Un'altra prima nazionale per il terzo appuntamento con la XII edizione del Cortile Teatro Festival di Messina “Super Santos (Uno che ce...
Un'altra prima nazionale per il terzo appuntamento con la XII edizione del Cortile Teatro Festival di Messina
“Super Santos (Uno che ce l'ha fatta)” spettacolo scritto, diretto e interpretato da Donato Paternoster. L'artista pugliese, uno dei più interessanti della nuova generazione italiana, mette in scena la storia vera e inconsueta di un calciatore di Serie A che lascia i campi da gioco per farsi frate francescano.
Lunedì 31 luglio sarà in scena nel cortile settecentesco di Palazzo Calapaj – D'Alcontres (ore 20,45) “Super Santos (Uno che ce l'ha fatta)”, che finora era stato rappresentato solo in forma di studio (dramaturg Simone Faloppa). Interprete, autore e regista Donato Paternoster sunteggia così il suo spettacolo, ispirato a una storia vera: «Una promessa del calcio di provincia, un ragazzo che negli anni 90 rinuncia agli scarpini e alla serie A per rientrare nel mondo scalzo, da frate francescano. Come è potuto succedere? Cosa significa scegliere? Ognuno di noi a volte pensa di potersi assegnare da solo una vocazione, dì ubriacarsi delle illusioni del mondo. Ma il successo, il denaro e l’eterna giovinezza non sono i soli parametri della rispettabilità sociale? È davvero cosa buona e giusta esaltarci in questo nuovo Medioevo in cui viviamo? Quale celebrazione, quale liturgia nella nostra vita è fonte di Letizia? La mano de Dios!?Una bugia! Credo sia tempo di scelte. Credo che Maradona e San Francesco si siano parlati. Spero. E credo che forse nella leggerezza dei piedi... respiri l’essenza stessa di Dio».
Nella scheda artistica di “Super Santos (Uno che ce l'ha fatta)” si legge: «Giovedì 22 Agosto 1991. Mondiali di calcio Under 17. Italia-Argentina è la sfida tra due selezioni imbottite dei campioni di domani. Gli azzurrini schierano in difesa Luigi Sartor, un talento che di lì a poco conquisterà tre Coppe Uefa con Juventus, Inter e Parma. In attacco c’è Alessandro Del Piero. In panchina Alessandro Birindelli e il fratello di Roberto Baggio, Eddy. Nell’Argentina gioca uno scampolo di partita Juan Sebastian Veron, che conquisterà due scudetti con Lazio e Inter, con in mezzo una parentesi gloriosa al Manchester United. Il girone lo passano i sudamericani, ma il premio di uomo-partita a chi va!? A un ragazzo del mio paese! Classe 1974, regista dal piede fatato, già vincitore due anni prima di uno scudetto nel Bologna, categoria giovanissimi. Che invidia! Lui sì che ha riscattato la sua famiglia! Lui sì che ci riscatterà tutti! Porterà gli occhi del mondo nel mio paese, e brilleremo tutti! Ci saranno benessere e occasioni. Non dovremo più scappare e disperderci coi treni lungo l’Italia! Santo Santo, Santo... è colui che viene nel nome del pallone. C’era una volta il calcio, poi sono cresciuto. Non abbiamo più sentito il forte suono delle serrande chiuse. “Ve lo buco quel pallone!” Ci dicevano. Era come se ci avessero bucato la felicità, il futuro. Quando si guarda una partita da bambini si sogna di farne parte. Ma c’è qualcuno che ce l’ha fatta. Dicono che è bravo. Dicono che parte a Bologna e giocherà in nazionale. Dicono però che non amerà più quel calcio. Dicono che diventerà frate. Dicono che prima o poi doveva spogliarsi anche lui di tutto, sposando l’altissima povertà. Dicono che bisogna scegliere nella vita. Dicono».
Note di Drammaturgia
Nella vita di ognuno di noi, silente, c’è quello che nel Duecento umbro si chiamava cerca: dare un significato più alto alla propria esistenza. Oggi diremmo: realizzarsi, monetizzare il proprio talento. Può capitare però che darsi un certo obiettivo non coincida con la cerca del vero sé stesso, ma sia l’espressione inconscia di una forma di riscatto collettivo. Non sono il successo, il denaro e l’eterna giovinezza i soli parametri della rispettabilità sociale? Allora il tuo corpo – che è stato il tempio dei tuoi sacrifici – entra in una notte oscura, si ammala. È tempo di crisi. È tempo di scelte. È tempo di giocare altre partite... alti e altri campionati.
Donato Paternoster nasce a Gravina in Puglia nel 1980. Nel 1996 avvia il percorso di attore con il teatro stabile di Bari. Nel 2002 si trasferisce a Roma e con la compagnia Le Vignacce sotto la direzione del maestro Vito Cipolla è attore e gestore del Teatro Stabile M. Fiorani di Canale Monterano (RM). Nel 2010 fonda a Roma con Terry Paternoster il Collettivo Internoenki, compagnia indipendente teatrale per la ricerca e sviluppo del teatro contemporaneo. Realizza Medea Big OIL vincitore premio scenario per Ustica 2013 e Amoressia di Federico Cervigni. Dalla stagione 2016/17 lavora e collabora con il regista e attore Michele Sinisi, ben noto al pubblico del Cortile Teatro Festival, realizzando: “Miseria e Nobiltà”, “I Promessi sposi”, “Masseria delle Allodole”, “Sei personaggi in cerca di autore”, “La grande abbuffata” e il progetto biennale laboratoriale “Showreel”. Come attore riceve i seguenti riconoscimenti: Primo premio Festival delle Cantinelle di Biella con lo spettacolo Pagliacci di R. Leoncavallo regia Silvio Peroni, Primo Premio Rai Storia con il progetto Muretti a Secco di Francesco Sacchetti, Finalista Napoli Fringe Festival 2012 con lo spettaccolo La Iatta Mammona di Terry Paternoster e primo Premio Scenario per Ustica 2013 con lo spettacolo M.E.D.E.A. Big Oil di Terry Paternoster. Premio hystrio 2017 con lo spettacolo Miseria e Nobiltà di E. Scarpetta diretto da Michele Sinisi.
Il programma del Cortile Teatro Festival proseguirà lunedì 7 agosto con la nuova produzione di Nutrimenti Terrestri, “La grande menzogna”, scritto e diretto da Claudio Fava e interpretato da David Coco. Il titolo si riferisce al furto di verità che il Paese ha subìto sulla morte di Paolo Borsellino.
La seconda parte della rassegna proseguirà poi nell’Area Iris.
Il Cortile Teatro Festival nasce da un’idea di Roberto Zorn Bonaventura (che è il direttore artistico), Giuseppe Giamboi e Stefano Barbagallo. Il Castello di Sancio Panza organizza il Festival con la collaborazione del ristorante ‘A Cucchiara, della Multisala Iris e con il sostegno di Latitudini, rete di drammaturgia siciliana, e di Caronte-Tourist. Grafica di Riccardo Bonaventura.
Prenotazione obbligatoria al numero whatsapp 3487967879.
Nessun commento