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ANNICHILIMENTI DI ALBERTO BERNASCONI

Recensione di Antonio Cattino.



Leggendo e rileggendo le "opere" poetiche di Alberto Bernasconi, nella sua silloge "Annichilimenti" (Editrice GDS) che io definirei "vetrina di pensieri metallici che vibrano ad alte frequenze", mi sono trovato davanti ad un artista fortemente immerso in una ricerca di sè. Il suo è un messaggio che va oltre il tempo e gli spazi della sua esistenza umana. Il tratto poetico è orientato verso un classicismo attualizzato, in un immergersi nella cultura e nella mitologia classica, greca principalmente, ma anche giudaico cristiana, con ampi excursus verso la poesia e le culture orientali, russa, indiana come per esempio gli accenni alla filosofia buddista. 

Il mondo di Alberto Bernasconi, poeta e artista dell'avanguardia varesotta e lombarda, è un mondo interculturale di scambio, di abbandono, di pudori e remore di contatto con l'altro, col diverso, ma sempre e comunque di ancoramento alle proprie radici culturali e religiose. La ricerca di Dio in Alberto, è anche un fatto dialettico, una certezza non scontata. Risente, senza darsi connotati d'adesione del movimento della Riforma, se vogliamo dargli una definizione non vincolante, il suo è un cristianesimo laico, senza i fronzoli del confessionalismo o peggio ancora del clericalismo, lo vedrei a suo agio in un recital di sue poesie in una chiesa Valdese o in una sinagoga ebraica o anche in un tempio buddista, insieme alla sua banda Metal, genere musicale che lui adora.

Il suo amore per l'infinitamente grande, diventa confronto, con l'infinitamente piccolo che è l'Io, non l'Ego Freudiano, ma il Nos latino, l'umanità nel suo complesso, piccola, infinitamente minimale davanti a Dio, da rimanere "annichiliti" quasi perdendosi nel nulla; ma sempre e comunque, seppur nella sua piccolezza è degna del confronto o  di entrare in contatto con esso. In questo quadro le preghiere diventano domande ad alta voce, Alberto chiede conto a Dio dei suoi silenzi di fronte alle tragedie, ai drammi che parte considerevole dell'umanita sta attraversando e soffrendo, perchè Dio tutto questo? Il tuo silenzio diventa insopportabile, sembra dire Alberto e poi al silenzio che persiste, il poeta si chiude anch'esso nel suo silenzio, che non è quello meditazione ma dello sconcerto e nella delusine come nel vero e proprio Haiku:

Rabbia e Silenzio 

Infuria il vento come la mia rabbia
al silenzio di Dio.
E quando Lui infuria io rispondo
con deluso silenzio.

Alberto Bernasconi @

La poesia programma della silloge secondo me è "Alchimista dell'Arte" dove le passioni, i desideri del poeta, diventano simboli validi per tutti i lettori che s'immergono nella lettura, coinvolgendosi, lasciandosi rapire dai "versi-rappresentazione" confrontandoli con la loro vita, il loro vissuto in definitiva con le loro pulsioni più profonde. In questo quadro programmatico, per Alberto passare attraverso la fede ai postulati della religione della ragione il passo è breve ed agevole come si può desumere dalle poesie/opere "Combattente delle lune" o "Nei cieli lo sguardo". Il collante della storia poetica di Alberto Bernasconi, nelle sue  passioni e nei suoi "annichilimenti", è una grande sofferenza di base, interiore, di partenza, che ha contaminato tutta la sua vicenda umana ed artistica, facendone un pellegrino disilluso ma attivo nel grande viaggio dell'umanità.

Alchimista dell'Arte

Lento e possente.
Elegante e cruento.
Intriso di pathos e sentimento.
Una passione elitaria profonda,
ma volgarmente agrodolce sanguigna.
E vorrei ergermi ad un più alto concetto
di pura riflessione senza esaltazione.
Così combino i miei pensieri,
così ricucio le mie carni,
così doso intimamente le mie nature.
Anime di un nero Alchimista dell'arte.

Combattente delle lune

Ma Dio non oscilla tra le mie falci:
un traditore che guarda verso l'alto
un tradito che non guarda con disdegno.
Mi concentro nel blasfemo atletico
di fendere col mio giavellotto
il grande occhio d'argento.
Perforo il mistero di quel cerchio,
spaccando prima a metà il diametro
dormendo poi stremato sul suo spicchio.

Nei cieli lo sguardo

Ruoto gli occhi all' alto
che gioioso s'è fatto
d'azzurro panna e oro...
ma arancio sui miei zigomi.
Mi brilla di devastazione
la gioia per gli uomini,
mentre i miei interrogativi
si spegneranno muti nella luce.
Con o senza di te.
Vero o falso.
Ti cerco.
Mai lo saprò.

Alberto Bernasconi @

La poetica di Alberto Bernasconi è quella di una poesia colta, come detto che risente della cultura classica di cui l'uomo artista è permeato, è una poesia di tendenza, con un linguaggio nuovo ed avvolgente, simbolico e metaforico, è una poesia che come direbbe qualche esperto di mia conoscenza, neo barocca e neo ermetica, che supera cioè la forma ed espande i contenuti che diventano i simboli di una manifestazione di religiosità, consapevoledella grandezza dell'animo umano, che però, davanti all'Universo ed all'intero Creato, si "annichilisce" diventando piccolo ed impotente. Concludo con le altre "passioni" dell’artista Alberto Bernasconi,  il cinema come attore, la musica di tendenza e quella Metal in particolare. (Lui diplomato in canto lirico è vocal choach del complesso Metal in cui sperimenta nuove forme espressive).


Antonio Cattino @ Poeta di Messina in Italy
Ogni diritto riservato secondo legge.



"Annichilimenti" di Alberto Bernasconi (Editrice GDS, di Iolanda Massa, Vaprio d'Adda, Milano - edizionigds@hotmail.it). Illustrazioni di Crimaera (Cristina Monesi).


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