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IL "VIAGGIO NEL MONDO DELLE FATE" DI ALEXANDRA RENDHELL


Una favola Iniziatica Ecologica e Spirituale per Piccoli Grandi e Grandi Piccoli scritta insieme a Angelo Giuseppe Pizza e illustrata da Daniele D’Amico. 


Alexandra Rendhell torna ad incantarci con il libro "Viaggio nel Mondo delle Fate - Storia di un bambino che imparò a sognare e le incontrò davvero". Un libro inusuale che ha stupito ma non deluso gli innumerevoli lettori dell'autrice che ha catturato sinora la nostra attenzione con saggi di filosofia esoterica, manuali di autodifesa occulta e articoli pubblicati sulla sua rivista "Mysterium Exoterium". La stessa Alexandra, figlia del medium di fama internazionale Fulvio Rendhell, spiega perchè ad un certo punto della sua vita spunta dalla sua penna una favola illustrata:


"In verità non sono nuova a queste digressioni, che, se volete, possiamo definire deviazioni di percorso; infatti, tanti, ma tanti anni fa, forse in un’altra vita, la mia strada deviò addirittura verso il campo della sceneggiatura e fu allora che videro la luce indimenticabili, quanto secretati, lavori televisivi e cinematografici di respiro internazionale. Probabilmente qualcuno ricorderà anche la mia incursione letteraria nel mondo della fantascienza, quando diedi vita e voce al personaggio di “Mysterius il mutante”, un supereroe solitario, androgino e misogino (o misantropo), ma generoso, che viveva oltre l’orizzonte degli eventi pronto sempre ad intervenire qualora ricevesse richieste di aiuto da parte dei terrestri, aiutato dalla sua puzzolente ciurma di fedeli aiutanti, tra cui un cagnone dall’occhio telematico, una cagnolina e una ex amante rompiscatole trasformata in gatta dispettosa. Perché allora meravigliarsi ora di una favola, nata anch’essa come sceneggiatura per una serie televisiva per bambini? Un giorno iniziò la lenta rielaborazione e trasformazione da sceneggiatura in racconto: operazione impegnativa, trasformare i dialoghi, limare delle parti, ampliarne altre. Ad ogni modo, alla fine fui abbastanza soddisfatta del risultato raggiunto, ma in verità devo ammettere che mi lasciai prendere la mano, anzi, la mia vera indole prese il sopravvento e l’avventura di un bambino cominciò a trasformarsi giorno dopo giorno in qualcosa di ben diverso. Di continuo, si intromettevano prepotentemente nella trama elementi esoterici e ben presto una semplice passeggiata tra i sentieri di un bosco incantato assunse le connotazioni di un viaggio iniziatico e le cose si complicarono man mano che aumentavano le pagine. Iniziarono i dubbi e le incertezze, il lavoro era praticamente al capolinea, mancava il finale, ma la trama si era svolta da sola, i personaggi si erano in pratica ribellati ed avevano acquisito autonomamente vita propria. Pretendevano un ruolo diverso da quello a loro assegnato inizialmente, più importante, più alto: non si accontentavano più di ciò che io avessi deciso per loro. In pratica si erano “ammutinati”! E l’ammutinamento prevede, nella rigida ed inflessibile legge del mare, la morte dei ribelli! Cosa dovevo fare, ucciderli, distruggerli nel tritacarte, cancellarli dall’hard disk condannandoli così all’oblio perenne? In fondo, mi dispiaceva, dopo tanti anni mi ero affezionata e, in definitiva, mi avevano donato tanta allegria con le loro sfaccettature ed i loro caratteri, a volte improbabili, ma sempre divertenti e troppo spesso simili a persone reali, che nel corso del tempo avevano attraversato la mia vita. Allora, l’accogliente cassetto fu nuovamente la loro sicura dimora per altri lunghi anni, fino ai tristi giorni del lockdown, anglicismo adottato per rendere più raffinato e forse accettabile il concetto di chiusura in casa a seguito della pandemia da Covid-19. Il cassetto per l’occasione fu riaperto e i personaggi si rianimarono, acquisirono energia, sprigionarono le loro forze e ripresero la loro “congiura” come se nulla fosse accaduto nel frattempo, ma questa volta la loro tattica fu sopraffina e davvero degna di strateghi di lungo corso: mi eliminarono addirittura e subito scelsero colui che doveva portare a termine la loro storia".


La nota antropologa Alexandra Rendhell prosegue dunque a scrivere il suo libro insieme a Angelo Giuseppe Pizza, autore di "Spiriti Anarchici" e curatore di saggi letterari ed opere poetiche. Ed i personaggi, liberi di volare per gli "Universi Mondi", prendono forma grazie anche all’estro artistico di Daniele D’Amico che ha allestito mostre personali in Italia e partecipato a selezionate rassegne collettive all’estero. 


Il libro "Viaggio nel Mondo delle Fate - Storia di un bambino che imparò a sognare e le incontrò davvero", nasce dal desiderio di recuperare la Favola tradizionale come potente strumento pedagogico utile a comprendere i processi della psiche collettiva ed i propri processi di individuazione. Gli autori si rivolgono ad un pubblico giovane e meno giovane per condurlo nel mondo della Magia attraverso il racconto di un’avventura che vede protagonista un bambino, Cerniottino, che vive vicende fantastiche, possibili proiezioni del suo mondo interiore nel quale è totalmente immerso. Una sorta di percorso iniziatico che porta alla consapevolezza che siamo un “Tutto Cosmico” con umani, animali e vegetali in costante connessione fisica, psichica e spirituale. 


L’incipit della storia, “C’era una volta”, introduce in un altrove che non è il luogo e il tempo in cui il protagonista vive e suggerisce che questi stia per lasciare il mondo della realtà, per entrare in un luogo antichissimo e remoto, simile allo spazio onirico dove la logica col suo principio di causalità viene sospesa, lasciando spazio all’immaginazione e alla fantasia. Traghettatore e guida è un nonno, che lo istruisce e lo guida nel “viaggio” attraverso il Villaggio delle Meragriglie: archetipo del vecchio sapiente, rappresentazione della totalità del principio maschile e spirituale, incarna il potenziale del bambino che gli fa cenno dal futuro, ma soprattutto le sue forze vitali che vengono ad un compromesso con lo spirito cosciente. I personaggi con i quali Cerniottino s’imbatterà durante l’avventura saranno molteplici e rappresentano i vari caratteri, positivi e negativi, che in futuro incontrerà sul suo cammino di vita, imparando che anche le difficoltà e gli ostacoli possono essere superati non solo con il coraggio e la determinazione, ma anche con l’aiuto della Magia, rappresentata dalla figura femminile di supporto, Melisandra, “Magna Mater” (la Grande Madre), che esprime la totalità del principio femminile soccorrevole nel momento del bisogno, in contrapposizione alla Perfida Puzzandola, personaggio cattivo, che però viene depotenziato e reso innocuo, mettendo in atto le opportune strategie magiche, “ri-te de sortie” dal mondo onirico dell’inconscio collettivo dove siamo stati condotti dal racconto. Il processo di sviluppo del personaggio, iniziato con una fase di resistenza ai genitori, che infatti non compaiono mai, si conclude quando il protagonista, dopo l’avventura interdimensionale, trova realmente sé stesso, l’indipendenza psicologica e la maturità morale, risvegliandosi dal sonno ristoratore nella sua cameretta tra le sue cose, che vedrà però con occhi diversi, da quasi adulto.


Antonella Di Pietro



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