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LA CONDANNA DI BERLUSCONI: 7 GIORNI IN UN CENTRO ANZIANI


La notizia dell'affidamento di Silvio Berlusconi ai servizi sociali diventa la notizia più pubblicata sui siti dei maggiori quotidiani nazionali ma anche internazionali. Dalla Bbc al Financial Times, dalla Cnn ai tedeschi Spiegel, che gli dedica l'apertura, Sueddeutsche Zeitung e Frankfurter Allgemeine Zeitung, fino alla France Presse, tutti riportano la decisione del tribunale di Milano. Berlusconi era stato condannato definitivamente per il caso Mediaset a quattro anni di carcere, tre dei quali coperti da indulto. Giovedì scorso si era tenuta l'udienza per discutere l'istanza e il pg Antonio Lamanna aveva dato parere favorevole affinchè il leader di Forza Italia, come aveva proposto l'ufficio esecuzione penale esterna, svolgesse attività di volontariato in una struttura per anziani mentre aveva bocciato l'attività indicata dall'ex premier come motivatore in un centro per disabili del circuito delle associazione no profit a lui vicine. 

Il provvedimento con cui oggi il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha ammesso l'ex premier all'affidamento in prova ai servizi sociali, in uno dei passaggi ha evidenziato che Berlusconi, condannato definitivamente per la vicenda dei diritti tv Mediaset, ha provveduto a pagare il risarcimento danni all'agenzia delle entrate e a versare anche le spese processuali. Inoltre, è stato lui stesso a mettersi a disposizione e a proporre all'Uepe, l'ufficio esecuzione penale esterna, un'attività di volontariato e rieducativa. In un passaggio precedente, però, il Tribunale ha specificato che ''colui che viene affidato in prova ai servizi sociali è ancora persona socialmente pericolosa, altrimenti non potrebbe essere eseguita una pena nei confronti di persona che si fosse del tutto rieducata''. Secondo i giudici, tali elementi indicano ''il riconoscimento della condanna'' ed ''evidenziano la scemata pericolosità sociale di Berlusconi e appaiono indici di volontà di recupero dei valori morali perseguito dall'ordinamento''.

Il Tribunale di Sorveglianza di Milano ha concesso quindi a Silvio Berlusconi la pena alternativa dell'affidamento in prova ai servizi sociali per scontare la condanna per il processo Mediaset, al netto del condono, di un anno. Silvio Berlusconi andrà ad assistere gli anziani in una struttura indicata dall'Uepe, l'ufficio esecuzione penale esterna. Si tratta di un centro per anziani a Cesano Boscone (Milano) della Fondazione Sacra Famiglia. 

Silvio Berlusconi non potrà lasciare la Lombardia ma è autorizzato, come da sua richiesta, a recarsi a Roma dal martedì al giovedì dove avrà la stessa libertà di movimento che ha ad Arcore e cioè può uscire di casa per esigenze di lavoro e personali dalle 6 del mattino alle 23. Berlusconi avrà ''dieci giorni'' di tempo a partire da oggi per sottoscrivere il ''verbale'' con le ''prescrizioni'' sul suo percorso di reinserimento. Sempre stando alle normative, l'ex premier dovrà firmare il verbale davanti al Direttore dell'Ufficio esecuzione penale esterna di Milano. Berlusconi, a questo punto, dopo avere firmato il verbale con le prescrizioni stabilite dai giudici avrà colloqui, si presume con cadenza mensile, con il responsabile dell'Uepe di Milano. All'esito della prova il Tribunale di sorveglianza valuterà l'estinzione della pena. Che, di fatto, si ridurrà a 10 mesi e mezzo, dato che dopo i primi 6 mesi Berlusconi potrebbe ottenere la riduzione prevista per legge di 45 giorni, svolgendo lavori socialmente utili. Facendo un rapido calcolo, i giorni effettivi di servizio del leader di Forza Italia nel centro anziani saranno 7 (considerando per assurdo 7 giorni da 24 ore, ovvero più realisticamente 28 giorni da 4 ore).

"La decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano appare equilibrata e soddisfacente anche in relazione alle esigenze dell'attività politica del Presidente Berlusconi". Lo dichiarano l'avvocato Franco Coppi e l'avvocato Niccolò Ghedini. "Mi pare che Berlusconi sia stato messo nelle condizioni, meno male, di fare campagna elettorale". Lo afferma il capogruppo Fi al Senato, Paolo Romani, uscendo da Palazzo Grazioli e sottolineando che giovedì "presentiamo le liste, da lì partirà la nostra campagna elettorale con protagonista Berlusconi".

Beppe Grillo, in una conferenza stampa alla Camera, afferma: "Berlusconi e Dell'Utri, due persone che hanno condotto l'Italia al disastro" hanno fatto anche una fine "ignobile", "miserabile" non sono "neppure uomini". "Io al posto di Berlusconi sarei andato in prigione. Mi sarei fatto arrestare, che fine ignobile così". Mentre Massimo D'Alema dice a Porta a Porta: "Sono rispettoso nei confronti delle sentenze dei magistrati". Ma "normali cittadini, per reati minori, vanno in prigione". 



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