una società che rivendica diritti sacri e santi. Ed è proprio su questa istanza che viviamo fin troppo spesso il fallimento delle nostre battaglie, perché forse abbiamo perso di vista l’obiettivo principale di ogni rivolta: rientrare in possesso di tutti i diritti e le prerogative che fanno di un uomo un essere umano. 


E non è il lavoro, non sono le istanze sociali necessarie, proprio perché queste rientrano nelle necessità, ma sono la dignità, il rispetto, la tolleranza, il diritto di sognare, di vivere un tempo slegato dagli obblighi, un tempo dell’anima. Ma, lo sappiamo, ogni rivoluzione è tale soltanto nel momento in cui scoppia, dopo diventa solo sistema.


“Quadri di una rivoluzione” è l’epilogo di una rivoluzione, una delle tante, che ha trovato una dimensione nello spazio di uno stadio. Barricati là dentro, gli ultimi tre rivoluzionari tentano disperatamente di tenere in vita il loro sogno di rivolta, ma ogni sogno per essere tale ha bisogno di una realtà per trovare una misura, e fin troppo spesso misuriamo distanze incolmabili tra l’uno e l’altra. E quando la realtà, sotto forma di una donna, si precipita dentro quel sogno, il castello comincia a sgretolarsi, a cedere e a mostrare la fragilità di un’utopia. 


Il tempo dello spettacolo è scandito dai titoli di undici opere d’arte: La ronda di notte, Leda atomica, La sposa messa a nudo dai suoi scapoli, Colazione sull’erba, Pietà, Prove di balletto in scena, L’uccello meraviglioso, Le sette opere di misericordia, Salomé, Elogio della dialettica, Campo di grano con corvi.


Il programma proseguirà poi regolarmente: l’1 e il 2 luglio sarà in scena nella sede tradizionale del Cortile (Palazzo Calapaj – D’Alcontres, accanto al Duomo) la Piccola Compagnia Dammacco di Modena con “L’inferno e la fanciulla”, uno degli spettacoli più attesi del Festival. Interprete Serena Balivo, premio Ubu 2017 nella categoria nuova attrice.



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