Inaugurata ieri al Teatro Vittorio Emanuele di Messina, alla presenza del Presidente Orazio Miloro, la mostra "Metamorfosi dello sguardo" dell'artista Enzo Rizzo che conclude il ciclo della rassegna dedicata all'arte pittorica "L'Opera al Centro", curata da Giuseppe La Motta con il patrocinio del Rotary Club Messina. Testi di Anna Maimone.
L'alchimia in pittura è una fusione tra fisica e mistica, tra materia e spiritualità e ogni opera è espressione del percorso personale e artistico che Enzo Rizzo ha intrapreso nel corso della sua esistenza. "Lavoro su tela e tavola ma soprattutto sul dialogo tra luce e tenebre utilizzando pigmenti puri come la foglia d'oro e il catrame e la resina che si fondono in una sorta di trasformazione alchemica di una materia infima in qualcosa di più elevato" spiega l'artista.
Ogni quadro è un viaggio magico che racchiude simbologie legate alla creazione come in Genesi realizzato dal pittore con "fagioli fetali". Oppure colature più o meno evidenti in Nostalgia del Mito e Terra Celeste che "rappresentano un organismo, una forma che va disgregandosi perdendo materia". In altri quadri vi sono simboli religiosi come un cuore che è in realtà un ex voto. Come Paulo Coelho, dopo aver subito il fascino della cultura orientale con pratiche yoga, l'artista si avvicina al buddhismo zen, ma anche alla filosofia induista Advaita Vedanta, poi al sufismo per poi giungere al cristianesimo. Enzo Rizzo ha letto e approfondito Santa Teresa d'Avila negli ultimi percorsi della sua ricerca filosofica e religiosa. "Un percorso spirituale che poteva essere utile per me - chiarisce - come crescita personale, poiché la mia religione è aconfessionale ed i miei quadri, che nascono da un'idea, riflettono le mie esperienze".
"Questa mostra è un abbraccio alla mia città" conclude Enzo Rizzo che ha portato a Messina alcune opere degli ultimi venti anni che si potranno visionare al Teatro Vittorio Emanuele tutti i giorni, escluso il lunedì, dal 24 giugno al 9 luglio dalle 10-12,30 alle 16-18,40.
Enzo Rizzo nasce a Messina nel 1958. Dopo viaggi in Oriente e Medio Oriente dal 1985 vive a Milano che lascia dopo molti anni per trasferirsi in un paesino dell’Oltrepò Pavese. Espone dal 1982 in mostre personali e collettive in Italia e all’estero.
Antonella Di Pietro
