Non si è ancora spenta l'eco per il gesto compiuto dal sindaco di Messina, Renato Accorinti alla commemorazione del 4 novembre. Perfino il fumettista Mauro Biani ha dedicato una vignetta al sindaco dal titolo "Provocatori", mentre, il giornalista Gad Lerner ha scritto: "Sarà come sarà, ma a me questo sindaco Accorinti piace un sacco. Avercene, come lui!". La sua bandiera della Pace sventolata accanto ai carabinieri in alta uniforme è andata oltre lo Stretto di Messina dividendo sia la Sicilia sia l'Italia su una questione che, a noi, sembra irrilevante ai fini di quello accade nel nostro Paese e ai suoi tanti problemi irrisolti.
Eppure, i commenti fioccano sui social network, alcuni faziosi a prescindere, altri con una articolata e lucida analisi. Ed è questo il caso del giornalista messinese di R.T.P, emittente televisiva locale, Salvatore De Maria che invita la cittadinanza a non creare tifoserie di parte e a "giudicare" i comportamenti del sindaco con obiettività e la giusta serenità d'animo, senza lasciarsi trascinare dal fanatismo che offusca la logica e crea fazioni inutili in una città come Messina che ha bisogno di tutto fuorchè di un tifo da stadio riservato solo ai Vip e ai calciatori.
"Ho letto centinaia dei commenti che girano i rete. - scrive De Maria nella sua Pagina Facebook - E’ fin troppo evidente che ormai, i messinesi, si siano nettamente divisi sul sindaco Accorinti. Pro e contro, senza mezzi termini. Personalmente penso che questo non sia il modo migliore, da parte di tutti, per contribuire a far risorgere la nostra città. Troppi pregiudizi, da una parte e dall’altra. In molti casi poca lucidità, scarsa obiettività. Come fosse la fede “cieca” verso la squadra del cuore, dove, si sa, un milanista non ammetterà mai che l’Inter ha giocato bene e uno juventino non ammetterà mai che il rigore a favore era inesistente. Accorinti non è una squadra di calcio, è il sindaco della nostra città. E pertanto, è il rappresentante di tutti i cittadini".
Il giornalista dice anche di non giudicare "il sindaco per il suo look" però, secondo lui, Accorinti avrebbe fatto bene ad evitare di indossare la maglietta “Free Tibet” al cimitero, il 2 novembre. Infine, suggerisce ai messinesi di essere "un po’ tutti cronisti" registrando "quanto accade" e giudicando "di volta in volta".
"Oggi si può essere in disaccordo per una bandiera sventolata nel momento sbagliato, senza per questo avere alcun timore nel dirlo, anche avendo votato per Accorinti. Ma domani si potrebbe gioire per aver visto sparire i mezzi pesanti dal centro città, anche avendo votato per un altro. E mi raccomando: cercate di non leggere in queste poche righe se sto da una parte o dall’altra. - conclude De Maria - Ve lo dico subito io da che parte sto. Dalla parte della città e di tutti i suoi cittadini onesti".
Anche noi siamo dalla parte dei cittadini ma essere onesti non significa restare in silenzio, tutt'altro, come affermava Martin Luther King: “Non mi spaventa la violenza dei potenti, ma il silenzio degli onesti”.
Antonella Di Pietro