"Ho riunito stamane qui a Siracusa i prefetti perché la Sicilia, ancora una volta, sta pagando un conto altissimo all’immigrazione. Ritengo che il Governo debba porre attenzione speciale all'Isola. Non permetteremo che gli sbarchi mettano a rischio la sicurezza del nostro Paese. Faremo una serie di iniziative che tenderanno a rafforzare il sistema della sicurezza attivando o riattivando in Sicilia strutture che possano dare accoglienza e che possano alleggerire la pressione estrema a cui sono sottoposti alcuni entri della Sicilia". Lo ha detto il ministro dell'Interno, Angelino Alfano a Siracusa, "Oggi la Sicilia - ha aggiunto - ha un'emergenza nella emergenza che è qui, a Siracusa, diventata il terminale di vicende che si verificano sull'altra sponda del Mediterraneo e che vedono come protagonista la Siria. Qui è stato rappresentato il cuore buono del nostro Paese e siamo grati al presidente Napolitano che ha voluto ricordare quanto si è verificato qui che ha dimostrato agli occhi del mondo la capacità di accoglienza". Il vice premier ha anche sottolineato che “non consentiremo mai che gli sbarchi possano costituire un elemento di rischio per la sicurezza del nostro Paese. Porremo in serie una serie di iniziative tendenti a rafforzare il sistema sia della sicurezza che dell'accoglienza". Poi una frecciata all’Ue. "La Sicilia non è solo frontiera italiana ma europea – ha chiosato -. Gli immigrati vengono a Siracusa o Portopalo di Capo Passero non per le meravigliose spiagge di questa zona ma per andare altrove. Ed allora – ha aggiunto il vice premier - la questione della frontiera va affrontata in sede europea con la necessaria schiettezza: l'Europa non può chiedere tanto e dare poco. Altrimenti diventa una Europa difficilmente comprensibile. Il negoziato sul regolamento di Dublino andrà posto in termini assolutamente forti perchè va assolutamente cambiato". Alfano ha pure annunciato che “faremo un più celere esame delle domande di protezione internazionale, rafforzando le commissioni territoriali, amplieremo il sistema dello Sprar, cioè della protezione dei richiedenti asilo con un potenziamento ulteriore che porterà a 16 mila il numero dei soggetti che possono essere accolti in ambito nazionale e stiamo anche rafforzando il sistema di collocazione dei minori non accompagnati in ambito di comunità".