Nell'ambito del progetto “Laudamo in città” il 25 e 26 novembre a Messina, anteprima della rassegna "Incroci" con la prima nazionale dello spettacolo "Figghia d'Arte" di e con Nella Tirante protagonista assoluta.
"Figghia d'Arte" è uno straordinario monologo scritto, diretto e interpretato da Nella Tirante, e dedicato alla grande attrice del cinema muto Pina Menichelli. Lo spettacolo ripercorre la vita e la carriera della diva, nata in una famiglia di attori girovaghi e per questo "figlia d'arte", che opera una scelta difficile come quella di ritirarsi a vita privata con l'avvento del sonoro per dedicarsi alla famiglia.
Una decisione che compie a soli 34 anni nel momento di massimo fulgore della sua carriera artistica ma anche della sua bellezza poiché era considerata la femme fatale per eccellenza del cinema italiano. Il "dovere di dimenticare" diviene la sua parola d'ordine tanto che alla sua morte, avvenuta a Milano nel 1984, nessuno si ricorderà più di lei.
"Figghia d'Arte" nasce da due coincidenze: una somiglianza fisica e un’origine geografica comune tra Pina Menichelli e Nella Tirante. Entrambe, infatti, provengono dalla provincia di Messina, la Menichelli nasce a Castroreale nel 1890, durante una tournèe dei genitori e per questo “figlia d’arte”, mentre la Tirante nasce a Nizza di Sicilia. E sono accomunate da una notevole somiglianza: stesso profilo, occhi azzurri e bocca sensuale.
Per tale motivo il testo è in parte scritto in dialetto siciliano: “Ritrovo e ricreo il mio dialetto in forma poetica, un dialetto musicale – spiega Nella Tirante – ed è così che lo utilizzo nel testo al di là della comprensione letterale. Un dialetto, quello della provincia di Messina, che in modo più viscerale mi dà modo di esprimermi in maniera più autentica, di dare un’umanità a questo personaggio di cui abbiamo scarse notizie, che scelse volontariamente di distruggere ogni traccia della propria carriera”.
“Mi riapproprio, della storia di un’artista e la faccio mia, - dice Nella Tirante - riscopro l’amore per questo mestiere attraverso la sua storia, le ragioni della mia scelta, attraverso le sue ragioni, quelle di una donna di ieri eppure emancipata, moderna, che si sposa due volte ed è manager di sé stessa. In un certo senso, - prosegue la Tirante - con questo spettacolo riporto alla luce questa artista dimenticata. Come Pina Menichelli donna e attrice di allora, ho scelto il mestiere come vocazione, ho vissuto la maternità, un momento difficile, di passaggio, il mio ritorno alla scena e molti altri momenti descritti in questo spettacolo coincidono con il mio percorso personale, il vissuto di molte donne artiste di oggi e di ieri. Ereditiamo tutto il patrimonio artistico del passato, - conclude - siamo figli d’arte, tutti.”
Nella Tirante è nata a Nizza di Sicilia ma vive a Roma e ha studiato presso l'Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria.
Antonella Di Pietro