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L'ARTE DI IGNAZIO PANDOLFO TRA ASTRATTO E INFORMALE

Si è conclusa ieri la mostra di pittura astratta "Senza Titolo" dell'artista Ignazio Pandolfo che è stata inaugurata lo scorso...

Si è conclusa ieri la mostra di pittura astratta "Senza Titolo" dell'artista Ignazio Pandolfo che è stata inaugurata lo scorso 3 dicembre nello Spazio Macos di Mamy Costa, ubicato nella centralissima Via Cardines a Messina. 


Vedere i quadri da vicino e non solo sul web o sui cataloghi è una esperienza unica, a tratti mistica ed evocativa. Andare a visitare una mostra è come iniziare un viaggio nell'anima dell'artista. Resti rapita dai colori e dalle geometrie e dallo stile inconfondibile come quello di Ignazio Pandolfo.


Tutte le opere esposte sono appunto Senza Titolo, perché?

Questa è chiaramente una mia riflessione poiché nei quadri astratti o informali il titolo, a mio avviso, non ha ragione di esistere, a meno che non sia un titolo classificativo, tipo 1, 2 e così via, ma dare un titolo ad un quadro con geometrismi astratti non ha alcun senso. Infatti, nel catalogo porto l'esempio di Ma chi è questa Pasiphaë? Pollock aveva fatto una quadro col titolo La balena bianca che venne cambiato in Pasiphaë che è la madre del Minotauro, però se noi guardiamo il quadro vediamo che non ci sono né la balena bianca né Pasiphaë, perché sono, in realtà, sovrastrutture razionali. 


Perciò lei lascia allo spettatore il significato intrinseco di ogni suo quadro.

Si, perché tra la persona e il quadro è come se si creasse un dialogo immaginario, una forma di meditazione, un po' come accade quando guardiamo le pitture tibetane, i mandala che servono per pregare, sono delle figurazioni mistiche.


Quindi nella sua espressione artistica c'è anche una dimensione spirituale?

Si, credo che in tutta la vena artistica ci sia anche spiritualità. La mia espressione si esplica maggiormente su superfici più estese, ma un quadro di grandi dimensioni è molto più faticoso da svariati punti di vista. 


Come nascono le sue opere?

Le mie opere e, in particolare questa mostra, sono l'evoluzione di un mio stile, poiché inizialmente io facevo arti figurative e, in seguito, son passato all'informale e poi all'astratto. Nella mostra precedente, che ho fatto al Teatro Vittorio Emanuele, ho dato maggiore risalto alla produzione di informale puro. Dopo questa esperienza sono passato ad una pittura astratta con elementi geometrici.


Guardando le sue creazioni si nota una tecnica mista con una consistenza meccanica, che mantiene un collegamento anche con la storia dell'arte.

Si, nei miei quadri, oltre all'astrattismo geometrico e all'informale puro c'è anche un richiamo alla Pop Art mediante l'applicazione di oggetti, trovati anche per strada, e fissati con la resina epossidica, un materiale che quando si addensa diventa indistruttibile e viene usato per strutturare i manici dei pugnali. Serve a blindare il quadro, infatti gli oggetti ricoperti da questa resina non si potranno mai staccare, né rovinare, né scheggiare. Che io sappia, credo di essere l'unico artista a usare  la resina epossidica. In alcuni miei quadri c'è anche un richiamo all'arte povera perché utilizzo anche il silicone e la chiara d'uovo con pigmento verde. Inoltre, uso sia l'aerografo che bombolette spray. Compongo anche miscele di pomice, colla e pigmenti


Quanto di composizione e quanto di improvvisazione c'è nella sua pittura?

Entrambe coesistono, la composizione è la cosa più difficile poiché bisogna sapersi fermare in tempo e capire quando un quadro è finito, l'improvvisazione invece nasce quando, lavorando sulla precisione, si corre il rischio di sbagliare e la correzione dell'errore ti porta su una strada leggermente diversa. Un po' come nel jazz, quando il musicista sbaglia una nota deve cambiare e quell'errore diventa una opportunità. 


Lei è anche uno scrittore molto apprezzato, cosa nasce prima il pittore o lo scrittore?

Prima il pittore, è una passione nata da ragazzo. La scrittura invece nasce di recente, dal 2005 e due anni dopo pubblico il mio primo romanzo.


Ha mai pensato di scrivere un libro Senza Titolo?

Sinceramente si, ma gli editori non credo siano d'accordo. Pensi che vogliono mandati almeno sette titoli tra i quali scegliere quello definitivo per il mio libro. Perché bisogna individuare quello giusto per il lettore che prima guarda il titolo e poi la copertina. 


L'ispirazione da cosa nasce? E quando lavora ascolta musica?

Non ho ispirazioni, o un programma, quando lavoro parto con un monocromo di fondo, colore unico, e poi decido di comporre, in base anche al formato, e proseguo come se fossi in una sorta di trance, come un medium che fa una scrittura automatica, a volte ascoltando musica, in altre preferisco stare nel silenzio più totale.  

"Lavora d'istinto ma la sua è una progettualità in progress - aggiunge Mamy Costa - Io credo che un artista debba essere riconoscibile dalle sue opere e Ignazio Pandolfo è riconoscibilissimo, quindi lui la sua cifra l'ha raggiunta". 


Dunque è uno dei pochi che potrebbe permettersi il lusso di non apporre la sua firma

Infatti io firmo dietro il mio quadro


Un bilancio di questa mostra

Direi positivo, c'è stato molto gradimento da parte di tutti ma, soprattutto, di addetti ai lavori che mi hanno dimostrato il loro apprezzamento e questo per me assume un valore diverso.


Mi sono sempre chiesta come lo stile astratto si possa abbinare a un arredamento ultra classico rompendo così gli schemi tra l'antico e il moderno. Un quadro moderno che alleggerisce il classicismo è un elemento di notevole impatto.

"Certo che si può, anzi è una contaminazione di gusto. - risponde Mamy Costa - Spesso mi chiedono un aiuto per sistemare un quadro astratto in una casa con mobili di antiquariato. E il quadro, collocato nel punto giusto, si integra alla perfezione con l'arredamento"

Interviene Pandolfo: "Un mio estimatore mi ha confidato che un mio quadro ha illuminato il salotto in stile classico della propria casa"

"Questo è il secondo appuntamento con Ignazio, - prosegue Mamy Costa - lui è anche artista in permanenza al Macos, ovvero quando non ci sono eventi esponiamo i suoi quadri insieme ad altri"


Dunque, chi non ha avuto la possibilità di venire a visitare questa mostra può recarsi allo Spazio Macos per ammirare anche le opere astratte di Ignazio Pandolfo in una collettiva di arte contemporanea che si terrà dal 17 al 27 dicembre 2022.


Antonella Di Pietro


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