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A SANREMO VINCE IL BEL CANTO

I vincitori del Festival di Sanremo 2015: votati solo da un pubblico di anziani, da un popolo di decrepiti nostalgici del passato che si illudono di ancorarsi a esso, votando il vecchio della musica e il moderno dell'età dei tre giovani?



Faccio parte di questa fascia d'età che comprende moltissime persone indifferenti all'uso dei cellulari, telespettatori solo al mattino e al pomeriggio e che, al calare della sera, sono già a letto...

Io non ho seguito il festival, ma ho ascoltato le canzoni in alcune trasmissioni televisive e al cellulare su youtube, e ho scelto di seguire l'evento solo in ultima serata, dietro continuo incitamento dei miei nipoti (nonna ascolta "il Volo", sono uno schianto).

Non sono una persona tradizionalista, che si incanta ascoltando e preferendo musica e parole perché la fanno tornare indietro nel passato musicale del "reuccio". Claudio Villa non era del mio tempo, ma apparteneva alla fascia d'età di mia madre... che da anni non c'è più, come moltissimi col suo stesso carico di anni.

Io, già allora, snobbavo il genere da lei preferito (Villa, Consolini, Pizzi ecc... ) pur riconoscendone le qualità. Aggiungo che non gradisco la musichetta da oratorio (come alcuni giornali hanno definito quella rappresentata dai tre ragazzi vincitori), ma la rispetto, non leggo Famiglia Cristiana (che alcune critiche hanno definito come rivista della cui copertina sarebbero degni i vincitori del festival), ma, non per questo, le tributo giudizi negativi e, peggio ancora, offensivi.

Ma, a quanto pare, tra i media e il pubblico di facebook, non tutti elogiano il terzetto che ha vinto a Sanremo. 

Nulla da obiettare, opinioni da rispettare!!! Mi preme, però, sottolineare che i votanti non sono certo da annoverare solo tra gli anziani. La vittoria del trio è stata determinata da ammiratori molto più trasversali.

Il loro “bel canto all’italiana", giudicato, negativamente, “fuori dal coro", è il più scaricato anche su Itunes Italia, perché la loro voce ha affascinato il cuore di tutti gli Italiani, senza distinzione di sesso e di età.

Mi sento di affermare che, piacciano o no ad alcuni, si sono aggiudicati, meritatamente, la vittoria, perché grazie al loro elevato grado di preparazione tecnica e alla poetica raffinata delle loro prestazioni canore, essi rappresentano l'anima del cantante vitale che sa ben innestarsi nella modernità. 

Questi giovanissimi, per me e moltissimi altri, sono, oggi, testimoni di un genere, quello della musica classica, che non ha età, che è intramontabile nei secoli e che, trasferendosi nel tempo, riesce a catturare l'ascolto di generazione in generazione, e, creando magici legami tra il tempo e lo spazio, insegna ad entrare nel suo romantico mondo.

In molte città estere e italiane si sono aperte varie porte al fascino della musica classica, con la creazione di corsi, perfino per i più piccini, dai tre anni in su, da educare al suo ascolto e alla ripetizione delle sue melodie.

Così è ... per me (se vi pare o non vi pare)





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1 Commenti
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  1. Sono perfettamente d'accordo con l'analisi della Professoressa! Il bel canto è sempre tale e non può essere criticato. E' frutto anche di impegno, sacrificio e molto studio da parte dei tre giovani tenori, che sono tali e non possono essere di certo paragonati a cantanti di musica puramente e solamente leggera. I tre hanno portato una nota di classico nella musica leggera e quindi producono in essa non un ibrido, ma un salto di qualità!

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