Vincenzo Bonaventura e Marco Olivieri, giornalisti e critici teatrali, presentano il libro di Maria Antonietta Ferraloro “Tomasi di Lampedusa e i luoghi del Gattopardo” (Pacini Editore, 2014) al Feltrinelli Point Messina.
Tra i luoghi del Gattopardo vi è anche la magica Villa Piccolo a Capo d'Orlando dove troviamo una stanza dedicata a Giuseppe Tomasi di Lampedusa nella quale scrisse alcuni brani del suo celeberrimo romanzo. Il principe era spesso ospite dei cugini e, talvolta, si intratteneva a parlare nel Parco della Villa con il poeta Lucio Piccolo.
Lo scrittore, infatti, giunse a Ficarra, feudo dei baroni Piccolo di Calanovella, da sfollato di guerra, assieme alla madre e alla moglie, nella tragica estate del 1943 e vi rimase tre mesi. Ma, per quanto limitato nel tempo, forse a causa della particolare congiuntura storica in cui si colloca, – un lasso di tempo cruciale per le sorti dell’Italia e della guerra – questo soggiorno ebbe una precisa ricaduta durante la fase di stesura del romanzo "Il Gattopardo". E quella che, a torto, è sempre stata considerata come una tappa di passaggio nella vita dello scrittore, costituisce invece un momento ben identificabile della sua biografia.
Com’era sua consuetudine, il principe Tomasi si servì anche di Ficarra come di un piccolo seme narrativo. Ne trasse spunti, immagini, paesaggi. E, naturalmente, delineò alcuni dei personaggi gattopardiani richiamando alla memoria gente del paese. Presero così vita don Ciccio Tumeo, il campiere-organista di Donnafugata; il barone don Francesco Malvica, pavido cognato del protagonista; don Onofrio Rotolo, il piccolo, onesto omino custode dei tesori dei principi; e, su tutti, il giovane soldato borbonico ritrovato morto nel giardino dei Salina, addossato a un albero di limoni (un ulivo centenario, nella realtà), attorno al quale si dipana l’intera prima parte del romanzo "Il Gattopardo".
Le ricerche effettuate dalla prof.ssa Ferraloro, sul soggiorno del principe di Lampedusa nel borgo dei Nebrodi, sono confluite nel suo libro “Tomasi di Lampedusa e i luoghi del Gattopardo”, che compie un viaggio testuale dentro le più profonde strutture narrative, concettuali, cronotopiche di un classico tra i più amati, interrogandosi sui rapporti tra territorio e immaginario, tra storia e letteratura e sull’imperscrutabile mistero dell’arte.
Maria Antonietta Ferraloro insegna Lettere nella scuola secondaria di I grado. Ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia della cultura. Come cultore della materia in Letteratura italiana collabora con il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania. Si è occupata di Leonardo Sciascia, del rapporto tra letteratura e spazio e di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Per la saggistica, è stata finalista al Premio Internazionale “Città di Castello” (2013).
Appuntamento a domani, sabato 22 novembre, ore 18:00, nel Feltrinelli Point Messina alla presenza dell'autrice.
A.D.P.