Il sindaco di Messina, Renato Accorinti, insieme all'assessore alla protezione civile, Filippo Cucinotta, ed all'esperta comunale per la mediazione sociale, Clelia Marano, nel corso di una conferenza stampa tenutasi oggi, 27 dicembre, a Palazzo Zanca, ha illustrato la posizione dell'Amministrazione comunale in merito alle problematiche relative ai migranti accolti a Messina.
"Vogliamo fare chiarezza - ha evidenziato il sindaco Accorinti - su questa vicenda che abbiamo seguito fin dall'arrivo dei migranti in città nel rispetto dei criteri di legalità e di umanità. Con voi giornalisti abbiamo condiviso i vari passaggi e come sapete l'Amministrazione ha proposto la requisizione temporanea delle Dune. Ieri nel corso di un dialogo con la Prefettura, è stato comunicato che l'accettazione o meno della nostra richiesta è stata rivolta direttamente al Ministero dell'Interno, da cui attendiamo la risposta definitiva".
"Attualmente al PalaNebiolo - ha aggiunto l'assessore Cucinotta - ci sono complessivamente duecento unità di migranti, compresi diciotto donne e tre minori in fase di accertamento".
Tuttavia, il Circolo Arci Thomas Sankara in un comunicato stampa denuncia che dopo essere "giunti a Palazzo Zanca insieme a una delegazione di richiedenti asilo e al loro portavoce, ci siamo visti opporre un netto rifiuto alla nostra richiesta di prendere la parola durante la conferenza stampa, e siamo stati costretti a rimanere fuori dalla sala mentre questa si svolgeva a porte chiuse. A seguire una nostra contro-conferenza, con il portavoce dei richiedenti asilo che ha illustrato le rivendicazioni della protesta. Sono emerse le gravissime lacune nella gestione del Pala Nebiolo ed il mancato rispetto della convenzione tra Prefettura ed ente gestore: assistenza sanitaria carente, presenza di un solo mediatore somalo a fronte di decine di nazionalità, mancanza di qualsiasi informazione giuridica, vestiario insufficiente e inadeguato al clima invernale, cibo in quantità insufficienti e di cattiva qualità, presenza di tre soli bagni per circa duecento persone. Oltre, ovviamente, all’impossibilità di vivere dentro le tende".
Queste condizioni di esistenza, ha riferito il portavoce dei richiedenti asilo, sono causa di malattie legate al clima rigido e all’insalubrità del luogo. Per queste ragioni i richiedenti asilo, a partire da oggi, hanno iniziato uno sciopero della fame, rifiutandosi di mangiare e di rientrare nella tendopoli finché non verrà trovata una soluzione dignitosa a questa situazione inaccettabile.
La situazione dei migranti nella tendopoli al Pala Nebiolo era diventata impossibile a seguito delle violente piogge di questi giorni. Ieri, giovedì 26 dicembre, un significativo gruppo di richiedenti asilo ha richiesto all’ente gestore la possibilità di essere spostati, poiché l’acqua aveva ormai invaso le tende. Già durante la notte precedente la gran parte di loro non aveva potuto dormire a causa del forte vento e del temporale durato tutta la notte. Fin dal loro arrivo al Pala Nebiolo i richiedenti asilo avevano cercato di esporre le problematiche legate all’esistenza nella tendopoli, per nulla rispettosa dei diritti e della dignità delle persone. Tuttavia, nessuna risposta concreta è mai arrivata da parte dell’ente gestore o delle istituzioni; ieri, malgrado le insistenti istanze dei richiedenti asilo di essere temporaneamente accolti in una sistemazione più idonea alle condizioni metereologiche, non è stata prospettata alcuna soluzione immediata.
Per l’ente gestore, per la Prefettura, per i vigili del fuoco che proprio ieri sera hanno ispezionato la tendopoli, la sistemazione attuale non pone alcun problema. Nonostante l’intervento dell’ARCI per tentare di avviare una trattativa l’ente gestore (RTI composto da: Senis Hospes, La Cascina Global Service, Consorzio Sol. Co.) non è uscito fuori dalla struttura. La prefettura, interpellata, con l’avallo dei vigili del fuoco, ha dichiarato la tendopoli agibile e abitabile e ribadito l’impossibilità di riaprire la palestra del complesso sportivo. Alcuni attivisti, visto il fermo rifiuto dei richiedenti asilo a passare un’altra notte nelle tende tra freddo e pioggia, hanno trovato loro, in via informale, una sistemazione temporanea presso una struttura concessa da padre Tonino.
Ribadita la nostra posizione di contrarietà alla istituzione di “centri di smistamento” - si legge ancora nel comunicato - luoghi dove le vite rimangono in uno spazio e in un tempo sospesi in attesa di essere inseriti nel sistema di protezione. Sollecitato dagli attivisti, il sindaco Accorinti ha comunicato di aver invitato l’ASP a effettuare un sopralluogo in data odierna ed ha promesso di impegnarsi a trovare una sistemazione alternativa e immediata.
Una delegazione del Circolo Arci Thomas Sankara accompagnerà oggi il deputato nazionale del M5S, Francesco D’Uva ad un visita ispettiva dentro la tendopoli. Aspettando gli esiti di questa giornata, attivisti e richiedenti asilo rimangono in assemblea permanente a Palazzo Zanca.