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SCUOLA, NELL'ANNO NUOVO SI TORNA IN DAD?


Covid in ascesa, a gennaio aule insicure: Anief chiede al ministro Bianchi di tornare alla dad


Ieri abbiamo riscontrato l’ennesimo record di contagi con quasi 55mila positivi, gli epidemiologi sono concordi nel dire che a gennaio l’Italia supererà i 100mila casi di Covid al giorno, il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri dice che “il contagio corre anche tra i bambini”. Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “la scuola non è un territorio a parte, ma con la ripresa delle lezioni, il 7 gennaio, verrà inevitabilmente coinvolta in questo processo, con un incremento ulteriore di classi in quarantena. Non sarà infatti sufficiente l’obbligo delle mascherine, con le Ffp2 solo per una parte del personale; anche lo screening straordinario degli studenti, affidato anche all’Esercito, non appare di facile attuazione. La verità è che al ritorno a scuola, le aule non saranno più sicure. Il nostro sindacato chiede quindi al ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, di prendere coscienza della situazione, considerando anche che gli alunni sono veicoli diretti del contagio. Si torni quindi tutti alla didattica a distanza e poi si valuti se finire l’anno con metà allievi in presenze e metà a casa in dad”.


Il leader dell’Anief chiede anche al ministro dell’Istruzione di “avviare contemporaneamente un rapido processo di riforma che programmi lo sdoppiamento delle classi nel prossimo triennio. Inoltre, risulta sempre più inutile proseguire con la sospensione del personale non vaccinato: in questo modo si interrompe, in tutti i casi di impedimento ai docenti non vaccinati di entrare nelle classi, la continuità didattica e si fa male soltanto programmazione, senza risolvere i problemi legati alla salute pubblica”.


Pacifico non nasconde la sua delusione per la mancata considerazione dei problemi della scuola nella Legge di Bilancio approvata al Senato e ricorda che “l’OMS sostiene che occorre intervenire in tutto il mondo, a regime, con un piano rivoluzionario per tutte le attività lavorative o di alto assembramento in spazi chiusi, attuando opere di ventilazione e distanziamento. Anief nel luglio 2020 aveva ottenuto dal Governo un chiaro impegno a rivedere il rapporto alunni-insegnanti: quel piano, però, non è stato portato avanti e anche per questo – conclude il leader dell’Anief – non abbiamo firmato l’ultimo protocollo sulla sicurezza”.




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