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Con Massimo Mollica va via un altro pezzo di storia culturale della Sicilia


Si sono celebrati ieri, nella Chiesa di San Nicolò all'Arcivescovado di Messina, i funerali di Massimo Mollica, morto lo scorso primo maggio a 84 anni e originario di Pace del Mela. Attore, regista teatrale e direttore della Compagnia Stabile di Prosa di Messina, da lui stesso fondata nel 1965, Mollica ha rappresentato per la porta della Sicilia un vanto e un orgoglio, contribuendo attivamente alla sua crescita culturale. Diresse e interpretò a teatro opere come "Mastro Don Gesualdo" di Giovanni Verga, "Il Bell'Antonio" di Vitaliano Brancati e "Liolà", "Pensaci, Giacomino!" e "Il berretto a sonagli" di Luigi Pirandello, con quest'ultimo vinse il Premio Eleonora Duse ad Asolo. Nel 1987 gli è stato conferito il premio "Re D'argento" Dagala del Re Santa Venerina e, nel 2007, è stato insignito del premio Giomi Città di Messina. 

Fu protagonista di sceneggiati televisivi come "Maigret e i diamanti", "La Contessa Lara", "Dal tuo al mio". Divenne popolare con "Joe Petrosino", dove impersonava il padrino Don Vito Cascio Ferro rivale del protagonista, l'indimenticabile attore messinese di "Amici miei" Adolfo Celi. 
Apprezzabili anche le sue interpretazioni cinematografiche come "Il prefetto di ferro" di Pasquale Squitieri, tratto dall'omonimo romanzo di Arrigo Petacco, con il ruolo di Paternò o come "Salvatore Giuliano" di Francesco Rosi dove era il capitano dei carabinieri a Castelvetrano. In "Bello mio, bellezza mia" di Sergio Corbucci, con attori del calibro di Stefania Sandrelli, Giancarlo Giannini e la grande Mariangela Melato, scomparsa di recente, Massimo Mollica ha interpretato Pappalucerna. Altri film sono "Napoli, Palermo, New York il triangolo della camorra", "La mano sugli occhi", "No alla violenza", "Morte di un seduttore di paese", "L'arbitro" e "Metti che ti rompo il muso". Infine, "Lazarillo", tratto dal romanzo "Lazarillo de Tormes", con la regia dell'autore e scrittore Andrea Camilleri al quale fu legato da profonda amicizia.
E proprio nel giorno dei funerali di Massimo Mollica, si è appresa la notizia che Andrea Camilleri riceverà, il 10 maggio, la Laurea Honoris Causa in Lingue e Letterature Moderne Europee e Americane conferita dalla Facoltà di Studi Umanistici dell'Università di Cagliari. 



Non c'era aspirante attore che non volesse entrare nella sua compagnia teatrale, seppur per una piccola parte. Dire di lavorare con Massimo Mollica significava essere già considerati un tantino più su rispetto alle altre, pur rispettabilissime, compagnie teatrali peloritane. Chi scrive avrebbe voluto, negli anni '80, poterne far parte ma la vita, a volte, sceglie per noi. E' stato bello averlo incontrato! Messina ha perso un figlio che tanto si è speso per creare cultura in quella che considerava la sua città ma che, dalla stessa, non è stato, forse, altrettanto ricambiato. 
Addio Massimo!



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1 Commenti
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  1. Antonella, questo tuo omaggio a Massimo Mollica è molto bello,perchè sentito e partecipato,quindi lo faccio mio nello spirito,dico solo questo che Messina l'ha avuto fra i suoi figli migliori e oggi noi messinesi che amiamo l'Arte,ci sentiamo più soli.
    Riposa in pace Massimo,il tuo esempio e la tua opera sia da stimolo affinchè ognuno di noi dia il meglio di sè in ogni campo della vita, come l'hai dato Tu,solo così la nostra Messina potrà ritornare ad essere Grande.

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