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STOP AL G7 DI TAORMINA. IL COMITATO NO G7 MESSINA PREPARA LA MOBILITAZIONE


Lunedì 20 Febbraio una delegazione rappresentante tutte le forze che si sono riunite in assemblea in questi mesi per organizzare la protesta contro il G7 di Taormina, si è recata in Questura per comunicare l' intenzione di manifestare contro il vertice G7 previsto per il 26 e 27 Maggio nella cittadina siciliana. 

"L'atteggiamento dei funzionari della Digos è stato interlocutorio, - spiegano i componenti del Comitato NO G7 Messina - ma teso comunque a limitare la possibilità che si possa manifestare a Taormina e mirato a provare a confinare ogni possibile contestazione a chilometri di distanza da una parte della Sicilia che sarà, di conseguenza, totalmente militarizzata per mesi e sottratta all'uso dei cittadini e persino dei turisti. Noi non accettiamo che il nostro diritto a manifestare sia escluso in maniera autoritaria dai divieti delle forze dell'ordine per tutelare un vertice nel quale si parlerà di come spartire le risorse del terzo mondo, di come opprimere i nostri fratelli e le nostre sorelle migranti, di come costruire strategie di militarizzazione, guerra e controllo globale. Per questi motivi la nostra intenzione è quella di costruire una grande campagna contro il G7 ed a tutela del nostro diritto, costituzionalmente garantito, a manifestare contro i potenti della terra".

Lo scorso sabato 18 Febbraio a Giardini Naxos, si è svolta la seconda assemblea regionale indetta dalla rete di associazioni, centri sociali comitati territoriali, partiti della sinistra radicale, sindacati di base ed altri soggetti ed individui determinati a contestare la riunione del G7 che si svolgerà a Taormina il 26 e 27 Maggio. Erano presenti attivisti da Catania, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa oltre che Giardini Naxos e Taormina.

"Si è concordemente deciso che la militarizzazione che sta subendo la città di Taormina in questi mesi è inaccettabile, come è inaccettabile quella che subisce la Sicilia da anni con le innumerevoli basi militari come quelle di Sigonella e del Muos. - spiegano gli organizzatori - Noi non vogliamo che nemmeno un centimetro quadro del nostro territorio sia usato per programmare, come farà questo G7, nuovi meccanismi di controllo, di repressione globale, di sfruttamento dei migranti, di guerra contro i paesi del terzo mondo, nuove strategie del debito. Per questo si è dato, concordemente ed unanimemente tra tutte le componenti dell'assemblea, mandato a un gruppo di compagni di comunicare alle questure e prefetture competenti la nostra presenza in corteo a Taormina il 27. La contestazione sarà non solo un momento di piazza, ma verrà preceduta da un forum da tenersi il 26 e che raccoglierà il contenuto delle discussioni che i tavoli tematici che come momenti di dibattito e di confronto permanente attraverseranno l'intera Sicilia nei mesi precedenti al G7. La protesta contro il G7 non sarà, però, solo un dibattito ed un corteo, ma sarà visibile in piazza in ogni grande città siciliana. A partire dalle lotte contro il Frontex ed il Muos e per il lavoro ed i diritti sociali che rappresentano una vera e propria emergenza sociale in un territorio meridionale nel quale la disoccupazione giovanile è oltre la soglia del 40% e le devastazioni ambientali e le nocività assediano la vita delle popolazioni".

Precedentemente il Comitato NO G7 - Messina ha organizzato il 13 febbraio al Salone delle Bandiere del Comune di Messina un’Assemblea pubblica sui temi del “no” al vertice dei capi di Stato in programma 27 e 28 maggio a Taormina. Hanno introdotto i lavori Antonio Mazzeo e Gino Sturniolo.

“Dalla Sicilia delle strade che crollano, dell’acqua razionata ai cittadini, dei collegamenti che non esistono, è necessario che nasca un’agenda politica fondata sulla cittadinanza universale e sul riconoscimento dei diritti fondamentali (reddito, casa, mobilità) alternativa a quella dei vertici sovranazionali”, si legge in un documento del Comitato. “Il G7 è la rappresentazione della disuguaglianza globale e un momento di regolazione delle politiche neoliberiste e degli interventi di guerra globale, con le 8 persone più ricche del pianeta che possiedono le risorse di 3,6 miliardi di poveri e l’1% della popolazione mondiale che detiene la ricchezza del restante 99 per cento. Noi siamo quel 99 per cento”: da qui la necessità di un confronto pubblico per elaborare una politica alternativa.

Alternativa in una “Sicilia che ha assunto un ruolo chiave nelle strategie di guerre mondiali attraverso l’installazione a Niscemi del terminale terrestre del Muos, il nuovo sistema di telecomunicazione satellitare delle forze armate Usa. In una regione che ha il più alto tasso di disoccupazione in Europa, e che detiene l’attuale primato nell’ambito delle migrazioni, è giusto che si muova la contestazione alle sette grandi potenze. L’agenda politica del vertice di Taormina sarà infatti centrata sul Mediterraneo e sulla guerra ai migranti attraverso politiche di respingimento, che rappresentano un vero e proprio muro eretto contro chi fugge dalla fama e dalle guerre”, sottolinea il Comitato NO-G7 Messina.


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