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LA VEDOVA DI APICELLA: "NON ESISTE PERDONO PER CHI LO HA UCCISO"


"365 giorni. Oggi il dolore è talmente forte che non esiste altro modo per renderne l'idea" Giuliana Ghidotti Apicella


«È passato un anno dalla tragica scomparsa dell’Assistente della Polizia di Stato Pasquale Apicella, deceduto a Napoli mentre era alla guida di una volante travolta dall’auto di alcuni malviventi in fuga. Non dobbiamo mai dimenticare il sacrificio di chi ha perso la propria vita per tutelare la sicurezza e la legalità in un territorio difficile. Rinnovo il mio sentimento di solidarietà alla famiglia di questo servitore dello Stato e la mia vicinanza alla moglie, che, di recente, è entrata nella grande comunità della Polizia della quale il marito ha fatto parte con coraggio e con orgoglio».


Lo ha dichiarato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese. in un comunicato per rinnovare la vicinanza e la solidarietà delle istituzioni alla famiglia e alla moglie del giovane poliziotto, Giuliana Ghidotti, recentemente entrata a far parte dell’amministrazione dell’Interno, con la qualifica di agente. "La mattina indosso l’uniforme e ho mio marito sulla pelle. Entro nel suo mondo, la sua passione che era fare il poliziotto”.


Questa donna coraggiosa prosegue l’opera di suo marito avendo da pochi mesi iniziato il servizio proprio a Napoli. Per ricordare Pasquale Apicella, questo pomeriggio è stata celebrata una messa in suo onore nella Chiesa San Ludovico d'Angió a Marano. Presenti il questore di Napoli Alessandro Giuliano, i familiari, gli amici e i colleghi del giovane poliziotto.


“Grazie per la vicinanza, - ha detto la vedova - stanotte come le altre 364 non ho dormito, ma non esisterà mai perdono per quei tre individui. MAI. Per la vita che è stata negata a mio marito, i suoi sogni, le sue speranze. Per le gioie che i miei figli non avranno mai più. Per il padre che non avranno e per il padre che lui non potrà mai essere più. Non esisterà mai perdono per tutto il dolore che hanno inflitto. Non esisterà mai perdono, nè oggi, nè domani per quello che hanno distrutto. MAI. E tutta la mia vita, ogni giorno io chiederò giustizia affinché paghino. Fino al mio ultimo respiro».


Era la notte del 27 aprile 2020, quando la macchina della pattuglia del commissariato Secondigliano di Napoli - con a bordo l’allora agente scelto Apicella (poi promosso per merito straordinario alla qualifica di assistente), intervenuto insieme al collega Salvatore Colucci per sventare un furto in una banca e bloccare la fuga dei malviventi - venne violentemente speronata provocando la morte del 37enne operatore di polizia.



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