Breaking Posts

6/trending/recent
Type Here to Get Search Results !

LA VARA e MESSINA - Polemica esaurita, appuntamento al prossimo anno.


La polemica che si è trascinata su diversi fronti e con diversi appigli, nel giornalettismo cittadino oramai mi sembra esaurita con le code del giorno dopo, un pò stanche e sfasate rispetto ai problemi reali di cui soffre la città di Messina, che non elenco perchè sono sotto gli occhi di tutti e si incancreniscono giorno dopo giorno. A me non cattolico, questa storia non ha creato grossi patemi d'animo, ho visto sempre questa manifestazione come una manifestazione di alto folklore cittadino, da salvaguardare e da fare svolgere al meglio semmai, depurata il più possibile da infiltrazioni di malavita,non completamente eliminabili in quanto connaturate nella storia di questa manifestazione. Infatti, non è un mistero per nessuna delle parti in causa o se è stato dimenticato, lo ricordo brevemente, che il giorno in cui si muoveva la Vara, dal XVI° secolo in avanti (1535), il Senato Messinese, attraverso lo Stratigò e in accordo con la Chiesa  graziava un carcerato (da uno a tre secondo le epoche) e quindi, il periodo della Vara era un'occasione di rapporto di scambio fra potere politico amministrativo-chiesa e malavita, in quanto molto chiaramente si svolgeva una sorta di consultazione su chi doveva essere scarcerato, quindi su quale gruppo si sarebbe retto un certo consenso nei quartieri periferici e popolari della città per i mesi a venire, fino alla VARA successiva. 

Faccio questo discorso poichè molti cattolici e non cattolici in questa polemica ci sono entrati alla cieca, non comprendendo o facendo finta di non comprendere che anche nei tempi recenti ed attuali, sulla politica della VARA si è misurato il grado di consenso numerico-elettorale di quella o di quell'altra amministrazione, consenso certamente aggiuntivo a quello proveniente dai "normali" canali elettorali e clientelari. Il nostro Sindaco - non Sindaco, ha compreso per intero la lezione che viene dalla storia della VARA, anzi da uomo immagine quale egli è ha cercato con atti plateali e di sicura risonanza mediatica di entrarci a pieno titolo, con le sue caratteristiche umane e caratteriali per tessere con il pezzo di popolo che è quello della VARA un rapporto di osmosi e di saldatura di consenso aggiuntivo a quello ottenuto durante lo scorso ballottaggio elettorale, fin qua tutto è al suo posto, nel novero delle cose possibili e politicamente lecite nel messaggio di Renato Accorinti, nulla da eccepire. 

Ma ora mi domando e chiedo, innanzitutto a me stesso se basti una maglietta con scritto "Addio Pizzo" a consegnare la VARA alla gran parte di Messina che è pulita ed a rinsaldare un rapporto che si è incrinato col l'associazione Addio Pizzo  i cui attivisti sono stati sospinti , da una campagna d'informazione ben calibrata e costruita, sul banco degli imputati col reato di sfregio della concordia cittadina. Non si dica però che taluni loro atteggiamenti hanno contribuito a questo epilogo, poichè è nella logica dei movimenti alternativi usare linguaggi e forme di comunicazione talvolta radicali, come ha fatto per decenni il nostro Sindaco, a cui non mancheranno nel tempo le occasioni di rinsaldare un rapporto anche con loro, poichè non vorrà assolutamente che si  prepari un nuovo rogo o una nuova "Campo dei Fiori" nei loro confronti e che le ragioni del perseguitato siano occultate e sottaciute dalle istituzioni e pubblici poteri che come il Comune sono preposte ad accoglierle ed ad operare conseguentemente.

Domani è un altro giorno pieno di problemi e di insidie per la nostra città, in cui i problemi vestiti da drammi attendono chi amministra al varco della concretezza, non servono nè magliette nè atti plateali d'immagine, servono atti amministrativi e programmatici, che non aggravino fino all'estrema disperazione le già precarie condizioni delle famiglie, dei giovani e dei disoccupati. Il nuovo inizio ancora non si vede nel concreto, molti come me che non hanno votato Accorinti, dimostrano leale attenzione verso questa amministrazione, non correndo sul carro del vincitore, ma attendendo atti e proposte su cui convergere o per portarne all’attenzione altre, per rigenerare insieme una città da ogni punto di vista e sconfiggere il malaffare che ancora si annida nelle pieghe della società cittadina insieme ai pericoli di rigurgito di ogni malapolitica.


Antonio Cattino



Posta un commento

0 Commenti
* Scrivi il tuo parere

Top Post Ad

SOSTIENI MAGAZINE PAUSA CAFFÈ. GRAZIE

Ads Bottom