I Sindaci di Messina e Misilmeri hanno proclamato il lutto cittadino per la giornata di lunedì 7 aprile 2025, in concomitanza con le esequie della giovane studentessa universitaria Sara Campanella, vittima di un efferato femminicidio avvenuto lo scorso 31 marzo.
Sabato 5 aprile Sara rientrerà a casa a Portella di Mare dove l’attenderà e la veglierà la famiglia. Domenica 6 aprile a partire dalle ore 10.30 - per tutto il giorno e la notte - sarà allestita la camera ardente aperta ai cittadini presso la Chiesa delle Anime Sante in Piazza Comitato a Misilmeri.
Le esequie di Sara si terranno lunedì 7 aprile, alle ore 11, presso la Chiesa di San Giovanni Battista a Misilmeri (Palermo). Il funerale sarà presieduto dall’Arcivescovo Don Corrado Lorefice.
Il Sindaco di Misilmeri, Rosario Rizzolo con apposita ordinanza ha proclamato il lutto cittadino.
In segno di cordoglio e partecipazione, saranno sospese tutte le manifestazioni pubbliche previste per quel giorno, le bandiere comunali saranno esposte a mezz’asta sugli edifici pubblici e tutta la cittadinanza è invitata ad osservare alle ore 11 un minuto di silenzio.
La città di Messina si stringe con profondo dolore intorno alla famiglia Campanella, colpita da una perdita così crudele e ingiusta.
“Il lutto cittadino non è solo un segno di rispetto e vicinanza alla famiglia di Sara – ha dichiarato il Sindaco di Messina Federico Basile – ma anche un forte momento di riflessione collettiva. Dobbiamo far sentire la nostra voce contro ogni forma di violenza, soprattutto quella che colpisce le donne. Ogni vittima è una ferita profonda per l'intera comunità”.
L'Amministrazione comunale invita inoltre scuole, esercizi commerciali, enti pubblici e privati, associazioni culturali, sportive e sociali ad aderire al lutto cittadino nelle forme ritenute più opportune, contribuendo a onorare la memoria di Sara con gesti di silenzio, rispetto e consapevolezza.
Una folla commossa ha preso parte alla fiaccolata in ricordo di Sara che si è svolta ieri a Messina. Oltre alla Rettrice Giovanna Spatari erano presenti la Prefetta di Messina S.E. Cosima Di Stani, il Sindaco Federico Basile, la Presidentessa della CRUI Giovanna Iannantuoni, in rappresentanza delle 85 Università italiane, il Rettore dell'Ateneo di Catania Francesco Priolo, una delegazione dell'Università Mediterranea di Reggio Calabria, composta da prorettori, docenti e studenti, diversi sindaci della provincia di Messina, oltre a quello di Misilmeri, tutte le Associazioni universitarie, rappresentanti delle Istituzioni, numerose autorità civili e militari e cittadini di ogni età.
Tutti hanno voluto onorare la memoria di Sara, manifestare la loro rabbia, il loro dolore e ribadire l'impegno condiviso nella lotta contro la violenza di genere. Tanti anche gli striscioni, le fiaccole, i momenti di silenzio e gli occhi lucidi, specchio fedele di una città ancora attonita che non potrà mai dimenticare.
L'iniziativa è stata organizzata dall'Ateneo peloritano unitamente a tutte le Associazioni studentesche, in collaborazione con il Comune di Messina e la Campagna "Posto Occupato" ed è stata preceduta da un momento di riflessione a cura delle Associazioni universitarie che hanno voluto dedicare un pensiero a Sara.
Secondo gli inquirenti Daniela, madre di Stefano Argentino, lo studente accusato di avere ucciso Sara Campanella, voleva aiutare il figlio a fuggire. Lo scrive il Gip di Messina che ha convalidato il fermo del ragazzo. «E' stato acquisito un biglietto, scritto dalla madre dell’indagato, nel quale la donna faceva riferimento alla necessità di allontanarsi per un po' con la scusa di curarsi, nonostante dai successivi accertamenti non risultassero suoi particolari problemi di salute. Dietro l’allontanamento si nascondeva la volontà della donna di aiutare il figlio a non farsi trovare. Argentino ha agito con crudeltà e le modalità della sua condotta palesano la volontà di infliggere alla vittima sofferenze aggiuntive rispetto al normale processo di causazione della morte».