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INTERVISTA A MASSIMO SILVESTRO, PRESIDENTE DELLA SANIMED ITALIA


A causa di questa pandemia da coronavirus sono molti gli imprenditori che hanno dovuto mettere in stand-by le loro attività commerciali. Tra questi vi è Massimo Silvestro e la sua azienda Sanimed, leader nel settore di sistemi di riposo. Una realtà catanese ormai consolidata in quel di Fiumefreddo di Sicilia che produce materassi certificati dal Ministero della Salute.

Abbiamo rivolto a Silvestro alcune domande:

D- Un brutto momento questo... Voi che lavorate con i ristoranti come pensate di gestire la situazione? Vi affiderete alla vendita online? 

R- Il nostro metodo di lavoro è molto diverso e non attinente alla vendita online. La vendita diretta ha origini molto antiche, si è evoluta nel corso degli anni fino ad arrivare alle cene commerciali. Alla base di questo lavoro c’è il rapporto umano tra il relatore ed il cliente. La nostra Azienda basa tutto su tre fattori, il primo una elevatissima qualità dei prodotti, non facilmente reperibili online, il secondo il rapporto umano tra agenti e clienti, il terzo un continuo passa parola tra tutti i clienti soddisfatti. Mentre la vendita online è principalmente basata dalla convenienza sull’acquisto, anche se spesso la qualità lascia molto a desiderare. In tempi così difficili cercheremo di incrementare il fatturato tramite le presentazioni a domicilio.

D- Quindi i suoi venditori, che sicuramente adesso stanno attraversando un disagio economico, andranno nelle case dei probabili clienti. Ma come avverrà la loro ricerca visto che non potete più al momento organizzare delle serate?

R- La Sanimed si avvale di un call center che normalmente organizza le cene commerciali con i ristoratori, vista la situazione le centraliniste potrebbero fissare appuntamenti mirati per la rete vendita. Ma di questo e altro ne parleremo quando potremo fare una riunione in cui metteremo in atto, tutti insieme, le strategie vincenti per superare la crisi.

D- Come imprenditore si reputa soddisfatto per le misure adottate dal Premier Conte nel suo DPCM riguardante l'emergenza covid-19?

R- Credo che il governo abbia fatto l’errore di fare tante promesse seguite da pochi fatti. Gli annunci fatti dal presidente Conte non sono stati seguiti da decreti attuativi. Secondo me l’Italia avrebbe bisogno di un governo più coraggioso e con le idee chiare. Ora sarebbe il momento di sburocratizzare e di liberalizzare ancor di più l’economia.

D- Riguardo alla sua attività imprenditoriale lei è, come si suol dire, un figlio d'arte. Cosa è cambiato rispetto a quando suo padre gestiva la produzione di sistemi di riposo?

R- Le tecniche di vendita ed alcune strategie di base sono uguali, ma rispetto al passato ci siamo evoluti sia per qualità dei prodotti che per tipologia. Oggi produciamo quasi esclusivamente prodotti certificati dal Ministero della Salute come dispositivi medici. Inoltre l’organizzazione aziendale è totalmente cambiata, è più efficiente. L’azienda è formata da un gruppo professionale e molto qualificato.

D- E il bagaglio di esperienza che ha ereditato quanto le è servito?

R- Il know-how è il vero patrimonio aziendale. Il successo della Sanimed è proprio dovuto al grande bagaglio di esperienza che mi porto dietro da ben 31 anni di lavoro prima con la CAM, poi con la Home Collection ed oggi con la Sanimed. Conoscere tutti i segreti della produzione, delle tecniche di vendita diretta, dell’organizzazione aziendale, mi ha portato a raggiungere la posizione di prima azienda in Italia nel settore delle cene commerciali. 



Nell'attesa di tempi migliori per tutti ci auguriamo che il Governo adotti le giuste misure sanitarie ed economiche per far si che gli italiani possano tornare al loro lavoro che è un diritto sancito dall'articolo 4 della Costituzione che recita così: "La Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto. Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società".

Antonella Di Pietro


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