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ALLA SCOPERTA DI SINAGRA, LA PERLA DEI NEBRODI RICCA DI STORIA E CULTURA


Torna nel week end il “Tour dei Borghi”, il meraviglioso percorso promozionale culturale e turistico alla scoperta delle bellezze della Sicilia. Sarà Sinagra la new entry della rete.

Sabato 27 e domenica 28 riprenderà il Tour dei Borghi, realizzato e curato dal Comitato Sicilia Turistica presieduto da Antonino Sapienza, che ha già riscontrato un grande successo nei week end precedenti e registrato numerose presenze specie in ambito di turismo di prossimità. Per l'occasione la new entry della rete sarà l’incantevole Sinagra (Me), definita “Perla dei Nebrodi” e “Paese degli Innamorati” nella quale saranno proposte visite guidate alla scoperta dell’arte, delle tradizioni e del territorio.

Sinagra è un piccolo centro medievale sulle sponde del torrente Naso, dove frammenti di storia millenaria convivono, in un contrasto gradevole con l’inevitabile modernità. Ricca del verde intenso dei Monti Nebrodi e contornata da acque cristalline e peculiarità naturalistiche che la rendono unica nel suo genere. Agli occhi del visitatore Sinagra si presenta come un antico centro urbano, con i suoi caratteristici vicoli medievali che esaltano l’inestricabile trama di case, fondendosi in un intreccio di viuzze, scalini e finestrelle a forma cuore. Sinagra fa parte anche dei “Comuni Fioriti”, conosciuta ed apprezzata per gli addobbi floreali allestiti nei balconi e nelle strade con grande cura dai cittadini e dalle istituzioni.

Le antiche tradizioni ed il ritrovamento di un phitos (tomba plebea romana), suggeriscono di datare la nascita di Sinagra al tempo delle guerre puniche (260 a.C.). Secondo la tradizione appunto, alcune famiglie di boscaioli romani si stabilirono in un ansa della fiumara che offriva una rigogliosa vegetazione. Trovarono quindi abbondante materiale per costruire navi e poter navigare la fiumara stessa. Nello stesso tempo, per la sua naturale posizione, l'ansa fungeva da riparo contro eventuali attacchi nemici.

Non vi è accordo tra le fonti sull'origine del nome Sinagra. Alcuni riconducono il nome al termine greco Xenàgoras che significa accogliente, ospitale. Altri, rifacendosi alla lingua latina, ritengono che il paese prenda il nome dall'ansa (sinus) del fiume e dal campo (ager) presso l'insenatura stessa. Altra possibilità è che derivi dal fatto che la parte più bassa del paese si trovi su un'insenatura arginata (sinus aggeris).

La città di Sinagra viene menzionata in un diploma di Ruggero I del 1050 e successivamente in una bolla del Papa Eugenio III. Fu possesso di diversi signori feudali, dai Normanni agli Svevi, dai Lancia ai Ventimiglia, dai Russo agli Afflitto, fino ad arrivare agli Ioppolo che ottennero il titolo ducale da Filippo IV nel 1654. Il paese restò in loro possesso fino al 1812, anno dell'abolizione dei diritti feudali.

Allontanandosi dal centro per qualche centinaio di metri si scorge, sopra una collinetta, il Castello di Sinagra (in foto). Si ipotizza che, come la maggior parte dei castelli siciliani, sia originariamente nato come torre in avvistamento e, in epoca normanna, sia stato trasformato in una dimora nobiliare. Al suo interno hanno vissuto diverse famiglie, come i Branciforti Lanza, i Ventimiglia e i Sandoval. Nel 1739 un grave terremoto colpì il paese di Sinagra e il castello, che era in quel momento abitato dal principe di Castel Reale Diego Sandoval e da Giuseppa Ioppolo, contessa di Naso e duchessa di Sinagra, venne fortemente danneggiato. Da allora è rimasto disabitato e, con il passare del tempo, è diventato un rudere. Rimangono visibili la torre dell’orologio e la chiesa di Sant’Antonino. 

Ai piedi della collinetta si apre la piccola grotta del Beato Diego, nativo di Sinagra. Egli, con le sue stesse mani, vi scavò un letto ed un inginocchiatoio per potervisi ritirare a vita eremitica e servire il Signore pregando e conducendo una vita di rinunce. È possibile inoltre visitare la casa dello scrittore Beniamino Ippolo. Di importanza monumentale è inoltre la Chiesa Madre che custodisce un'ancòna marmorea del 1543 di Giacomo Gagini (1517-1598). Tra i monumenti più significativi da visitare segnaliamo l'antica Chiesa del convento o del Crocifisso, e i bellissimi portali in pietra scolpita, dalle diverse forme, che si possono ammirare percorrendo via Umberto I°. 

La visita guidata curata della Pro Loco prevede il seguente percorso particolarmente ricco ed interessante: Palazzo Salleo, Casa Museo Privata “A Putia di Lidda”, Chiesa del Crocifisso, Chiesa Madre (Trittico del Gagini), Ruderi del Castello Medievale, Vicoletti, Grotta del Beato Diego, Villa Comunale, Monumento dell’emigrante, Museo dell’abito da Sposa e del ricamo.

Come in ogni week end saranno proposte visite guidate anche negli altri Borghi della rete: Rometta, Castroreale e Rodì Milici. Prenotazioni al numero 347 9711320 



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