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NELLA SUA MESSINA SOMMERSA ED EMERSA MICHELE AINIS PRESENTA IL ROMANZO "RISA"


Con una scrittura lirica e leggera, con atmosfere sospese fra la terra e il mito, l'autore ci trasporta in un viaggio nella memoria intermittente di noi stessi, di ciò che siamo stati. La città sommersa di Risa si riflette nella città emersa, Messina. "Ma in una terra come la Sicilia il sotto e il sopra non stanno mai fermi", spiega Michele Ainis​.

Venerdì 20 aprile, alle ore 17,00, nell' Aula Magna del Rettorato di Messina, il noto costituzionalista Michele Ainis presenterà il suo ultimo libro “Risa”, edito dalla Nave di Teseo. Conversa con l'autore Anna Mallamo. Letture a cura di Gianni Di Giacomo. L'evento è organizzato dalla Libreria Bonanzinga in collaborazione con l'Università di Messina, ALuMnime e l'Istituto Verona Trento.

Copertina
Ambientato a Messina il romanzo "Risa" trascina il lettore in una ricca narrazione legata alla storia, ai miti, alle leggende e ai terremoti che hanno devastato la città dello Stretto che diviene così metafora del mondo contaminando l'uomo moderno che si interroga in un percorso esistenziale alla ricerca di una identità perduta. "Quel che Diego sta sperimentando è sicuramente un falso ricordo: sarebbe assurdo che a Messina scomparissero edifici, luoghi, che svaniscano infine pure le persone… o no?"

Alla notizia della morte della zia Rosa, Diego decide di tornare dalla Pianura Padana a Messina, per fare visita all’ultimo parente che gli è rimasto, il fratello prete Jacopo. Durante il viaggio in treno conosce una studentessa, Camilla, con cui chiacchiera di libri e di storie siciliane. All’arrivo, però, ha una brutta sorpresa: la chiesa del fratello è sparita – anzi, nessuno ricorda che sia mai esistita! Anche la casa di famiglia si presenta sconvolta, del tutto cambiata rispetto a come la ricordava. A poco a poco, tutti i fuochi salienti della memoria di Diego – persone, luoghi, monumenti, immagini – scompaiono, come risucchiati da un collasso storico ed emotivo. Diego si metterà allora alla ricerca di Jacopo, con l’aiuto della studentessa conosciuta in treno e del bibliotecario Tano, anche loro interessati alla misteriosa scomparsa delle cose e della loro memoria. Ma questo è solo il principio di un enigma che inghiottirà Jacopo, Tano, Camilla, e uno dopo l’altro tutti i punti di riferimento di Diego.

Michele Ainis
Michele Ainis, nato a Messina, è ordinario di Istituzioni di diritto pubblico all'Università di Teramo, dove è stato prorettore vicario (nel 2001) e preside della facoltà di Giurisprudenza (dal 2001 al 2005). Ha pubblicato numerosi saggi, è membro del comitato di direzione di varie riviste giuridiche, ed ha tenuto conferenze in Italia e all’estero. Dal 1998 è editorialista della Stampa di Torino, dopo aver collaborato al Corriere della sera. Nel 2003 è stato eletto nel direttivo dell’Associazione italiana dei costituzionalisti. Coordina la Scuola di scienza e tecnica della legislazione “Mario D’Antonio” costituita presso l’Isle. Ha fatto parte di varie commissioni ministeriali di progettazione e di studio. Fra i suoi libri si ricordano: La legge oscura. Come e perché non funziona (Laterza, 2002), La cura (Chiarelettere, 2009), Chiesa padrona. Un falso giuridico dai Patti lateranensi a oggi (Garzanti, 2009), Privilegium. L'Italia divorata dalle lobby  (Rizzoli, 2012), Romanzo nazionale. L'Italia e gli inganni della politica (Dalai, 2013), L'ordinamento della cultura. Manuale di legislazione dei beni culturali(Giuffré, 2015). È coautore con Vittorio Sgarbi di La Costituzione e la Bellezza (La nave di Teseo, 2016).

A.D.P.



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