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LO HOBBIT CAMPIONE DI INCASSI AL CINEMA. GUARDA I VIDEO

"Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate" re incontrastato al box office, è il film che ha ottenuto il maggior incasso di ieri lunedì 22 dicembre con 562.828 euro secondo i Dati Cinetel.



Il capolavoro di Peter Jackson, regista tre volte Premio Oscar, che chiude la trilogia cinematografica ispirata al romanzo di Tolkien "Lo Hobbit", stupisce il grande pubblico che ne apprezza soprattutto il ritmo incalzante e la bellezza degli effetti speciali. All'esordio in sala, mercoledì 17 dicembre, il film aveva incassato ben 855.288 euro pari a 11.090 spettatori. E negli ultimi cinque giorni ha incassato 4.865.000 milioni di euro con 600 copie.

"Lo Hobbit - La battaglia delle cinque armate" (The Hobbit: The Battle of Five Armies) è un film fantasy del 2014 diretto da Peter Jackson e scritto da Jackson, Fran Walsh, Philippa Boyens e Guillermo del Toro. È il terzo e conclusivo capitolo della trilogia cinematografica basata sull'ultima parte del singolo libro "Lo Hobbit" di J. R. R. Tolkien, pubblicato nel 1937. È preceduto da "Lo Hobbit - Un viaggio inaspettato" (2012) e "Lo Hobbit - La desolazione di Smaug" (2013).

È prodotto da Metro-Goldwyn-Mayer, New Line Cinema, Wingnut Films e distribuito dalla Warner Bros. Pictures. In Italia è uscito il 17 dicembre 2014, con prime proiezioni notturne nazionali in diverse sale a partire da mezza notte e un minuto. Il film è uscito lo stesso giorno anche nelle sale cinematografiche degli Stati Uniti. Come i due precedenti capitoli, il film è distribuito in 2D, 3D, HFR 3D e IMAX 3D. Le riprese si sono svolte in Nuova Zelanda, principalmente in concomitanza con le riprese dei primi due film della trilogia dal 21 marzo 2011 al 6 luglio 2012. La colonna sonora è stata composta da Howard Shore, già compositore di quella della trilogia de "Il Signore degli Anelli" e dei precedenti capitoli de "Lo Hobbit". La canzone per i titoli di coda è "The Last Goodbye" interpretata da Billy Boyd, che ha interpretato il ruolo di Pipino nella precedente trilogia.  Nel cast: Luke Evans, Martin Freeman, Cate Blanchett, Evangeline Lilly, Richard Armitage, Hugo Weaving, Ian McKellen, Christopher Lee, Orlando Bloom e Ian Holm.


Inizialmente concepito e lavorato come un adattamento in due parti, il 30 luglio 2012 Peter Jackson annunciò al Comic-Con di San Diego, durante la presentazione del primo capitolo, che il progetto cinematografico de "Lo Hobbit" sarebbe diventata una trilogia. Con l'introduzione del terzo capitolo, i precedenti due film vennero quindi riadattati e rieditati in fase di montaggio, lasciando al terzo capitolo la narrazione dell'arrivo di Smaug a Pontelagolungo e dell'epica Battaglia dei Cinque Eserciti, per la quale, come accaduto nei due precedenti capitoli, è stato tratto materiale anche dalle Appendici de "Il Signore degli Anelli". Le riprese aggiuntive vennero effettuate dal 10 maggio al 29 giugno 2013 e tornarono sul set la maggior parte degli attori.

Nell'agosto 2012 il film venne sottotitolato "There and Back Again" (Racconto di un Ritorno) ma nell'aprile del 2014 Peter Jackson annuncia che il sottotitolo sarebbe stato modificato in "The Battle of the Five Armies" (La Battaglia delle Cinque Armate). In proposito, su Facebook, Jackson commentò tale scelta spiegando che "Racconto di un Ritorno" era il titolo adatto per il secondo film di una saga in due parti, con l'arrivo di Bilbo a Erebor e il suo ritorno a casa. Ma con la divisione in tre film Bilbo arriva a Erebor nel capitolo centrale, ovvero ne "La desolazione di Smaug", e quindi il titolo era divenuto ormai fuori luogo. Anche Shaun Gunner, presidente della Tolkien Society, ha supportato il cambiamento di titolo affermando che "La Battaglia delle Cinque Armate" cattura molto meglio l'argomento del film e si collega molto bene all'essenza della storia.

Come accaduto con i precedenti due capitoli, anche questo adattamento si prende diverse libere licenze narrative, pur mantenendo lo spirito narrativo del romanzo di Tolkien. A differenza dei precedenti due capitoli che iniziavano con un prologo, questo film comincia in medias res, ovvero dal punto in cui Smaug, uscito dalla montagna, attacca Pontelagolungo. Il Governatore della città, Alfrid e le guardie cercano di fuggire a bordo di una barca con tutto l'oro che hanno, ma la barca è troppo pesante, quindi il Governatore spinge Alfrid fuori da essa. Nel frattempo, Bard esce dalla prigione con una corda collegata alla gabbia sfruttando il collo del Governatore come perno. Bard cerca di uccidere il drago con delle frecce normali, ma viene poi raggiunto dal figlio Bain, che ha recuperato la freccia nera. Poiché Smaug ha distrutto la lancia del vento, Bard usa il proprio arco come balista, appoggiandola sulla spalla di suo figlio. Dopo che Smaug ha cercato di intimidire Bard, questo riesce a colpire il drago nel punto in cui il suo antenato Girion lo aveva colpito anni prima. Morendo, Smaug finisce sulla barca del Governatore, uccidendo lui e le sue guardie. Alfrid, che è sopravvissuto, cerca di prendere le veci del Governatore, ma il popolo ora ha scelto Bard come suo leader, e Alfrid, senza riuscirci, tenta di ottenerne le grazie, rischiando di essere linciato dalla folla inferocita. Bard riesce però a convincerli di risparmiarlo, e sotto suo incitamento marciano verso le rovine di Dale.


I quattro Nani rimasti a Pontelagolungo prendono una barca per raggiungere la Montagna Solitaria, ma prima Kíli regala a Tauriel la pietra di sua madre, dichiarando il suo amore per lei. Tauriel viene raggiunta da Legolas e da un altro Elfo, che informa Tauriel del fatto che Thranduil l'abbia bandita dal suo reame. Legolas afferma che se Tauriel non può più entrare nel Reame boscoso, non vi rientrerà neanche lui, e i due partono in direzione Gundabad per continuare l'inseguimento di Bolg. Nel frattempo, a Erebor, Thorin ha contratto la malattia psicologica del drago e cerca ossessivamente l'Arkengemma. Bilbo, che ha preso la pietra quando si è infilato l'Anello per sfuggire a Smaug, concorda con Balin che la pietra debba stare lontana dal Re, perché non farebbe altro che aggravare la sua malattia mentale. Resosi conto che i cittadini sopravvissuti di Pontelagolungo marciano verso Erebor, Thorin ordina agli altri Nani di costruire un muro alla sua entrata.

Nel frattempo, il Bianco Consiglio, l'alto comando dei Popoli Liberi nella Terra di Mezzo dove siedono i più potenti tra gli Eldar e tra gli Istari, salva Gandalf da Dol Guldur. Qui Sauron palesa il suo piano: conquistare la Montagna Solitaria per poi rifondare il reame di Angmar, in modo da avere tutto il nord sotto controllo e attaccare l'intera Terra di Mezzo. Galadriel libera la fortezza dalla presenza di Sauron e dei Nazgul, e Saruman rassicura Elrond del fatto che Sauron non abbia poteri senza il suo Anello. Gandalf viene portato da Radagast a Rhosgobel, e gli dice di informare i suoi amici dell'imminente guerra. Azog, marciando verso Erebor con il suo esercito, viene raggiunto dal figlio Bolg, che lo informa del fatto che un esercito di Elfi sta raggiungendo le rovine di Dale. Azog allora manda il figlio a Gundabad, per reclutare un'altra legione. Legolas e Tauriel arrivano a Gundabad, e poco dopo fuoriescono dalla fortezza centinaia di pipistrelli e un'altra schiera di Orchi.


Quando l'esercito di Thranduil arriva a Dale, questi stringe un'alleanza con Bard, visto che entrambi vantano diritti su parte del tesoro: Thranduil, infatti, vorrebbe delle gemme che sono appartenute a sua moglie, morta a Gundabad molti anni prima. Bard cerca di trattare con Thorin, ma il Nano non vuole sentire ragioni, quindi gli Elfi, gli Uomini e i Nani si preparano alla guerra. Thorin invia un corvo ai Colli Ferrosi per allertare suo cugino Dáin II Piediferro, e confida a Bilbo che sospetta che uno dei Nani abbia preso l'Arkengemma di nascosto. Inoltre, gli regala una cotta di mithril. Gandalf arriva a Dale, e cerca di dissuadere Thranduil e Bard dall'uso delle armi, ma Thranduil non vuole sentire ragioni. Subito dopo arriva Bilbo con la pietra, che viene consegnata a Bard, in modo da rendere Thorin meno restio alle trattative. Il giorno successivo Thranduil e Bard, con i loro rispettivi eserciti, circondano la Montagna Solitaria e chiedono a Thorin di consegnare loro quanto promesso in cambio dell'Arkengemma. Thorin declina l'offerta un'altra volta, e Bilbo, tornato alla Montagna, gli confessa che è stato lui a consegnare loro la pietra. Il Nano, infuriato, ordina ai suoi compagni di buttare Bilbo giù dalla montagna, ma poiché si rifiutano minaccia di farlo lui stesso. Gandalf, raggiunti gli assedianti, dissuade Thorin dall'uccidere Bilbo, che viene aiutato nella fuga dagli altri Nani e raggiunge lo stregone. Quando vede il corvo tornare, Thorin capisce che suo cugino Dáin è arrivato con il suo esercito di circa 500 nani. Dáin minaccia di caricare gli Elfi, ma subito dopo arriva l'esercito di Azog, che ordina agli Orchi di attaccare la città di Dale, quindi le forze del bene si coalizzano contro il nemico comune: comincia così la battaglia delle cinque armate.

Gandalf, Bilbo, Thranduil e Bard accorrono all'interno delle rovine di Dale per difendere la città, mentre Dáin combatte nella valle ai piedi della montagna, ma gli orchi sono nettamente più numerosi. Durante la battaglia, Thorin segrega l'intera compagnia all'interno della montagna, non volendo sentire motivazioni da nessuno del gruppo sul fatto di scendere in guerra. Mentre si trova nella sala del trono reale arriva anche a minacciare di uccidere Dwalin, uno dei suoi nani più fidati dell'intera spedizione, che cerca di farlo ragionare. Tormentato in seguito dai sensi di colpa e dai rimproveri di Bilbo e di Dwalin stesso sul fatto che a causa della malattia del drago egli non vede ciò che è diventato, il Re sotto la montagna torna in sé e capisce che le vite dei propri consanguinei valgono più di tutto l'oro di Erebor, e convince l'intera compagnia a seguirlo in battaglia un'ultima volta. Thorin, Fíli, Kíli e Dwalin escono dalla montagna e si aprono la strada combattendo verso Collecorvo, la torre di guardia da cui Azog comanda le sue truppe, mentre tutti gli altri Nani corrono in soccorso di Dáin e degli altri consanguinei dei Colli Ferrosi ai piedi della montagna solitaria. Nel frattempo arrivano Legolas e Tauriel, che avvertono Gandalf dell'arrivo dell'esercito di Bolg. Gandalf informa a sua volta Thranduil, ma questi, turbato a causa delle numerose perdite, vuole ritirarsi. Bilbo decide allora di andare ad avvisare Thorin di persona, e dopo essersi infilato l'Anello di nascosto raggiunge i Nani a Collecorvo. Tauriel capisce le intenzioni di Thranduil e lo minaccia puntandogli contro una freccia. Per tutta risposta, Thranduil le rompe l'arco e le punta la spada al collo. Viene fermato dall'intervento di suo figlio Legolas, che prende l'Elfa con sé per raggiungere Collecorvo.


A Collecorvo il quartetto dei nani si separa per trovare Azog e gli altri orchi. Fíli viene presto catturato e ucciso da Azog davanti agli occhi dello zio, del fratello, di Dwalin e di Bilbo. Poi, sulla torre di guardia arriva Bolg, che colpisce Bilbo alla testa facendogli perdere i sensi e comincia un violento duello con Tauriel, che viene salvata da Kíli, venendo ucciso al posto suo. Tauriel fa quindi un ultimo disperato tentativo di uccidere l'orco, gettandosi da un dirupo trascinandoselo giù. Entrambi però sopravvivono, e proprio quando Bolg sta per ucciderla, interviene Legolas, che è riuscito a raggiungerli demolendo una torre con un orco. Nel frattempo Thorin inizia a combattere contro Azog sul fiume ghiacciato di Collecorvo, ma quest'ultimo viene presto raggiunto da un altro gruppo di orchi. Il Nano sta per essere ucciso da uno di questi, ma viene salvato da Legolas, che lo trafigge lanciandogli dall'altra parte del dirupo la spada Orcrist, che lo stesso principe degli elfi silvani requisì al re dei nani nel Bosco Atro. Subito dopo finisce anche Bolg, uccidendolo con i suoi pugnali. A sorpresa, arrivano le grandi Aquile sul campo di battaglia, insieme allo stregone Radagast e al mutapelle Beorn, che si trasforma in orso e fa strage di orchi. Thorin, recuperata la sua spada, continua il duello con l'orco pallido e dopo un duello in pari viene ferito mortalmente, ma con un ultimo grande sforzo riesce a ribaltare la situazione a suo favore e a uccidere finalmente il profanatore, vendicando così suo nonno Thror e suo nipote Fíli. Bilbo si risveglia appena in tempo per riconciliarsi in amicizia con il morente Thorin.


Finita la battaglia, Legolas decide di non tornare con il padre, prima di congedarsi dal figlio Thranduil gli consiglia di recarsi nelle terre del nord e unirsi a uno dei Dunedain , noto come "Grampasso" e figlio di Arathorn II , mentre Tauriel piange sul corpo di Kíli, venendo poi compresa e perdonata dal proprio Re , che decide di farla tornare nel Reame Boscoso con il suo popolo. Bard festeggia il risorto regno di Dale insieme alla sua famiglia e ai suoi concittadini. Bilbo saluta i Nani superstiti e torna alla Contea con Gandalf, che, alla fine del viaggio, riferisce allo Hobbit che è a conoscenza del fatto che abbia trovato un anello magico nella galleria dei Goblin, senza tuttavia conoscerne la natura. Bilbo ritorna a Casa Baggins e scopre che i suoi beni sono stati venduti all'asta e che lui è stato dato per morto. Bilbo riesce a convincere i presenti della sua autentica identità mostrando il lungo contratto che stipulò proprio lì a Casa Baggins con i Nani all'inizio del suo "viaggio inaspettato" tredici mesi prima, poichè i Sackville-Baggins avrebbero volentieri preso tutto ciò che restava dei suoi beni. Il film si conclude con la scena iniziale de "La Compagnia dell'Anello", sessant'anni dopo, nella quale Gandalf bussa alla porta di Casa Baggins il giorno del centoundicesimo compleanno di Bilbo.


John Ronald Reuel Tolkien è stato uno scrittore, filologo, glottoteta e studioso della lingua anglosassone.  Eccelse in latino e greco e divenne competente anche di altre lingue tra cui il gotico e l'antico finnico. Tra le decine di idiomi inventati da Tolkien possiamo citare: L'Elfico primitivo (da cui tutto ebbe inizio); Il Quenya (l'antica e cerimoniale lingua degli Elfi); Il Sindarin (l'idioma elfico di uso comune); Il Telerin (il linguaggio degli elfi Teleri); L'Adûnaico (la lingua di Númenor); L'Ovestron (la lingua comune); Il Doriathrin (la madrelingua di Lúthien); Il Nandorin (la lingua degli Elfi Verdi); Il Khuzdul (la lingua segreta dei Nani); L'Entese (la lingua degli Ent); Il Linguaggio nero (ideato da Sauron e parlato dagli Orchi). Considerato il "padre" del genere narrativo epic fantasy, Tolkien è autore di numerosi romanzi tra cui il "Il Signore degli Anelli", "Lo Hobbit" e "Il Silmarillon", libro rimasto incompleto e pubblicato postumo che potrebbe diventare prossimamente un film.



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